Sovrappeso, obesità, valori alti di colesterolo, trigliceridi, omocisteina: in presenza di questi fattori, la salute di cuore e arterie è in pericolo. Oltre a un’alimentazione bilanciata e a un corretto stile di vita, nella strategia di riequilibrio da mettere in atto entra a pieno diritto una sostanza naturale, il riso rosso fermentato. Si tratta di un prodotto che si ottiene dalla fermentazione naturale del riso (Oryza sativa) con un particolare lievito chiamato Monascus purpureus, che produce delle sostanze, le monacoline, che hanno dimostrato di contribuire al mantenimento dei normali livelli di colesterolo. Tali molecole, di cui la più importante è la monacolina K, hanno una struttura simile a una statina naturale, e per questo la monacolina K viene impiegata in fitoterapia nel riequilibrio dei livelli di colesterolo nel sangue.
CALA IL COLESTEROLO CATTIVO
La fermentazione ad opera del Monascus purpureus è conosciuta nell’alimentazione e nella fitoterapia cinese da secoli: il riso rosso fermentato è impiegato per la preparazione di diversi piatti e per migliorare la circolazione del sangue, in caso di indigestioni e nelle dissenterie. Numerosi studi clinici condotti sul riso rosso fermentato hanno evidenziato la significativa riduzione della colesterolemia, in particolare del colesterolo LDL (cattivo), con un aumento di quello HDL (buono). L’efficacia di questi estratti è dimostrata; tanto che, a differenza di altri principi attivi, le aziende possono riportare sulle etichette dei loro prodotti a base di monacolina K riferimenti agli effetti favorenti il mantenimento dei livelli normali di colesterolo nel sangue, se assunto in dosi di 10 mg al giorno.
L'ACIDO FOLICO
Conosciuto per la sua importanza durante la gravidanza (evita alcune malformazioni neonatali), l’acido folico si è rivelato anche un prezioso alleato nella prevenzione dei problemi cardiovascolari. Integrare questa vitamina idrosolubile del gruppo B, infatti, consente di evitare carenze che possono portare, oltre che ad anemia, a un aumento dei livelli nel sangue di un aminoacido, l’omocisteina, che numerosi studi hanno evidenziato essere correlata con l’aumento di rischio di eventi cardiovascolari quali trombosi, aterosclerosi e danni vascolari.
SOTTO LA LENTE
Negli ultimi 10 anni, l’ipercolesterolemia (cioè valori oltre i 240 mg/dl) è sempre più frequente in entrambi i sessi: interessa il 38% degli italiani contro il 24% di inizio millennio. Quando anche i valori dei trigliceridi sono alti (oltre i 170 mg/dl), si parla di dislipidemia, che va corretta con dieta sana, stop al fumo e cure specifiche.
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