Gravidanza multipla

Sviluppo contemporaneo di molti feti nell’utero. L’espressione gravidanza multipla si applica a una gravidanza gemellare, indipendentemente dal fatto che i feti siano due, tre o più. Si è osservato un solo caso di gravidanza nonupla, nel 1976, ma nessuno dei nove feti è sopravvissuto. La gravidanza gemellare è abbastanza frequente (1 caso su 89 in […]



Sviluppo contemporaneo di molti feti nell’utero.

L’espressione gravidanza multipla si applica a una gravidanza gemellare, indipendentemente dal fatto che i feti siano due, tre o più. Si è osservato un solo caso di gravidanza nonupla, nel 1976, ma nessuno dei nove feti è sopravvissuto. La gravidanza gemellare è abbastanza frequente (1 caso su 89 in Europa): le percentuali variano a seconda dell’etnia (più frequente in Asia, la gravidanza multipla costituisce il 5% dei casi in alcuni Paesi africani), dell’ambiente, dei fattori familiari (i gemelli hanno una probabilità doppia rispetto al resto della popolazione di andare incontro a una gravidanza gemellare), dell’età della donna e del numero dei figli già avuti (tutte condizioni che aumentano la probabilità di una gravidanza multipla). Le tecniche di procreazione assistita (induzione dell’ovulazione, fecondazione in vitro) spesso determinano gravidanze gemellari. Pare che la fecondazione in vitro provochi un 14% di gravidanze gemellari in seguito al transfert di tre embrioni, e quintuplichi la percentuale di gravidanze triple o quadruple.


Tipi di gravidanza multipla

Vi sono due tipi di gravidanza multipla, quella monozigote (un unico uovo) e quella dizigote (due uova); quest’ultima rappresenta il 30% delle gravidanze gemellari, corrispondente a circa 3 nascite su 1000.

Nella gravidanza dizigote, o pluriovulare, i bambini hanno origine dalla fecondazione di due o più ovuli da parte di spermatozoi diversi; essi non si assomigliano più dei normali fratelli. I feti hanno ciascuno la loro membrana (corion e amnios), mentre la placenta può essere unica. Nella gravidanza monozigote, o monovulare, i bambini nascono dalla fecondazione da parte di uno spermatozoo di un unico ovulo, che si divide. Sono dello stesso sesso, identici dal punto di vista morfologico, fisiologico e genetico; il loro sangue presenta le stesse caratteristiche. La divisione dell’uovo in due (o più) ha luogo nei 14 giorni che seguono la fecondazione. Nel 30% dei casi avviene prima dello stadio della morula (16 divisioni cellulari), quando l’uovo sta ancora migrando dalla tuba nell’utero; ogni embrione sarà quindi immerso nel suo sacco membranoso, rivestito dall’amnios e dal corion nutritizio, come gli embrioni dizigoti. Nel 70% dei casi la separazione si verifica tra il sesto e il nono giorno, e gli embrioni hanno lo stesso corion. L’ecografia permette di diagnosticare con notevole anticipo il carattere monozigote o bizigote degli embrioni, e di seguirne lo sviluppo. Alla nascita i bambini hanno in genere un peso inferiore a quello dei soggetti nati da una gravidanza unica, e devono essere oggetto di un’attenta sorveglianza nelle prime settimane di vita.