Capelli, coda di cavallo: perché piace così tanto e come farla
Ha fatto la storia dell’hairstyling: da quelle leggendarie di decenni fa ai look sfoggiati dalle celeb. Elastico alla mano, tutte pronte per un viaggio nel tempo inseguendo la ponytail di tendenza, da ricreare in versione giorno e sera?
di Ilaria Perrotta
Facciamo una premessa: la lunga storia del movimento di liberazione delle donne è fatta di grandi conquiste, tra diritti sociali, civili ed economici. Ma anche di vittorie più piccole, che nella quotidianità ci hanno liberato da incombenze e stereotipi. Alcune di queste fanno parte della storia del costume, e, pertanto, potrebbero essere considerate solo frivolezze. Al contrario, perché hanno avuto un impatto significativo: tra queste c’è la coda di cavallo.
E pensare che, in origine, era un «affare» da uomini, esibita in Europa dai soldati britannici nel XVIII secolo. Arriva sulle teste delle donne solo negli anni Cinquanta del Novecento grazie al successo della prima Barbie, che la sfoggiava in combo a una frangia riccia e un costume a righe (la silhouette con la coda è diventata nel tempo il logo della bambola più famosa al mondo), ma anche per merito di dive del cinema, come Sandra Dee, che nei film per adolescenti del tempo interpretavano le ragazze della porta accanto, dal viso pulito accessoriato di ponytail sbarazzina.
Negli anni Sessanta, poi, ci ha pensato Brigitte Bardot a darle quel glamour in più, riaggiornato tre decenni dopo da Madonna.
Coda di cavallo: dalla palestra all’ufficio
Se poi, tra i due millenni, è diventata l’acconciatura da palestra e da «bad hair day» (quel giorno in cui la chioma non vuol proprio saperne) per eccellenza, nelle ultime stagioni la sua riscoperta versatilità ha ufficialmente conferito alla coda di cavallo lo status di acconciatura elegante.
«Parliamo di una pettinatura che le donne amano e che spesso utilizzano per sentirsi comode e in ordine. Contiene in sé diversi significati: da una parte, fa sentire “easy” e più giovani, dall'altro più sicure. Scoprire il viso è segno di apertura e disponibilità, ma anche di forte determinazione. Una donna che si sistema la coda è pronta ad affrontare le sfide, guardando negli occhi. Si tratta di un’acconciatura utilizzata oggi dalle donne manager, simbolo di controllo e potere», spiega la psicologa Gabriella Di Cosmo.
Nel tempo questo hair look si è trasformato acquistando anche un Dna femminista, come ha affermato Jacqueline Kilikita, direttrice della rivista online americana Refinery29: «Indica potere e sicurezza: con lei ognuna mostra il proprio volto al mondo con stile».
Coda, su o giù sempre trendy
Del resto, di stile, la coda di cavallo ne ha da vendere. Per quanto possa essere percepita come semplice, ha anche un’attitudine chic. Il suo grande ritorno, ultimamente, ha a che fare con l’effetto nostalgia che impera nella moda e nella bellezza, visto che viene associata molto all’infanzia e al suo recupero. E, attenzione: si prepara a usurpare lo chignon spettinato stile Nineties come hair look più amato dell’estate.
«La coda di cavallo è una pettinatura iconica intramontabile, capace di reinventarsi stagione dopo stagione. In questo momento, vediamo un grande ritorno di quella alta, tiratissima e ultra lucida, perfetta per un look sofisticato e di impatto, capace di enfatizzare i lineamenti come nessuna», commenta Clarissa Giannoccaro, technician di TONI&GUY Milano Brera.
«Allo stesso tempo spopola ora anche in versione bassa e morbida, dalla texture naturale e qualche ciocca lasciata libera, portata sia con riga centrale che laterale per un effetto “senza sforzo” e romantico. Anche le ponytail multi treccia e quelle ispirate al Jap style hanno fatto la loro comparsa, offrendo un tocco contemporaneo e dinamico alle acconciature tradizionali. Un dettaglio diventato virale? Gli accessori: fiocchi, nastri, mollette e clip metalliche, che trasformano anche la coda più basic in un’acconciatura sofisticata e trendy».
Coda di cavallo, un hair look che regala freschezza
Dalla versione grattacielo, altissima e sexy, a quella bassa e posh, da quella wavy, fino alla piastratissima: negli ultimi tempi i social sono invasi da 50 sfumature di code di cavallo (e più) e sono molte le celeb che le mostrano sui red carpet, da Nicole Kidman ad Ariana Grande (iconica pony girl del terzo millennio), da Paris Hilton a Sarah Jessica Parker, da Miriam Leone a Serena Rossi.
Perché questa pettinatura è così amata? «È versatile, rock e glamour, perfetta per ogni tipo di evento. Le star la adorano perché dona freschezza e valorizza i lineamenti», commenta Roberto Carminati, hairstylist delle dive.
Come si realizza? «Si può fare con capelli naturali o con extension, per una coda lunghissima abbinata a una riga centrale, laterale o senza separazioni, portando semplicemente tutti i capelli indietro, secondo l’effetto desiderato», continua.
Se ora ad essere sulla cresta dell’onda è, soprattutto, la coda alta, la versione low in ogni caso resiste: «È raffinata ed essenziale, perfetta sia per il giorno che per la sera. Ha un’eleganza irresistibile. Spettinata, effetto naturale ma sapientemente lavorata, è un’ottima soluzione da giorno per chi ha i capelli ricci. Mentre per un party by night, suggerisco un high pony strutturata, con l’aggiunta di fili di lurex per chi vuole essere più audace», conclude Carminati.
Insomma, tutte prese “per la coda” che ha segnato, e continua a segnare, la storia delle acconciature.
Fai la tua domanda ai nostri esperti