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5 semi oleosi del benessere, proprietà e benefici

Di papavero, di sesamo, di girasole, di lino di canapa. Scopri perché questi semi oleosi fanno bene alla salute e come usarli in cucina

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di Nicola Pistoia


I semi oleosi di vegetali come sesamo, papavero, lino, canapa e girasole sono una buona fonte di fibre, sali minerali e proteine. Oggi sono facilmente reperibili nei supermercati e sono perfetti in ogni momento della giornata: puoi aggiungerli allo yogurt della colazione, ma anche alle insalate alle zuppe e a molte altre preparazioni.

«Se non si hanno problemi intestinali o si soffre di diverticolite, si possono mangiare tranquillamente», dice la dottoressa Giovanna Pitotti, nutrizionista. Vediamoli insieme.

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SEMI DI SESAMO

"Rappresentano un alimento importante in tutte le fasi della vita di una donna, per l’alto contenuto in calcio, minerale fondamentale per il corretto funzionamento dell’organismo la cui carenza a lungo andare può intaccare le riserve ossee predisponendo a fenomeni osteoporotici". "I semi di sesamo – continua la nutrizionista - contengono aminoacidi come metionina e triptofano, fosforo e ferro. Ogni seme contiene il 40-60% di olio". Si utilizzano facilmente in cucina. Non è consigliabile in alcuni tipi di cottura in quanto contiene grassi poli-insaturi, meno stabili rispetto ai grassi monoinsaturi dell’olio di oliva”. 


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SEMI DI PAPAVERO

“Quelli eduli appartengono alle specie Papaver nigrum e Papaver setigerum, e costituiscono una buona fonte di nutrienti, soprattutto di sali minerali, tra cui spiccano il calcio, il potassio e il magnesio", afferma la dott.ssa Pitotti - sono conosciuti per l'alto apporto di vitamina E (alfa-tocoferolo) un antiossidante utile per combattere i radicali liberi. In cucina sono ottimi aggiunti su primi piatti a base di verdure o pesce. A questo proposito se ne raccomanda l'utilizzo a crudo per mantenere intatte le proprietà nutrizionali. In ambito farmaceutico i semi di papavero vengono utilizzati anche per la preparazione di sciroppi contro la tosse”.


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SEMI DI LINO

“I semi della pianta Linum usitatissimum sono i più conosciuti a livello nutrizionale per il loro utilizzo in piatti di qualsiasi genere e per l’alto contenuto in acidi grassi essenziali della serie Omega3, in particolare l’acido alfa-linolenico, che rende l’olio da essi ricavato uno dei migliori rimedi naturali per contrastare l’aumento del colesterolo ematico". Da sottolineare la presenza di lignani, dei fitoestrogeni, a cui è stato riconosciuto un ruolo protettivo nei confronti di diverse patologie. Attenzione a triturarli per assorbire meglio le sostanze nutrienti in essi contenute.

Il consumo regolare di semi di lino – continua l’esperta - favorisce lo sviluppo della corteccia cerebrale del bambino durante la gravidanza. Il suo olio, invece, è utilizzato per la cura della pelle e dei capelli, presenti nelle creme o negli shampoo”.


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SEMI DI GIRASOLE

Le calorie contenute nei semi di girasole sono 557 ogni 100 g. Tra i semi oleosi, sono quelli con il minor apporto calorico. Famoso il loro utilizzo in forma di olio per fritture in quanto meno costoso dell'olio extravergine di oliva (che rimane comunque una scelta migliore), meno conosciuto il loro consumo a crudo come condimento per insalate o accompagnamento per piatti di carne. Il loro alto contenuto di vitamina E li rende utili nel combattere i danni dell'invecchiamento e come protezione per le patologie degenerative. Buono anche il contenuto in vitamine del gruppo B (B1,B3,B6) e folati e in minerali soprattutto selenio, utile per dare una mano al metabolismo”.


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SEMI DI CANAPA

“Appartengono alla famiglia della Cannabis sativa, sono ricchi di proteine di alto valore biologico (circa il 20% del prodotto), quindi adatti per chi ha effettuato una scelta vegana, inoltre presentano una buona quantità di acidi grassi essenziali (della serie Omega3 e Omega6) che li rendono utili in tutte le "patologie del benessere" come ad esempio l'ipercolesterolemia o la sindrome metabolica. Buono il contenuto di fibra e di vitamina E. In cucina si possono utilizzare cotti in sostituzione dei classici cereali”.


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