Epicondilite

Infiammazione dei tendini che si inseriscono sull’epicondilo (vedi voce corrispondente), nella parte interna del gomito. Molti muscoli dell’avambraccio, in particolare quelli preposti all’estensione e alla rotazione della mano, si inseriscono sull’epicondilo. Questi muscoli sono sottoposti a forti sollecitazioni nella pratica di alcuni sport, come il tennis e il golf, e in varie attività tipiche della […]



Infiammazione dei tendini che si inseriscono sull’epicondilo (vedi voce corrispondente), nella parte interna del gomito. Molti muscoli dell’avambraccio, in particolare quelli preposti all’estensione e alla rotazione della mano, si inseriscono sull’epicondilo. Questi muscoli sono sottoposti a forti sollecitazioni nella pratica di alcuni sport, come il tennis e il golf, e in varie attività tipiche della vita quotidiana e professionale. In particolare, si definisce epicondilite laterale l’infiammazione all’origine comune dei muscoli estensori del polso e del gomito, comunemente prodotta da movimenti di sforzo ripetuto del polso e avambraccio e frequente nei tennisti, mentre con epicondilite mediale si indica l’infiammazione dei muscoli flessori dell’avambraccio tipica invece dei giocatori di golf.

L’epicondilite, in medicina sportiva chiamata anche gomito del tennista, può talvolta insorgere dopo un trauma violento, ma è più spesso dovuta a microtraumi ripetuti, a sovraccarico della regione del gomito o alla ripetizione molto frequente di determinati movimenti. È caratterizzata da dolore alla parte esterna del gomito; le forme più serie rendono impossibili alcuni gesti quotidiani come tenere in mano una bottiglia o aprire una porta.


Trattamento

Il trattamento consiste innanzitutto nel mettere a riposo il gomito, interrompendo l’eventuale attività sportiva per almeno 15 giorni. Comporta inoltre l’applicazione frequente di ghiaccio sulla regione dolorante (crioterapia) e la prescrizione di antinfiammatori da assumere per via orale o da applicare localmente sotto forma di pomata. I massaggi possono contribuire ad alleviare l’infiammazione. Se il dolore persiste, si rendono necessarie infiltrazioni locali di corticosteroidi. La ripresa dell’attività sportiva dovrà essere graduale. Il trattamento chirurgico è praticato in via eccezionale, e viene preso in considerazione soltanto se l’affezione persiste per più di 18 mesi.