Problemi di cuore: le differenze tra uomo e donna

Ci sono differenze tra cuore maschile e femminile? I sintomi dell’infarto sono diversi nell’uomo e nella donna? Ha risposto a queste e altre domande la dottoressa Serenella Castelvecchio, cardiologa presso l’IRCCS Policlinico San Donato, Gruppo San Donato



257140

Il più importante ma anche il più trascurato durante la pandemia: il cuore. Persino le donne, così attente alla propria salute e a quella della famiglia hanno declinato il periodico invito ai controlli. Ma è tornato il momento di pensare anche al cuore, il motore del nostro organismo. «Tenendo conto non solo del fatto che le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte al femminile (più dei tumori), ma anche delle diversità fra generi in questo campo», spiega la dottoressa Serenella Castelvecchio, cardiologa presso l’IRCCS Policlinico San Donato, Gruppo San Donato. «Conoscerle può salvarci da complicanze infauste, come lo scompenso cardiaco».

 

Dottoressa, quali sono le principali differenze fra cuore maschile e femminile?

Differenze fisiche non ce ne sono. «Certo, esistono quelle legate al peso e alla superficie corporea», spiega la dottoressa Castelvecchio. «Però la “potenza” e l’efficienza cardiaca non sono legate alla grandezza del muscolo ma al suo stato di benessere. L’orientamento del cuore poi può variare in base alla costituzione della persona: per esempio, le donne molto alte hanno un cuore verticalizzato. Infine, gli estrogeni rappresentano una grande protezione per le donne le quali, fino all’arrivo della menopausa, hanno problemi molto meno diffusi del genere maschile».


Quali sono le malattie che colpiscono di più e, in modo differente, uomini e donne?

La cardiopatia ischemica cardiaca è la prima da citare. «Interessa le arterie coronarie, cioè i vasi che portano il sangue al cuore e, appunto, colpisce molto le donne», spiega l’esperta. «Negli uomini è facilmente diagnosticabile, perché l’arteriosclerosi (il processo per cui sulle pareti interne dei vasi sanguigni si formano depositi di grasso, ndr) che sottende alla cardiopatia ischemica si manifesta con un’ostruzione delle grosse arterie e placche evidenti a un esame angiografico. Nelle donne, invece, è interessato prevalentemente il microcircolo, con disfunzione delle cellule che rivestono le pareti del vaso. Non essendoci quindi una malattia ostruttiva delle grosse arterie, nelle donne non è possibile individuare la patologia all’esame angiografico tradizionale. Ecco perché l’infarto al femminile avviene spesso lasciando le coronarie indenni.


Infarto: i sintomi sono diversi nell'uomo e nella donna?

«Nell’uomo c’è il classico dolore toracico con senso di oppressione, molto forte, talora irradiato al braccio sinistro», spiega la cardiologa. «Nelle donne, l’infarto può provocare difficoltà respiratorie, senso di debolezza, stanchezza e dolore alla schiena. Sono dunque sintomi più difficilmente riconducibili all’infarto. In presenza di fattori di rischio concomitanti (sovrappeso, eccesso di grassi nel sangue), è indispensabile recarsi al più vicino Pronto Soccorso».


Si parla tanto di cuore affaticato: è anche un problema al femminile?

È soprattutto un problema femminile. «Si tratta del cosiddetto scompenso cardiaco, che compromette la funzionalità del muscolo cardiaco», spiega la dottoressa Castelvecchio. «Le donne che incorrono in un infarto hanno più probabilità degli uomini di andare incontro a scompenso cardiaco, anche perché sono solitamente più anziane degli uomini. E poi c’è quella forma di scompenso cardiaco non dovuto alla funzionalità del muscolo ma a un irrigidimento delle sue pareti, che lo rende meno elastico. Il cuore in questi casi fa fatica a riempirsi (distensione), non a pompare (contrazione). Le donne manifestano il cosiddetto “fiato corto”, un sintomo tipicamente femminile».


Anche le donne hanno problemi di colesterolo?

Soprattutto dopo la menopausa. «C’è infatti un rallentamento del metabolismo, con incremento del peso e redistribuzione del grasso: i chili iniziano ad accumularsi sull’addome, come nell’uomo. Più pancia (il cosiddetto grasso viscerale) significa esporsi alla sindrome cardio-metabolica e quindi a potenziali problemi di cuore. Combattere il sovrappeso è quindi molto importante: alla menopausa bisognerebbe arrivare con 5 chili in meno, mentre spesso ci ritroviamo con 10 chili in più», dice l’esperta.


Ci sono delle malattie alle quali non si pensa che possono colpire il cuore?

Si parla spesso, per esempio, di malattie del cavo orale che poi colpiscono collateralmente il sistema cardiaco. «Più che il cavo orale, come problemi emergenti, al di là dei fattori di rischio tradizionali come il fumo e il colesterolo, ci stiamo concentrando su fattori di rischio meno noti quali per esempio le complicazioni cardiovascolari che insorgono nel terzo trimestre di gravidanza, l'ovaio policistico o le malattie autoimmuni (per esempio problematiche derivanti dal malfunzionamento della tiroide). Infine, anche le malattie infiammatorie intestinali possono contribuire al rischio di eventi cardiovascolari».

 

L'ospedale del cuore

Il Policlinico San Donato è un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) che rappresenta un’eccellenza italiana. Conta più di 100 ricercatori ed è il primo centro di cardiochirurgia in Italia per numero e complessità degli interventi (57.000 in oltre 30 anni di attività). Lo chiamano l’Ospedale del Cuore, in particolare quello del cuore dei bambini, perché ogni anno cura oltre mille pazienti pediatrici, dalle prime ore di vita in poi, essendo uno dei Centri europei ad alta specializzazione nelle cardiopatie congenite. Ma anche i grandi anziani possono trovare qui il giusto percorso di cure. Fra i fiori all’occhiello i dipartimentidi cardiologia interventistica, aritmologia ed elettrofisiologia.


Fai la tua domanda ai nostri esperti

Articolo pubblicato sul numero n°10 di Starbene in edicola e in digitale dal 14 settembre 2021



Leggi anche

Covid e pazienti cardiopatici: quali precauzioni prendere

Il cuore delle donne: come prevenire i disturbi cardiovascolari

La vitamina D protegge e ripara il cuore

Infarto, ipercolesterolemia nemica numero uno del cuore