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Tifo

Malattia infettiva dovuta a batteri appartenenti al genere Rickettsia; rappresenta uno dei due gruppi di malattie trasmesse da questi organismi (il secondo è costituito dalle febbri bottonose) e ne esistono due varietà, entrambe presenti in tutto il mondo.

Tifo esantematico o petecchiale epidemicoDovuto a Rickettsia prowazekii, viene trasmesso all’uomo dalla puntura o dalle deiezioni del pidocchio, animale vettore, tramite un portatore della rickettsia. Si tratta di una malattia grave, un tempo mortale, responsabile di epidemie micidiali in ampi raggruppamenti umani in condizioni igieniche precarie. Le misure sanitarie hanno considerevolmente ridotto la frequenza di questo tipo di tifo, oggi raro ma suscettibile di svilupparsi nuovamente. La malattia di Brill è una forma minore di ricaduta che può manifestarsi a distanza di molti anni da questa malattia, in assenza di reinfezione, e comporta arterite degli arti inferiori.

Tifo murino o endemicoDovuto a Rickettsia typhii (o Rickettsia mooseri), è un’infezione di gravità minore, trasmessa dalle pulci del ratto. Colpisce l’uomo soltanto accidentalmente.


Sintomi e segni

L’incubazione del tifo può durare 3 settimane. La malattia si manifesta improvvisamente con brividi, lombalgie e dolori muscolari, cefalee violente e una febbre elevata che può raggiungere i 40 °C. Un’eruzione cutanea con macchie rosse si estende a tutta la superficie della pelle, con l’eccezione della pianta dei piedi. Il malato è affetto da confusione mentale, prostrazione, delirio e presenta un rallentamento dei battiti cardiaci. La malattia dura 2 settimane; le complicanze sono di tipo cardiaco, arterioso e nervoso.


Diagnosi

Si basa su esami che mettano in evidenza nel sangue le reazioni di agglutinazione e immunofluorescenza specifiche delle rickettsie.


Trattamento

Consiste nella somministrazione per via orale di antibiotici del gruppo delle tetracicline. Nei casi gravi, possono essere associati corticosteroidi o terapie di rianimazione in centri specializzati.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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