Crohn, malattia di

Malattia infiammatoria cronica dell’intestino, di origine sconosciuta. Colpisce da 3 a 6 persone su 100.000 e si riscontra a tutte le età, ma soprattutto negli adolescenti, nei giovani adulti e negli anziani dopo i 60 anni. Evolve per ondate successive provocando lesioni ai segmenti intestinali, in particolare all’ileo (intestino tenue terminale), al colon e all’ano. […]



Malattia infiammatoria cronica dell’intestino, di origine sconosciuta. Colpisce da 3 a 6 persone su 100.000 e si riscontra a tutte le età, ma soprattutto negli adolescenti, nei giovani adulti e negli anziani dopo i 60 anni. Evolve per ondate successive provocando lesioni ai segmenti intestinali, in particolare all’ileo (intestino tenue terminale), al colon e all’ano. Le lesioni determinano un ispessimento della parete e la comparsa di ulcerazioni.


Sintomi e diagnosi

La malattia di solito si manifesta con diarrea acuta o cronica accompagnata da inappetenza, dimagrimento e anemia. Il quadro si complica con fistole e talvolta ascessi, localizzati in genere all’ano, occlusioni intestinali e fistole interne. La malattia di Crohn può inoltre essere all’origine di un’uveite (infiammazione oculare) e di una spondilartropatia (affezione infiammatoria cronica caratterizzata da un danno alle articolazioni vertebrali). La diagnosi si basa sull’esame clinico, che rivela una distensione addominale dolorosa, e su esami biologici e morfologici (radiografie intestinali, rettosigmoidoscopia) che permettono di constatare l’ispessimento della parete intestinale, con ulcerazioni.


Trattamento

Essenzialmente rivolto all’infiammazione, consiste nella somministrazione di corticosteroidi e di derivati della salazosulfapiridina. Nei casi resistenti si fa ricorso alla terapia con immunosoppressori. Il trattamento chirurgico è riservato alle complicanze della malattia (occlusione, emorragia, fistola grave) e alle forme resistenti al trattamento medico.