Gatti, anche loro soffrono di calcoli urinari: cosa fare

Ebbene sì: anche il tuo gatto può avere coliche dovute alla presenza di calcoli urinari. L’importante è prestare attenzione ai sintomi e portarlo subito dal veterinario



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Lo sai che anche il gatto può soffrire di calcoli urinari? E che potresti trovarti di fronte a vere emergenze? «Molti mici hanno problemi alle basse vie urinarie, dove possono verificarsi pericolose ostruzioni», avverte la veterinaria Rina Di Girolamo. «Riconoscerne i segnali e portare subito l’animale dal veterinario è importantissimo».


La struvite

«Nel gatto i calcoli più frequenti (45%) sono di struvite, un minerale che si forma con l’agglomerazione di tre cristalli: ammonio, fosfato e magnesio», spiega la dottoressa. «I calcoli creano infiammazione all’interno della vescica, che può esfoliarsi e ricoprirsi di uno strato mucoso, e nell’uretra, il canale che porta l’urina verso l’esterno. I sassolini, a volte grandi altre minuscoli e numerosi (renella), possono infilarsi nell’imbuto dell’uretra, creando insieme al muco un’ostruzione parziale o totale».


Il tuo micio è a rischio se...

Tutti i gatti possono avere problemi di calcoli, ma i maschi, che hanno un’uretra più lunga e sottile, sono maggiormente predisposti. Gli esemplari più a rischio sono quelli sterilizzati e sedentari e quelli alimentati con diete sbilanciate che tendono ad alcalinizzare il pH urinario portandolo sopra 7. Anche le situazioni di disagio, come restare sempre da soli in spazi angusti, possono causare infiammazione della mucosa vescicale e formazione di sabbiolina.


I sintomi

All’inizio possono essere simili a quelli della cistite: il gatto può leccarsi con insistenza i genitali, avere tracce di sangue sul pelo vicino alle parti intime o nelle urine. È importante capirlo subito: se vive con te in un appartamento puoi accorgertene perché nella sabbietta non c’è pipì: si reca spesso alla sua cassetta ma non urina ed emette vocalizzi.

Se invece il gatto fa i bisogni fuori casa, è difficile intercettare il blocco: all’improvviso lo vedrai vomitare. Corri dal veterinario perché potrebbe morire in 24 ore. Il medico palperà l’addome per capire se la vescica è ingrossata. Una volta sedato, introdurrà un catetere per disostruire le vie urinarie. Nel momento in cui gli episodi diventano frequenti, si può optare per l’amputazione del pene (uretrostomia) e la creazione di un nuovo orifizio per la minzione.


Occhio alla pappa

La dieta contro la struvite dev’essere povera di fosforo e magnesio e favorire un pH acido, che aumenta la solubilità dei calcoli. Nel primo mese si raccomanda cibo specifico umido, perché contiene più acqua e aiuta a “pulire” la vescica. Se il gatto mangia croccantini, è importante che beva molto: in casa è bene sistemare più ciotole e un’apposita fontanella per mici. In molti casi la dieta deve durare tutta la vita, sotto il controllo del veterinario.



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