I dopo shampoo leave-on, che non si devono risciacquare, sono una bella comodità. «Contengono oli vegetali lucidanti, agenti antistatici e una piccola parte di siliconi», spiega il cosmetologo Umberto Borellini. «Questi ultimi si depositano sui fusti, dove formano un film protettivo, ma non vengono assorbiti dalla cute».
COSA ABBIAMO VALUTATO NELLA FORMULA
Abbiamo escluso i prodotti che contenevano alcol, disseccante, parabeni ed eccessivi allergeni: «Poiché sono cosmetici che restano sulle chiome fino al lavaggio successivo, meglio evitare sostanze che, alla lunga, irritano», sottolinea Borellini. Abbiamo dato la preferenza ai conditioner ricchi di ingredienti naturali e ne abbiamo valutato la posizione nell’INCI perché fosse significativa. Sì agli oli vegetali, come l’olio di lino (linum usatissimus), di mandorle (prunus amygdalus dulcis), di argan (argania spinosa), no ai grassi sintetici (isopropyl myristate): «A prezzo spesso equivalente, meglio gli ingredienti di origine naturale, dall’efficacia e sicurezza comprovate», aggiunge il cosmetologo. Ok anche a cheratina, pantenolo o proteine della seta, ristrutturanti, e al polyquaternium, un tensioattivo cationico che chiude le squame del fusto.
COME SI È SVOLTA LA PROVA PRATICA
Abbiamo applicato i balsami sui capelli lavati e tamponati, seguendo le istruzioni e valutando facilità d’uso, corretta erogazione, consistenza, profumo, risultato finale dopo un’ora dall’asciugatura e nell’intervallo tra uno shampoo e l’altro.
IL CONSIGLIO DELL’ESPERTO
«Per ottenere l’effetto desiderato bastano poche gocce sulle punte o qualche spruzzata sulle lunghezze. Se i capelli restano secchi e ribelli, non usare i leave-on in alternativa alla maschera, ma come completamento. Se hai la cute sensibile o grassa, preferisci le formule in gocce, da applicare solo dove ne hai bisogno (ciocche intorno al viso, o punte)», conclude il cosmetologo.
IL NOSTRO LAB: Umberto Borellini cosmetologo e Laurence Donnini giornalista.