La scabbia è una parassitosi sostenuta da un acaro: di solito fra gli adulti si trasmette con il contatto della pelle tra soggetto malato e sano, ma può essere trasmessa anche a seguito di uno scambio prolungato di vestiti o della condivisione dello stesso letto.
La scabbia può colpire, oltre che gli adulti, anche gli anziani e i bambini particolarmente indifesi contro questo acaro: dopo circa due settimane dal contagio, inizia un fastidioso prurito che aumenta soprattutto di notte, mentre la pelle si copre di piccole protuberanze vescicolari e dolorose.
La scabbia è una malattia endemica diffusa in tutto il mondo. Quarant’anni fa sembrava quasi scomparsa oggi è tornata agli onori della cronaca: la sua diffusione, comunque, non è attribuibile ai flussi migratori. Di solito la scabbia è un’infezione più probabile d’inverno anziché d’estate, per il sovraffollamento degli spazi chiusi.
Le zone del corpo più parassitate dall’acaro responsabile di scabbia sono le zone di pelle più tenere, come ad esempio gli spazi interdigitali. Il sintomo più evidente di scabbia è il prurito che peggiora di notte o dopo un bagno caldo perché il calore favorisce una maggiore attività da parte degli acari. La pelle fortemente pruriginosa diventa più spessa, squamosa, si copre di croste che se grattate possono infettarsi con dei batteri.
Quando la scabbia colpisce bambini molto piccoli, si possono notare delle vesciche in zone del corpo non coperte da peli, come volto, testa, collo, cuoio capelluto, pianta dei piedi e dietro l’orecchio. Queste vescicole, a causa del grattamento cronico dei bambini, tendono spesso a infettarsi e si sovrappone spesso anche impetigine, ovvero un’infezione batterica.
Come spiega il professor Antonino Di Pietro, Direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis presso l’Istituto Clinico Sant’Ambrogio di Milano (Gruppo Ospedaliero San Donato), «di solito è il dermatologo a porre diagnosi di scabbia: il sospetto che si tratti di scabbia è forte quando il prurito interessa intere famiglie, il dermatologo si accerta dell’infezione prelevando dei campioni di pelle e osservando al microscopio l’eventuale presenza dell’acaro».
Generalmente la scabbia viene curata attraverso l’applicazione sulla pelle di creme acaricide che devono essere spalmate su tutto il corpo e non lavate via per almeno 8-12 ore. Poiché la scabbia si può trasmettere per via sessuale, gli adulti sessualmente attivi vengono sottoposti anche a test di screening per le altre malattie sessualmente trasmesse. Se insieme alla scabbia è presente anche impetigine è spesso necessario anche un trattamento antibiotico.
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