Seno: un test per fare chiarezza

Oltre che simbolo della femminilità, è anche una parte del corpo da tutelare. Ecco alcuni consigli utili in materia di prevenzione e diagnosi precoce



di Ida Macchi

Un indiscusso punto di forza della femminilità, ma anche una delicata zona del corpo di cui salvaguardare la salute. Eppure, ancora oggi, non sempre si hanno le idee chiare in materia di prevenzione e diagnosi precoce.

Sui fattori che predispongono al cancro al seno circolano ancora molti falsi miticome credere che le protesi estetiche favoriscano la proliferazione di cellule maligne, o che fare un tatuaggio vicino al capezzolo possa essere pericoloso. 

E così, si rischia di rimanere preda di inutili allarmismi, di sopravvalutare alcuni fattori che non minano assolutamente la salute e magari di non dare il giusto peso ai veri sintomi spia. Ecco allora un test per controllare le tue conoscenze in materia, con tante informazionipreziose e consigli su misura.

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1 HAI PRESO UN COLPO AL SENO

a>applichi impacchi di ghiaccio

b>fissi un’ecografia: può innescare alterazioni delle cellule

«Una botta può provocare un ematoma (una raccolta di sangue) e gli impacchi di ghiaccio sono l’ideale per ridurlo», spiega la dottoressa Maria Cristina Cucchi, direttore dell’unità operativa semplice dipartimentale della Breast Unit dell’ospedale Bellaria di Bologna. «Poi, è bene applicare una crema per i traumi che ne faciliti l’assorbimento. Nessun rischio, invece, che il colpo possa dare il via ad alterazioni delle cellule».

2 IL REGGISENO CON IL FERRETTO SI PUÒ INDOSSARE

a>non più di un paio d’ore al giorno
b>anche da mattina a sera

Un’indagine statunitense pubblicata sulla rivista dell’Associazione americana per la ricerca sul cancro, Cancer Epidemiology, Biomarkers Prevention, ha smentito definitivamente un possibile legame tra reggiseno e tumore al seno.

Lo studio ha assolto anche il modello con il ferretto dimostrando che non ha alcun peso nemmeno il numero di ore quotidiane in cui si indossa l’indumento intimo.

3 I CAPEZZOLI SI APPIATTISCONO

a>durante la terza età
b>quando c’è un problema di salute del seno

«È un cambiamento fisiologico, del tutto naturale che non deve preoccupare. Scatta l’allarme, invece, se risultano retratti e, anche se li stimoli, rimangono stabilmente “risucchiati” nel seno», sottolinea dottor Gianni Saguatti, direttore dell’Unità operativa di senologia della Ausl di Bologna e presidente del Gruppo italiano di screening mammografico (Gisma). «Potrebbero essere la spia precoce di un tumore. Fissa perciò una visita dal senologo».

4 SE FAI LA MAMMOGRAFIA

a>non serve l’ecografia
b>possono essere necessari entrambi i controlli

«Mammografia ed ecografia mammaria sono esami tra loro complementari: una non esclude l’altra, perché studiano la struttura del seno con metodi differenti», spiega il dottor Saguatti. «La mammografia, esame fondamentale per la diagnosi precoce, sfrutta i raggi X e identifica alla perfezione distorsioni delle pareti mammarie, microcalcificazioni e noduli. Questi ultimi, però, possono essere indagati anche con un’ecografia, che utilizza gli ultrasuoni: se vengono identificati con l’esame radiografico, l’ecografia è un test di approfondimento che può aiutare ad ottimizzare la diagnosi». 

5 I TATUAGGI SUL DÈCOLLÈTE SONO SICURI

a>se effettuati con colori atossici
b>solo se piccoli

In generale bisogna seguire le stesse avvertenze che valgono per qualunque altra parte del corpo. L’utilizzo di colori atossici minimizza il pericolo di reazioni allergiche.

Per non rischiare infezioni localizzate o addirittura virali (come l’epatite o l’HIV) bisogna rivolgersi a un operatore in possesso dell’idoneità igienico–sanitaria, che lavori in un locale autorizzato e che utilizzi strumenti monouso, comprese le capsule porta-pigmenti.

«La grandezza del tatuaggio non ha alcun peso: i pigmenti vengono iniettati nel derma e non hanno nessuna azione negativa sulle cellule mammarie, tanto che i tatuaggi vengono addirittura utilizzati a scopo estetico per “attenuare ” le cicatrici dopo un intervento di tumore al seno», conclude il dottor Saguatti.

6 MEGLIO FISSARE LA PRIMA MAMMOGRAFIA DI SCREENING

a>a 40 anni
b>a 50 anni

«La maggior parte dei tumori del seno colpisce donne over 40 ed è quindi meglio iniziare a sottoporsi all’esame da questa età», spiega il dottor Saguatti.

«L’esame identifica neoplasie millimetriche, o addirittura “in situ”, cioè non infiltranti e non invasive che come tali possono essere affrontate precocemente con la chirurgia, garantendo ampie possibilità di guarigione. Se è tutto ok, l’esame va ripetuto annualmente sino ai 50 anni e ogni due anni dai 50 anni in poi».

7 DOPO UN'INTERVENTO DI CHIRURGIA ESTETICA 

a>si può effettuare solo l’ecografia
b>si può effettuare sia l’eco sia la mammografia

«Se sono state inserite sotto il muscolo pettorale, le protesi non rappresentano nessun ostacolo a una perfetta “lettura” sia ai raggi X sia agli ultrasuoni», spiega il dottor Saguatti. «Inoltre, non c’è alcun rischio che la compressione del seno, effettuata prima della mammografia, possa ledere la protesi e far uscire il silicone. Nessuna preclusione agli esami anche se le protesi sono state inserite sopra il muscolo: in questo caso, però, mammografia e/o ecografia devono essere più accurate per meglio distinguere la struttura ghiandolare».

9 AVERE PERDITE LATTESCENTI DAI CAPEZZOLI È NORMALE

a>solo in gravidanza
b>anche quando si è sotto stress

«Le perdite simili a latte possono dipendere da piccoli squilibri ormonali, per esempio un’elevata produzione di prolattina, ormone che si impenna quando sei sotto stress, ma anche se assumi certi antidepressivi», spiega il dottor Saguatti. «Non devono preoccuparti, ma puoi parlarne con il medico che può eventualmente prescriverti dei dosaggi ormonali, o cambiarti terapia. Attenzione, invece, se hai perdite di sangue o cristalline e simili ad acqua: è necessario uno studio citologico delle secrezioni ed eventualmente una galattografia. Per escludere che siano la spia di una forma iniziale (ma rara) di tumore»

LE RISPOSTE ESATTE

1 Risposta esatta a

2 Risposta esatta b

3 Risposta esatta a

4 Risposta esatta b

5 Risposta esatta a

6 Risposta esatta a

7 Risposta esatta b

8 Risposta esatta b

9 Risposta esatta b


DA 7 A 9 RISPOSTE ESATTE

Brava: conosci questa parte del tuo corpo e sai prendertene cura. Continua così e, per offrire una marcia in più alla sua salute, metti in tavola ogni giorno verdure a foglia verde, veri e propri cibi salvaseno.

Ok anche all’attività fisica: secondo i dati presentati all’ultima European Breast Cancer Conference, mezz’ora di attività aerobica al giorno riduce del 12% il rischio di ammalarsi di tumore al seno.

DA 4 A 6 RISPOSTE ESATTE

Hai una conoscenza media del tuo seno e, anche per questo, a volte ti metti inutilmente in allarme. Quando hai dei dubbi, parlane con il tuo medico, o meglio ancora con un senologo.

Inoltre, rispetta le scadenze degli esami preventivi e mantieniti in peso forma, tenendo d’occhio il tuo giro vita: «Se la sua misura supera gli 88 centimetri, il rischio di cancro al seno aumenta», mette in guardia il dottor Saguatti.

MENO DI 3 RISPOSTE ESATTE

Falsi miti ed errate credenze non ti permettono di avere un rapporto sereno con questa parte del tuo corpo. Quel che ti serve: un po’ di informazione in più, primo step per prenderti veramente cura del tuo seno.

Per questo puoi consultare il sito di Europa donna (www.europadonna. it), movimento che rappresenta i diritti delle donne nella prevenzione e nella cura del tumore al seno: troverai informazioni scientifiche espresse con un linguaggio semplice che possono aiutarti a far chiarezza.

Articolo pubblicato sul n.42 di Starbene in edicola dal 04/10/2016

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