Da qualche stagione una nuova età del bronzo è cominciata e la fake tan è tornata a essere di moda. Niente panico: di strada ne ha fatta dalle nuance mandarino tanto avvistate nei primi anni del Duemila. I progressi nel settore bellezza e le nuove tecnologie sono riusciti (per fortuna) a tenere alla larga palmi delle mani macchiati e facce color Oompa Loompa. In più, la maggior attenzione ai danni provocati dal sole sulla pelle, tra cui il photoaging, ha portato all’aumento dell’offerta di autoabbronzanti e prodotti che donano l’agognato effetto sun-kissed.
«Il sogno di avere una pelle dall’aspetto dorato senza esposizione ai raggi solari è diventato realtà grazie a formulazioni skincare di ultima generazione, con ingredienti di origine naturale, che per reazione chimica pigmentano la pelle. I vantaggi dell’utilizzo di questi prodotti sono sicuramente molteplici: personalmente consiglio di utilizzarli al bisogno, optando per formulazioni ricche di principi attivi antiossidanti, proprio perché alcuni potrebbero sensibilizzare la cute e generare radicali liberi con conseguente danno alla nostra epidermide», spiega la biologa e cosmetologa Anna Lisa Gramellini.
Abbronzatura fake ma safe
I consulenti di bellezza la chiamano proprio “skinification dell’abbronzatura”. I prodotti self tan, infatti, oggi includono per lo più acido ialuronico per rimpolpare e niacinamide per impedire che la pelle si secchi. È tutta una questione di tintarella impercettibile, del resto: adesso al centro di ogni trattamento beauty c’è l’apparire prima di tutto sani.
Anche (o soprattutto) nel giorno del matrimonio in cui l’incarnato dorato è da «sì, lo voglio» per la quasi totalità delle spose. Tanto che nascono sempre più servizi specializzati in wedding spray tan che assicurano risultati impeccabili: non solo si adattano automaticamente alla pelle, ma sono a prova di abito bianco, mettendo al bando il temuto pericolo macchie. In ogni caso, prima di utilizzare cosmetici coloranti (in spray o mousse per il corpo, meglio in gocce per il viso), occorre che la pelle, ovviamente idratata, sia anche adeguatamente preparata in anticipo con un esfoliante che leviga, rimuovendo le cellule morte.
Come funzionano gli autoabbronzanti
La domanda, però, è: ma come funzionano gli autoabbronzanti? «Chiaramente non stimolano la produzione di melanina ma gli ingredienti attivi in loro contenuti reagiscono con gli amminoacidi presenti nello strato superficiale della pelle. Questo processo chimico genera una colorazione giallo-bruna che dona l'aspetto di una tintarella naturale», afferma Alessandro Viola, farmacista e cosmetologo noto su TikTok come DoctorVi.
«Uno dei vantaggi di questi prodotti è che il colore che si ottiene non è temporaneo come il trucco, ma dura per un periodo più lungo, anche più settimane. Questo perché non viene lavato via, ma rimane fino a quando le cellule della pelle subiscono il naturale processo di turnover o vengono rimosse tramite esfoliazione. Nonostante la loro efficacia nel fornire una tonalità uniforme e duratura, è tuttavia importante ricordare che non offrono alcuna protezione dai raggi ultravioletti. Pertanto, è sempre fondamentale applicare un filtro solare adeguato quando ci si espone al sole, anche se si utilizza un autoabbronzante».
Abbronzatura fake California effect
Intanto gocce da aggiungere alle abituali creme idratanti e cosmetici ad azione graduale capaci di conferire, tra 50 sfumature di bronze, quella più a misura di incarnato, trovano sempre più spazio nei beauty-case. Anche senza prenotare la settimana bianca, chiunque può «vestire» viso e corpo di luce e salute, in particolare durante i mesi non estivi, quando la pelle può apparire giallastra e spenta.
Come fanno le star: Demi Moore, per esempio, è da tempo è la «ragazza» manifesto dell’incarnato baciato dal sole che può far fare l’upgrade alla bellezza a qualunque età. Mentre Paris Hilton, emblema dell’eccesso aranciato di inizio millennio, oggi ha assolutamente ridimensionato i watt mostrando una radiosità molto più naturale da gennaio a dicembre. Kendall Jenner, dal canto suo, porta sui red carpet il trend del momento, il low glow: si tratta della versione winter tan 2025, sofisticata e chic, delicata e perfetta da sfoggiare in questi mesi freddi. Insomma, per il viso soprattutto, meno è meglio.
Ogni viso è illuminato con il blonzing
Per chi non se la sente però di cimentarsi con l’autoabbronzante, su TikTok spopola un nuovo trend make-up: il blonzing (letteralmente una crasi tra blush e bronzing), variante naturale e luminosa per dire addio al colorito grigio dei mesi a bassa temperatura.
«Questa tecnica sostituisce il blush al classico bronzer garantendo un risultato molto più naturale e fresco. Applicato sulla parte alta della fronte, zigomi e naso, consente di ottenere un effetto più luminoso e, soprattutto, più leggero. Il blonzing permette di scaldare l’incarnato, renderlo radioso rispettando a pieno quelle che sono alcune delle macro tendenze della bellezza degli ultimi anni come quella del makeup/ nomake-up e delle clean girls», racconta Francesca Ragone, make up artist, hairstylist e lookmaker.
«Ma attenzione a non esagerare con le quantità e a utilizzare cosmetici che si sfumano facilmente. I fard in crema sono i migliori alleati per ricreare questo effetto in quanto si fondono con la pelle regalando un finish glowy e a lunga durata».