Difficoltà di diagnosi-apparato genitourinario
Salve, chiedo a nome del mio ragazzo. Un ragazzo di 26 anni, da circa 12 mesi ha una serie di sintomi che non riescono a risolvere, nonostante visite specialistiche. I primi sintomi a comparire sono stati minzione frequente (non abbondante), fastidio al glande e leggero sollievo in seguito alla minzione (poco dopo il fastidio ricompare). I Sintomi compaiono dopo una colica renale. Dopo prima cura con antibiotico di una settimana senza alcun effetto, fa una visita specialistica da un urologo: dall'ecografia risulta infiammazione alla prostata-- Iniziale sospetto prostatite, prende antibiotico 30 giorni (bactrim), sembrava esserci miglioramento ma dopo la fine della cura i sintomi sono tornati. Vengono fatti fare urinocoltura, spermiogramma e spermicoltura ma da questi esami non risulta niente. E' Stato consigliato di indagare altrove e nel frattempo eliminare sostanze irritanti quali caffè, cioccolato, alcolici (nessun cambiamento anche in questo caso). Il medico di famiglia ipotizza stenosi dell'uretra (mai indagata con esami specifici). Da una nuova ecografia dell'apparato genito-urinario (circa 6 mesi fa), risulta uno stato infiammatorio alla prostata, da cui lo specialista urologo indica una nuova cura antibiotica combinata con un antinfiammatorio (cura che da problemi allo stomaco e viene sospesa). Erano state consigliate qualche mese fa uro-tac o risonanza magnetica, ma lo stesso specialista ha detto che non si sarebbe visto nulla di più rispetto all'ecografia. E' stata poi fatta un'altra visita specialistica da un altro urologo che indica una cura di 30 giorni con antinfiammatorio (deprox). Dopo circa un mese, la cura sembra avere effetto e i sintomi migliorano notevolmente (Solo per 7 giorni circa). A giugno è stato eseguito test di Stamey, da cui risulta infiammazione alla prostata, da qui la diagnosi: prostatite abatterica non specifica. Viene prescritto di continuare con l'antinfiammatorio (deprox) per tre mesi. Nonostante ciò, i sintomi dopo circa una settimana ritornano come prima: bruciore e sensazione di pesantezza nella parte passa dell'addome, fastidio e bruciore al glande, lieve sollievo in seguito all'emissione di urina (non caratterizzata da bruciore), sensazione di svuotamento incompleto, minzione molto frequente, con ridotta emissione di urina, in seguito alla quale avverte un lieve e temporaneo sollievo (che dura qualche poco). A inizio settembre una visita urologica, da cui emergono infiammazione e calcificazione vescicale, viene data una nuova cura: cicli di 10 giorni, per tre mesi, di topster, e alimentazione priva di cibi irritanti quali zucchero, caffè, piccanti, agrumi, frittura ecc. Viene inoltre eseguita uretrocistografia, da cui risulta una piccola stenosi dell'uretra per cui viene fatta dilatazione. La terapia attuale (dieta+topster) non sembra portare alcun miglioramento. (sono presenti anche ipospermia e presenza si sangue nello sperma. tali problemi però sono presenti sin dalla fase adolescenziale) Ha provato a eliminare il glutine, ma neanche questo sembra cambiare la situazione al momento. Quali potrebbero essere, essendo escluse con nuovi esami (urinocoltura e tampone uretrale) infezioni, altre possibili cause? Potrebbe essere un problema autoimmune, renale o di intolleranza a qualcosa? Ringrazio anticipatamenteLa risposta
Gentile, dagli esami fatti e dalla storia del paziente non penso ci possono essere ulteriori cause sottostanti preoccupanti. Le prostatiti croniche a batteriche sono molto fastidiose e recidivanti, strettamente legate all’alimentazione allo stress e allo stile di vita. Sicuramente la stenosi dell’uretra andrà monitorata perché può predisporre a nuove ricadute, tuttavia andare di corpo regolare e controllare l’alimentazione eliminando tassativamente piccante fritti salumi, birre vini bianchi, cioccolato e caffè risulta fondamentale. Tra gli integratori provi leniluts Una volta al giorno per almeno 40 giorni
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