Depressione
Buonasera. Mio figlio (unico) di 15 anni esattamente un anno fa, a seguito di uno screzio a scuola, ha smesso di frequentare. L'interruzione si è accompagnata ad una depressione dalla quale abbiamo poi scoperto che aveva subito diversi episodi di bullismo verbale ed emarginazione negli ultimi due anni. Abbiamo subito iniziato una psicoterapia cognitivo comportamentale bisettimanale e agiunto in seguito una cura farmacologica a base di efexor, olanzapina e diapakin a dosi bassissime per il controllo dei pensieri ossessivi. Abbiamo altresi iniziato una terapia familiare. É passato un ano, si vede qualche pallido miglioramento a tratti ma la strada è lunga. Il dubbio che mi tormenta e che nessuno dei terapeuti mi aiuta a sciogliere sono le motivazioni che hanno portato quello che era un bambino solare e socievole a sviluppare una personalitá cosi fragile da comportare una vera fobia sociale e paura dei coetanei. Personalmente nutro un grosso senso di colpa per averlo lasciato accudire, dal mattini alla sera ( lavoro purtroppo) dalla madre di mio marito, che ritengo affetta da gravi disturbi di personalitá narcisista. È possibile che questo abbia influito sullo sviluppo di una personalitá fragile e comunque quali sono gli effetti di una personalita con disturbi di natura narcisistica sulo sviluppo psico emotivo nell'infanzia? Grazie in anticipo per i dubbi che potrá chiarirmi. Anna MariaLa risposta
Cara Anna Maria,mi sembra che la situazione abbia già una sua precisa organizzazione che prevede una terapia per suo figlio e una per la famiglia. E’ stata avviata anche una terapia farmacologica di un certo rilievo. Mancano però informazioni circa, cosa ne è stato della scuola? e come passa le giornate il ragazzo oggi ?La domanda che lei pone è molto specifica e mostra una certa criticità che ha investito la vostra vita familiare.Forse delle insoddisfazioni c’erano anche prima e forse alcuni aspetti di suo figlio erano già in essere come una certa tendenza alla malinconia, paure e pensieri ossessivi. Dove si manifestavano? A scuola, nei momenti di socializzazione ?Tutte queste paure meritano di trovare un posto e un ascolto.Le suggerirei di discutere questi suoi dubbi con i terapeuti, parlare apertamente di questa sua paura rispetto alla nonna e all’influenza che la personalità della nonna possa avere avuto sullo sviluppo e la vita di suo figlio.Nel frattempo, cercherei di capire di più di suo figlio, avvicinarlo e cercare di aprire un dialogo con lui profondo e sincero che le permetterà di capire cosa gli sia successo.
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