Tonsillite e otalgia incessanti e in peggioramento nonostante antibiotici e antidolorifici

Buongiorno, sono un ragazzo di 24 anni e mi trovo all’estero. Da sei giorni presento tonsillite, con i seguenti sintomi: - tonsille infiammate, dolenti e ingrossate (soprattutto la destra) - febbre (per i primi due giorni, fino a 38.5) - otalgia all’orecchio destro (iniziata due giorni fa) Premetto che quest’anno ho avuto la tonsillite anche: - a metà gennaio: stessi sintomi, curata con amoxicillina/clavulanico per 7 gg - a fine febbraio: febbre fino a 39.3, senza otalgia, curata sempre con amoxi/clavu per 7 gg Trattandosi del terzo episodio in due mesi, il medico curante questa volta mi ha prescritto: - Claritromicina 500mg per 10 giorni - gargarismi con Glimbax colluttorio (diclofenac) 2 volte/die - Inovox (lidocaina cloridrato 2,00 mg, Amilometacresolo 0,60 mg, Alcool 2,4-diclorobenzilico 1,20 mg), 3 volte/die alla stessa ora. Ho iniziato la terapia cinque giorni fa e la febbre è sparita dopo due giorni (ho assunto anche Tachipirina 1000mg 2 volte/die). Invece la tonsillite ha continuato a peggiorare ed è comparsa anche un’otalgia all’orecchio destro: il dolore è costante ed è così forte da svegliarmi ogni notte, impedendomi di dormire. Per questo sono andato in pronto soccorso e mi ha visitato un otorinolaringoiatra. Dopo aver controllato le tonsille e l’orecchio, mi ha detto che il dolore non è dovuto ad un’otite, ma al fatto che le tonsille infiammate e ingrossate occludono la tuba di Eustachio (anch’essa edematosa e infiammata) provocando un aumento della pressione al suo interno, responsabile del dolore a livello del timpano. A quel punto mi ha detto di interrompere la mia attuale terapia (a quanto pare inefficace) e mi ha prescritto: - Metronidazolo (500mg), 3 volte/die per 10 giorni - Clindamicina (600mg), 3 volte/die per 4 giorni (o meglio, “fin quando non finisci la scatola” composta da 12 pastiglie) - Laroseptin spray (a base di lisozima e aneto italiano) - Un decongestionante nasale (ne ignoro il motivo, non avendo congestione nasale) Ho iniziato la terapia due sere fa, ma i sintomi continuano a peggiorare. Il dolore all’orecchio è insopportabile e incessante. Ho messo nell’orecchio sei gocce di un farmaco a base di colina salicilato (non avevo alternative, dato che qui l’otalgan non è in vendita), ho aspettato mezzora ma il dolore non è diminuito (mi chiedo se abbia senso continuare a metterle). A quel punto ho preso una pastiglia di tachipirina 1000g (come ho fatto tutte le volte in cui il dolore diventava insopportabile, però senza mai superare i 2000g/die) e il dolore è leggermente diminuito, dopo poche ore torna come prima. Entrambi i dottori mi hanno detto che non ha senso fare un tampone faringeo essendo già sotto terapia antibiotica e mi hanno consigliato di eseguire una tonsillectomia quando tornerò in Italia (tra tre mesi). Apro una parentesi: questa tonsillite e quella di gennaio si sono manifestate due giorni dopo aver eseguito un rapporto orale non protetto in entrambi i casi e con anilingus da parte del partner (che subito dopo mi ha baciato), la tonsillite di febbraio invece no. A fine gennaio ho eseguito un test per HIV e sifilide, entrambi negativi, ed entrambi i partner sono sieronegativi. Ovviamente ho detto tutto ciò a entrambi i medici. Ho aperto questa parentesi perché vorrei chiedervi se la mia attuale terapia è valida anche per eventuali faringiti causate da malattie sessualmente trasmissibili (a parte l’HIV ovviamente) o se dovrei chiedere all’ultimo partner di eseguire un test per HIV (che ha già eseguito a febbraio), sifilide, gonorrea e chlamidia (lui non ha alcun tipo di sintomo, nemmeno la tonsillite). A questo punto chiedo il vostro aiuto, perché non so più cosa fare dato che i sintomi continuano a peggiorare (la tonsilla destra continua ad aumentare di dimensioni e l’otalgia aumenta incessantemente) e gli antidolorifici che ho preso (paracetamolo, ibuprofene, aspirina, naprossene e le gocce auricolari, ovviamente separatamente e rispettando la posologia) non diminuiscono più l’otalgia e il dolore alla deglutizione. Vorrei anche capire se la posologia della Clindamicina è corretta, dovendo prenderla solo per 4 giorni nonostante debba prendere il Metronidazolo per 10 giorni. Mi scuso per la lunghezza del post, ma ci tenevo a essere il più chiaro possibile. Vi ringrazio in anticipo.

La risposta

avatar Medicina generale - Maurizio Hanke Dott. Maurizio Hanke

Non è la prima volta che mi imbatto in casi di faringo-tonsillite insorta dopo un rapporto sessuale orale e le altre volte ho avuto qualche difficoltà ad individuare in questo la causa della insorgenza delle manifestazioni faringo-tonsillari per la reticenza del o della paziente. In questo caso la sua chiara affermazione facilita il compito di individuare la causa della ricorrenza dei sintomi anche se una volta su tre non ha avuto antecedentemente un rapporto di quel tipo. In ogni modo non è difficile stabilire che quel rapporto sia all’origine della patologia anche se escluderei che la causa sia da addebitare a infezioni del partner perchè io ritengo che non sia questa la causa della patologia insorta ma le modalità di conduzione del rapporto sessuale che comportano una sollecitazione meccanica piuttosto forte del faringe in grado di attivare e sviluppare un processo flogistico che va poi avanti da solo. Forse alla base di questo può esserci una predisposizione delle sue tonsille ad ammalarsi – e questo giustifica il consiglio dello specialista ORL di praticare appena possibile una tonsillectomia – e quindi risulta del tutto inutile indurre i partner a effettuare ricerche relativa all’HIV, alla sifilide o ad altre malattie sessualmente trasmissibili. Ritengo che debba continuare la terapia indicata dall’otoiatra e aiutarsi con il Paracetamolo (Tachipirina) per alleviare i sintomi e credo che a terapia ultimata avrà raggiunto un sensibile miglioramento del quadro clinico.

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