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Omega 3: perché servono alla salute

Aiutano la memoria, proteggono la pelle e tengono alla larga ictus, infarto e ipertensione. Scopri tutti i benefici di questi acidi grassi essenziali

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Tutti li conoscono, pochi sono consapevoli dei loro innumerevoli benefici sulla salute. Sono gli Omega 3, acidi grassi essenziali in grado di espletare i loro effetti ben oltre i confini del cuore. Ecco i principali.

1. Aiutano a prevenire ictus, infarto e ipertensione

Gli Omega 3 riescono a fluidificare il sangue, regolando la pressione arteriosa, e ad abbassare i livelli di grassi saturi. Quelli pericolosi che, depositandosi nelle arterie, finiscono per spianare la strada agli eventi trombotici.

«Si dice che riducano i trigliceridi. In realtà disgregano anche il colesterolo Ldl, la frazione “cattiva”, e mantengono elastico l’endotelio, il tessuto che riveste la superficie interna dei vasi», puntualizza il dottor Salvatore Bardaro, docente di medicina integrata. «Una dieta ricca di questi grassi preziosi aiuta, quindi, a tenere alla larga ictus, infarto, ipertensione e trombosi venosa profonda».


2. Combattono obesità

Secondo i dati diramati lo scorso 20 maggio in occasione dell’European Obesity Day, solo in Italia vi sono 6 milioni di persone obese, che potrebbero trarre giovamento da una dieta ricca di Omega 3. Come mai? «Perché tutti gli obesi sono infiammati», risponde il dottor Salvatore Bardaro.

«Manifestano cioè la cosidetta low grade chronic inflammation, un’infiammazione sistemica latente dovuta all’eccesso di tessuto adiposo e pronta a scatenare le più disparate malattie, dal diabete al tumore. Inoltre, gli Omega 3 favoriscono la lipasi, cioè lo stoccaggio e lo “scioglimento” dei grassi saturi di deposito».

Anche i soggetti che soffrono di allergie beneficiano di questi grassi buoni. «Le ultime ricerche dimostrano che partecipano alla modulazione del sistema immunitario, spostando la risposta di tipo TH2, tipica degli allergici che reagiscono a stimoli di per sé innocui, a quella di tipo TH1, presente nelle persone sane, il cui sistema di difesa si allerta solo in presenza di nemici “veri” come virus e batteri», dice Bardaro.


3. Rallentano il decadimento delle funzioni cognitive

Neuromodulatori di importanza cruciale, gli Omega 3 ottimizzano la composizione lipidica delle membrane neuronali. Che cosa significa? «Per funzionare bene, i neuroni devono avere il giusto rapporto tra grassi saturi e insaturi sia a livello delle membrane cellulari sia di quelle del mitocondrio, il “motore pulsante” delle cellule che produce energia.

Una revisione pubblicata il mese scorso sul Nutritional Neuroscience Journal, condotta dall’Università di Porto Alegre (Brasile), ha passato in rassegna ben 361 studi inerenti l’assunzione di quantità adeguate di Omega 3 negli anziani affetti da Alzheimer.

Tutte le ricerche sono giunte alla conclusione che riescono a rallentare il decadimento delle funzioni cognitive (memoria, concentrazione, manualità, capacità di calcolo, lettura e scrittura), con una sensibile differenza rispetto agli anziani che invece non beneficiavano del medesimo apporto nutrizionale».


4. Proteggono, disinfiammano e riparano la pelle

Cosmetiche o con valenza terapeutica, aumentano le creme a base di Omega 3. A chi sono indicate? «A tutti quelli che soffrono di malattie infiammatorie cutanee: psoriasi, dermatite atopica ed eczema costituzionale. Ma anche dermatiti allergiche stagionali o irritative, tipiche di chi usa spesso solventi, coloranti, shampoo e detergenti», spiega il dottor Mauro Picardo, direttore della Fisiopatologia dell’Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma.

«In tutti questi casi si ha un’alterazione della barriera idrolipidica dell’epidermide che, non più integra, diventa vulnerabile a infiammazioni, infezioni e lesioni da grattamento. Gli Omega 3 delle creme servono a ricostituire le ceramidi, i principali lipidi della barriera cutanea, contribuendo ad alleviare prurito e processi infiammatori».

Nelle formule più avanzate si trovano associati agli Omega 6, che reintegrano anch’essi la barriera cutanea, e alla vitamina E, che svolge sia un’importante azione riepitelizzante sia il compito di evitare l’ossidazione dei preziosi grassi che veicola. L’importante è spalmarne sempre un velo dopo la doccia. Nei casi di infiammazione acuta le cure topiche, vanno integrate con una terapia sistemica a base di Omega 3 e Omega 6.


Quando servono integratori e cibi “funzionali”

Gli Omega 3 sono definiti acidi grassi “essenziali”, nel senso che l’organismo deve necessariamente introdurli con la dieta. «In realtà l’unico grasso polinsaturo veramente essenziale è l’acido alfa linoleico (Ala) che viene trasformato dall’organismo in Epa (eicosapentaenoico) e in Dha (acido docosaesaenoico) dall’enzima delta 6 desaturasi», spiega il dottor Salvatore Bardaro, docente di medicina integrata all’università di Siena e Pavia.

«In teoria basterebbe assicurarsi un buon introito di Ala (presente soprattutto nel pesce azzurro, nel salmone, nel pesce spada e nei frutti di mare) per avere, grazie alla sua trasformazione, livelli ottimali di Omega 3 Epa e Dha. Ma questo precursore funziona bene solo nelle persone giovani che non bevono, non fumano, non assumono farmaci e hanno un buon apporto di proteine derivate dal pesce. Nei restanti casi, occorre assumere direttamente Epa e Dha».

Come fare allora? Si può puntare sugli integratori: la dose ideale è di 1-1,5 g al giorno perché comunque una certa percentuale di Omega 3 è sempre fornita dalla dieta. Chi non ama assumere capsule, compresse o bustine, può ricercare una valida alternativa negli alimenti funzionali in vendita al super. Dove è possibile trovare latte, uova e yogurt arricchiti di Omega 3. Il latte arricchito, per esempio, ne fornisce 80 mg (di cui 60mg Dha) per 100 ml.


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Articolo pubblicato sul n. 24 di Starbene in edicola dal 30/5/2017

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