Risposta immunitaria

Insieme dei meccanismi che permettono all’organismo di difendersi da una sostanza estranea (antigene) che ne minaccia l’integrità. Tipi di cellule immunocompetenti Nella risposta immunitaria sono coinvolti molti tipi di cellule, dette immunocompetenti, appartenenti alla famiglia dei leucociti. Esse intervengono in caso di fallimento delle prime linee di difesa dell’organismo (immunità aspecifica), costituite dai fagociti (granulociti, […]



Insieme dei meccanismi che permettono all’organismo di difendersi da una sostanza estranea (antigene) che ne minaccia l’integrità.


Tipi di cellule immunocompetenti

Nella risposta immunitaria sono coinvolti molti tipi di cellule, dette immunocompetenti, appartenenti alla famiglia dei leucociti. Esse intervengono in caso di fallimento delle prime linee di difesa dell’organismo (immunità aspecifica), costituite dai fagociti (granulociti, macrofagi), deputati a inglobare e distruggere i microrganismi, e dalle molecole (sistema del complemento) le cui varie componenti facilitano la cattura dei microrganismi da parte dei fagociti.

Linfociti B Provenienti dal midollo osseo, hanno il compito principale di produrre anticorpi, o immunoglobuline, in grandissima quantità dopo essersi trasformati in plasmacellule sotto l’influsso delle citochine (molecole solubili che permettono alle cellule di comunicare tra loro). Possiedono sulla loro superficie elementi di riconoscimento degli antigeni (recettori antigenici) sotto forma di immunoglobuline adese alla membrana cellulare. Il linfocita B, in grado di riconoscere un antigene mediante le sue immunoglobuline di membrana, secerne anticorpi dotati delle stesse proprietà di legarsi all’antigene, e quindi neutralizzarlo, o favorirne l’eliminazione. Alcuni di essi conservano questa proprietà per mesi o addirittura anni prima del loro incontro con l’antigene: per questa ragione prendono il nome di linfociti della memoria.

Linfociti T Sono prodotti anch’essi dal midollo osseo, ma la loro maturazione ha luogo nel timo. Rappresentano la maggior parte dei linfociti del sangue (80%). All’interno di questo gruppo si distinguono varie sottopopolazioni: i linfociti T helper (CD4) coordinano le diverse cellule coinvolte nella risposta immunitaria, mentre i linfociti T citotossici (CD8) hanno la funzione di distruggere selettivamente le cellule infette. Come i linfociti B, anche i linfociti T possiedono strutture di riconoscimento, o recettori, grazie alle quali ciascuno di essi riconosce un unico antigene. Esistono inoltre i cosiddetti linfociti T suppressor, il cui ruolo è di controllare la risposta immunitaria. Poiché tutte le informazioni necessarie al corretto svolgimento della risposta immunitaria dipendono dai linfociti T helper, la loro distruzione selettiva nell’infezione da HIV (virus dell’immunodeficienza umana) comporta necessariamente un deficit immunitario, caratteristico dell’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita).

MacrofagiCome i granulociti, sono fagociti in grado di inglobare e distruggere gli antigeni, ma esplicano un’ulteriore essenziale funzione: informano i linfociti T della presenza di una sostanza estranea la cui eliminazione richiede l’organizzazione di una risposta immunitaria specifica. Hanno il compito di “presentare” l’antigene agli altri elementi del sistema immunitario.


Meccanismo della risposta immunitaria

Una sostanza estranea scatena una reazione immunitaria quando viene presentata ai linfociti T da una cellula, in genere un macrofago, che la fagocita, la digerisce e ne seleziona alcuni frammenti (peptidi antigenici) per poi esporli sulla sua membrana associati a molecole di “presentazione”, le molecole HLA del sistema di istocompatibilità. Ogni linfocita T riconosce solo un antigene: la risposta da esso attivata viene quindi detta specifica. La risposta specifica si instaura in un tempo più lungo ripetto a quello richiesto dalla risposta aspecifica, ma la sua azione è più efficace. Vengono quindi attivati i linfociti T helper, in grado di riconoscere l’antigene che viene loro presentato, i quali secernono citochine. Queste si comportano come fattori di crescita, all’origine della moltiplicazione dei linfociti T e B specifici dell’antigene, e come fattori di differenziazione, che permettono la produzione di anticorpi (risposta immunitaria umorale) o l’attivazione di cellule (risposta immunitaria cellulare). Alcuni linfociti T helper costituiscono un gruppo di cellule “di memoria”, responsabile della protezione da un’ulteriore aggressione da parte dello stesso antigene.

Risposta immunitaria umorale Basata sui linfociti B, è diretta contro antigeni liberi, tossine o microrganismi. Porta alla produzione di grandi quantità di immunoglobuline, che si diffondono nel sangue (IgM), nei tessuti (IgG) e nelle mucose (IgA) e la cui sintesi e natura dipendono da alcune citochine, in particolare le interleuchine IL-4, IL-5 e IL-10, secrete dai linfociti T helper. Queste immunoglobuline neutralizzano le tossine, impediscono le infezioni da parte di nuovi virus e favoriscono la cattura di tutti gli agenti infettivi da parte dei fagociti, che li distruggeranno.

Risposta immunitaria cellulare Vi partecipano sia i linfociti T citotossici, che hanno acquisito la capacità di distruggere cellule dell’organismo viste come estranee quando sono portatrici di agenti infettivi (virus), sia i macrofagi, le cui capacità di eliminazione dei microrganismi sono potenziate. Questi due tipi cellulari sono sensibili a citochine sintetizzate dai linfociti T helper, come l’interleuchina-2 e l’interferone g (IFN), che permetteranno loro di acquisire tali proprietà, dette effettrici.