DISTORSIONI

Con il termine distorsione si intende un tipo di lesione di un’articolazione provocata da un movimento forzato la cui intensità supera la normale resistenza delle strutture responsabili della stabilità dell’articolazione stessa, ossia dei legamenti e della capsula articolare. In altre parole, in una distorsione un’articolazione viene forzata oltre i limiti della sua consueta mobilità con […]



Con il termine distorsione si intende un tipo di lesione di un’articolazione provocata da un movimento forzato la cui intensità supera la normale resistenza delle strutture responsabili della stabilità dell’articolazione stessa, ossia dei legamenti e della capsula articolare. In altre parole, in una distorsione un’articolazione viene forzata oltre i limiti della sua consueta mobilità con un’energia tanto forte da superare la capacità di legamenti e capsula di tenerla insieme.

Per comprendere questo fenomeno, si pensi a ciò che accade quando “prendiamo una storta” a una caviglia: il piede ruota lungo il bordo esterno e il peso del corpo va a forzare i legamenti del lato esterno fino a determinarne l’allungamento o anche la rottura.

In altri casi, il movimento abnorme avviene producendo vere e proprie torsioni dell’articolazione stessa: è quanto accade, per esempio, a un calciatore che a causa di una caduta in rotazione o di un brusco movimento del corpo manda in torsione un ginocchio. Più la torsione, o comunque la causa scatenante, è intensa, più il danno è pronunciato, con la possibilità di arrivare anche a far perdere i normali rapporti tra i capi ossei (casi in cui si arriva a condizioni di sublussazione o di vera e propria lussazione) e a produrre a carico della capsula e dei legamenti un danno tanto maggiore quanto più intensa è la forza trasmessa all’articolazione nella distorsione.
I legamenti devono essere considerati una sorta di “tirante” dell’articolazione: nella distorsione possono essere danneggiati in modo lieve, determinando un semplice allungamento delle fibre che lo compongono (lesione cosiddetta di primo grado), oppure grave, quando si verifica una loro rottura parziale o totale (lesione di terzo grado). Una lesione dei legamenti può anche essere associata alla lacerazione più o meno estesa della capsula articolare (la membrana che circonda l’articolazione) e dei menischi, laddove questi siano presenti.


Segni e sintomi

Una distorsione provoca un dolore immediato, di intensità variabile e proporzionale all’intensità del trauma ricevuto, ma non sempre in diretto rapporto alla gravità dei danni subiti.

Al momento della distorsione il soggetto può avvertire una sensazione di stiramento e una sorta di “schiocco” (o scroscio) a livello dell’articolazione interessata: in questi casi occorre avvertire il medico, il quale potrà meglio orientare i propri sospetti su ciò che è avvenuto e sull’eventuale danno.

Nei traumi di lieve entità l’articolazione può risultare moderatamente dolente, senza particolare arrossamento né gonfiore. Nei traumi più importanti, invece, all’intensità e immediatezza del dolore può associarsi il gonfiore dell’articolazione interessata, che indica la presenza di liquido all’interno dell’articolazione. Nei traumi gravi, inoltre, ogni manovra (anche minima) che coinvolga l’articolazione comporta l’insorgenza di un vivo dolore, come capita nel caso di interessamento della caviglia o del ginocchio, ai tentativi di stare in piedi o di camminare. Quando sono queste le articolazioni coinvolte in una distorsione, capita anche che il soggetto avverta una sensazione di instabilità, ovvero di anomalo spostamento di una parte ossea rispetto all’altra, con un conseguente improvviso e doloroso cedimento.

Il versamento articolare, ossia la formazione di una raccolta di liquido all’interno della capsula articolare, può essere causato anche da una semplice reazione infiammatoria della membrana sinoviale situata all’interno della capsula; tale reazione non è sempre immediata, e spesso insorge gradualmente nelle ore successive con il versamento di un liquido sieroso detto idrartro. Nei traumi distorsivi più consistenti si verifica anche la lesione di vasi sanguigni (per la lacerazione della capsula stessa e, più precisamente, della membrana sinoviale posta al suo interno) e la formazione più o meno rapida di un versamento di liquido ematico, che in questo caso viene detto emartro. La complessità delle lesioni che possono accompagnarsi a una “semplice” distorsione impone sempre una prudente valutazione del danno subito e richiede, nel caso di sintomi intensi o persistenti, la valutazione di un medico (con carattere d’urgenza nel caso di traumi particolarmente intensi, nei quali potrebbero anche coesistere delle fratture) che potrà quindi procedere a una corretta, mirata e tempestiva scelta terapeutica.


Trattamento

Nell’immediatezza di un trauma distorsivo è necessario applicare ghiaccio (ricordandosi sempre di interporre un panno tra ghiaccio e pelle) e porre a riposo l’articolazione colpita; successivamente, in base al grado di dolore e di limitazione della funzionalità della zona colpita, si potrà stabilire se ricorrere a cure mediche più o meno immediate.La distorsione semplice (dolore limitato, minimo gonfiore dell’articolazione e assente o lieve limitazione funzionale) non necessita di cure particolari al di là del riposo e di un’eventuale terapia antidolorifica o antinfiammatoria.

In presenza di lesione di uno o più legamenti, sarà invece necessario un intervento più consistente: in tali frangenti si procederà quindi all’immobilizzazione, con modalità e durata variabili, dell’articolazione colpita; l’immobilizzazione può essere effettuata mediante stecche metalliche, bendaggi funzionali (confezionati con apposite bende adesive e particolari tipi di cerotto) o in resina, tutori predisposti o apparecchi gessati.

La durata del trattamento è naturalmente variabile in funzione del tipo di articolazione e del legamento interessato: in genere, si tende a limitare il più possibile l’immobilizzazione completa, privilegiando un graduale passaggio alla mobilizzazione dell’articolazione, meglio se in modo assistito dal fisioterapista, secondo le valutazioni e le indicazioni date dal medico. Questa procedura ha lo scopo di consentire il precoce recupero della funzionalità, pur nel rispetto dei tempi necessari alla guarigione “biologica”, che si verifica con la cicatrizzazione delle lesioni riportate dall’articolazione. [R.M.]