Quando si decide di concepire un bambino ci si augura che tutto avvenga velocemente, senza intoppi di sorta e spesso le coppie non pensano di doversi sottoporre a controlli di routine per assicurarsi che tutto funzioni a dovere.
In realtà sia lei che lui dovrebbero sottoporsi ad alcuni esami preventivi, invece solitamente si ricorre al ginecologo solo quando il bambino tarda ad arrivare rispetto alla tabella di marcia della coppia.
Le donne che progettano o non escludono una gravidanza dovrebbero sottoporsi a un semplice esame del sangue per verificare se hanno contratto la rosolia e la toxoplasmosi.
Non aver contratto la rosolia suggerisce di fare il vaccino per questa malattia: contrarla in gravidanza, infatti, significa esporre il feto al rischio della sindrome da rosolia congenita che produce danni tanto più gravi quanto più precoce è l’infezione del virus della rosolia. Le donne che non sono state vaccinate per la rosolia e non l’hanno contratta dovrebbero vaccinarsi e aspettare almeno un mese prima di intraprendere la gravidanza.
Le donne che sono sieronegative alla toxoplasmosi devono fare molta attenzione a non contrarla in gravidanza e quindi, anche in questo caso già dal momento in cui iniziano a progettare un bambino devono evitare di mangiare carne cruda o poco cotta, gli insaccati e devono lavare scrupolosamente la verdura e la frutta.
Come sottolinea la dott.ssa Rita Secomandi ginecologa presso il reparto di Ginecologia e Ostetricia dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e presso il centro di Fisiopatologia della Riproduzione dello stesso nosocomio: «Un altro consiglio per la fase preconcezionale è l'assunzione di acido folico al dosaggio di 400 mcg al giorno, non ha nessun effetto collaterale; la maggior parte delle donne inizia ad assumerlo nel primo trimestre di gravidanza, in realtà assunto già nei mesi precedenti l'inizio della gravidanza ha ancor più efficacia nel prevenire una serie di patologie fetali come le anomalie del tubo neurale fetale».
Sarebbe bene per ogni donna sottoporsi ad una visita ginecologica preventiva per effettuare l’esame citologico e il controllo della cervice vaginale ossia eseguire il Pap Test per escludere l’infezione da papilloma virus, ma dovrebbe sottoporsi anche a test per escludere infezioni batteriche o micotiche che potrebbero ostacolare il concepimento.
Sarebbe buona norma valutare anche la bontà della funzione tiroidea poiché tali disturbi rappresentano i più comuni disturbi endocrinologici dell’età fertile e possono interferire con il concepimento. Per il partner maschile andrebbero effettuati esami infettivologici come la ricerca per i marker dell’epatite B e C, HIV, sifilide e herpes virus.