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Plantago psyllium

Pianta appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae. La droga è costituita dai semi. Contiene principalmente mucillagini (10-30%), localizzate soprattutto nel rivestimento esterno dei semi e composte da polisaccaridi solubili, contenenti a loro volta un’alta percentuale di arabinoxilani. Si ritrovano anche steroli, triterpeni e un iridoide (aucubina).

La droga è presente nelle monografie OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). La Farmacopea Ufficiale Italiana X indica per la polvere micronizzata un indice di rigonfiamento non inferiore a 10. Il Plantago psyllium ha la caratteristica di assorbire acqua e di gonfiarsi formando una massa gelatinosa; il massimo rigonfiamento si ottiene in ambiente a pH alcalino (lume intestinale). La polvere micronizzata, assorbendo acqua nel lume intestinale, fa aumentare il volume delle feci e stimola la peristalsi (contrazione muscolare involontaria del tubo digerente e di alcuni dotti escretori), inducendo la riduzione della pressione intraluminale, favorendo il transito a livello del colon e accelerando il ritmo delle evacuazioni. Studi clinici hanno dimostrato che l’ingestione di una certa quantità di polvere micronizzata di psillio aumenta il volume e il peso delle feci in modo significativo rispetto al placebo.Sono stati studiati in maniera estensiva anche gli effetti antidiarroici della droga in pazienti con diarrea acuta e cronica. In questo caso, la presenza di liquidi nel lume intestinale comporta un rigonfiamento delle mucillagini e un aumento della viscosità delle feci con rallentamento del loro transito nel tratto colico e riduzione del numero delle scariche. Sembra che le mucillagini riducano l’assorbimento intestinale dei lipidi (con diminuzione del colesterolo totale, ma senza modificazioni apprezzabili del colesterolo HDL e dei trigliceridi) e quello dei glucidi (con diminuzione del picco iperglicemico postprandiale e potenziamento dell’efficacia dei farmaci ipoglicemizzanti).

Il Plantago psyllium è indicato nel trattamento di stipsi, ragadi anali, emorroidi e dopo interventi sul tratto anorettale. È inoltre consigliato, ma solo su prescrizione medica, nella sindrome del colon irritabile, nella diverticolosi e nel trattamento a breve termine della diarrea. È controindicato in caso di ipersensibilità nota al prodotto, di stati subocclusivi intestinali e nel diabete mellito qualora risulti difficile mettere a punto il trattamento insulinico. L’assunzione della droga va sempre accompagnata da abbondanti quantità di liquidi; eventuali altri farmaci o fitocomplessi devono essere assunti a distanza di almeno mezz’ora, per evitarne l’assorbimento ritardato. Non vi sono controindicazioni all’impiego in gravidanza, durante l’allattamento e in età pediatrica.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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