Peli sul seno femminile? È più normale di quanto pensi

La quantità e la visibilità dei peli variano da persona a persona, ma la loro presenza non indica automaticamente un problema di salute. Non bisogna vergognarsi: «Tutte le donne li hanno, anche se in quantità diverse», dice il dermatologo



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di Valentina Menassi

È bastato un post social per scatenare commenti, stupore e qualche imbarazzo. Heidi Klum, modella e attrice tedesca, ha mostrato con naturalezza il proprio seno con dei peli visibili intorno ai capezzoli. Una foto che ha diviso: c’è chi ha applaudito al gesto di libertà e chi, invece, ha storto il naso parlando di “inestetismo”.

Eppure, al di là della provocazione, quella di Heidi Klum ha aperto un tema molto più comune di quanto si pensi: i peli sul seno femminile.


Un fenomeno più diffuso di quanto si immagini

«Tutte le donne li hanno, anche se in quantità diverse», spiega il dottor Giovanni Chiarelli, dermatologo del San Raffaele di Milano. «Molte si vergognano e li eliminano prima delle visite mediche, ma è una condizione assolutamente fisiologica. Intorno ai capezzoli ci sono follicoli piliferi attivi, quindi la presenza di qualche pelo è del tutto normale».

In altre parole, la natura non fa eccezioni. La quantità e la visibilità dei peli variano da persona a persona, ma la loro presenza non indica automaticamente un problema di salute. Tuttavia, chiarisce il medico, ci sono casi in cui è utile indagare più a fondo.


Peli sul seno, quando preoccuparsi (e quando no)

«Se ci sono solo pochi peli intorno ai capezzoli, non c’è nulla di cui preoccuparsi», precisa Chiarelli. «Diventa invece una questione medica, quando si presentano altri sintomi come acne importante, crescita di peli sul viso o sul mento, o segni di ovaio policistico. In quel caso è necessario fare degli esami ormonali per capire se ci sono squilibri».

Secondo lo specialista, infatti, la chiave è osservare il contesto. «Se compaiono altri segni di androgenizzazione – come la pelle impura, l’ipertricosi facciale o la cosiddetta linea alba più marcata – allora sì, si può sospettare un disturbo ormonale. Ma quattro peli isolati non sono un campanello d’allarme».


Età, ormoni e… un pizzico di stress

Il corpo femminile cambia nel tempo e anche i peli seguono i ritmi ormonali della vita. «Si notano di più con l’età», racconta il dermatologo. «Intorno alla menopausa o dopo, la variazione dei livelli ormonali può renderli più visibili».

E lo stress? «Solo in casi estremi può influire», precisa Chiarelli. «Quando il corpo è sottoposto a forte tensione, aumenta la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress. Questo può influire su tutto il sistema ormonale, ma si tratta di situazioni rare. Bisognerebbe essere in uno stato di stress davvero importante, perché la cosa incida in modo evidente».


Rimuovere i peli sul seno? Sì, ma con delicatezza

Molte donne, per imbarazzo o abitudine, ricorrono alla pinzetta o alla ceretta, ma non sempre è la scelta giusta. «Meglio evitare di strapparli», consiglia il medico. «Strappare può causare infiammazioni dei follicoli e follicoliti, che poi richiedono cure antibiotiche o creme specifiche».

Il metodo migliore, secondo Chiarelli, è semplice e pratico: «Tagliarli con forbicine o lametta, come si fa con le ascelle. È un gesto rapido e sicuro».

Chi desidera una soluzione più duratura, oggi può contare sulla tecnologia: «Con i laser moderni – come il diodo o l’alessandrite – bastano quattro o sei sedute, una ogni mese e mezzo, per eliminare la maggior parte dei peli. In alcuni casi si può fare un mantenimento annuale, ma i risultati sono ottimi».


Normalizzare è la parola chiave

Oltre all’aspetto medico, resta la componente psicologica. I peli sul seno sono ancora percepiti come un “difetto” da nascondere, mentre in realtà rientrano nella piena normalità biologica.

«Viviamo in un mondo che ci impone modelli di bellezza irraggiungibili», commenta Chiarelli. «Sui social vediamo corpi perfetti, filtrati e ritoccati, e ci dimentichiamo di come siamo davvero. È un problema sociologico prima ancora che estetico».

Negli ultimi anni, complice il movimento della body hair positivity, si è fatto strada un messaggio diverso: accettare i peli come parte del corpo, senza giudizio. Ma anche qui, avverte il dermatologo, «come sempre, ci sono estremizzazioni. C’è stato persino un periodo in cui portare peli visibili sul viso era diventato “trendy”. La verità sta nel mezzo: né ossessione per la perfezione né provocazione a tutti i costi».


Un messaggio di serenità (e buon senso)

In chiusura, il dottor Chiarelli invita le donne a guardarsi con più indulgenza: «State tranquille. Se avete solo quei quattro peli intorno ai capezzoli, è tutto normale. È fisiologico, non è una malattia».

E aggiunge: «Ci si deve preoccupare solo se ci sono altri segni – barba, acne, peli in zone insolite – che indicano uno squilibrio ormonale. In quel caso basta fare un'ecografia ovarica, una visita endocrinologica e qualche esame. Ma nella maggior parte dei casi non serve nemmeno arrivarci».

Per chi vuole un parere esperto, il primo riferimento resta il dermatologo: «È lui che può valutare se si tratta di un semplice inestetismo o di qualcosa che merita ulteriori controlli. E, se tutto è nella norma, si può anche intervenire con il laser in totale sicurezza».


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