Fiori e piante che hanno bisogno di poca acqua

Generose, resistenti e in grado di sopportare siccità, sbalzi climatici ed estati roventi. Sono queste le specie di cui ci dobbiamo circondare da ora in poi. Qui te ne segnaliamo alcune belle e a zero cure



Non immaginare una raccolta di cactus e piante grasse. Anche nell’era del cambiamento climatico è possibile avere un balcone o un giardino fiorito, senza per questo sprecare una risorsa preziosa come l’acqua. «Stiamo sperimentando un surriscaldamento del clima più evidente di anno in anno. Per questo dico che oggi non si può progettare un balcone o un giardino come facevamo 10 anni fa. Bisogna cambiare i nostri canoni estetici». È il parere di Susanna Magistretti, la famosa giardiniera che ha aperto un vivaio nel carcere di Bollate, diventato un must di riferimento per i pollici verdi. «Bisogna scegliere piante robuste e generose, che resistano a un clima sempre più secco e caratterizzato da sbalzi termici».


In giardino trasforma le erbacce in erbacee

All’aperto, insomma, è necessario un cambio di passo. A partire dal prato all’inglese che consuma moltissima acqua e che dovrebbe essere sostituito dal prato naturale, da lasciar crescere e andare a fiore. «Impariamo a dare valore a quelle specie erbacee che fino a ieri consideravamo infestanti. Così possiamo scoprire che un prato di tarassaco può essere molto bello, e che il fiore violetto del sinfito (Synphytum officinalis) è molto decorativo. Non solo: l’erba alta previene anche l’evaporazione di acqua dal terreno e lo mantiene fertile. Quindi, piuttosto che tagliare è meglio creare percorsi e sentieri all’interno del giardino».


Sul balcone impara a copiare dalla natura

Anche nei piccoli spazi è importante cambiare paradigma e imitare quello che succede nel mondo naturale. «Per esempio, non pretendere che la stessa pianta fiorisca ininterrottamente dalla primavera all’autunno. Esistono alcune che lo fanno, per esempio la margheritina dell’erygeron, ma la maggior parte dei vegetali non funziona così. Il dracunculus, la ferula, la borragine, gli allium per esempio hanno una grande fioritura primaverile, senza doverle curarle troppo. Poi d’estate scompaiono, perché questo è il loro modo di difendersi dal caldo. La primavera successiva saranno ancora lì ad allietarci senza dover far niente».

Ci sono anche le specie che fioriscono in estate: eccone alcune che possono fare la differenza.


Ecco le piante migliori che bevono poco.

  • Begonia

La begonia evansiana non è la classica pianta da secco, ma se hai una zona con molte ore di ombra è la più adatta. Nei primi tempi, avrà bisogno di acqua costante, ma una volta radicata e naturalizzata, basta bagnarla solo a terreno veramente asciutto. È un cespuglietto molto decorativo alto fino a 70 cm, con i fiori rosa che sbocciano dalla tarda estate all’autunno. La parte più bella però sono le foglie, verde chiaro con la pagina inferiore rosso scuro. D’inverno sparisce, ai primi caldi rispunta ancora più vigorosa, specie se gli avrai dato un po’ di concime organico.

  • Buddleia

287052È un cespuglio originario del Sud America e le sue pannocchie fiorite sono in assoluto le più amate dalle farfalle. Grazie anche al profumo celestiale che ricorda sia la vaniglia sia il miele. È un arbusto resistente, alto anche 2 metri, ma esistono varietà nane che, cresciute in vaso, rimangono piccole e non superano il metro d’altezza. Ed è disponibile in vari colori dal fucsia al viola fino a tutte le sfumature di blu. Sboccia da giugno a settembre, ma se dopo un mese o due rallenta la fioritura, prova a potarla di 1/3: riprenderà vigore, e la pianta diventerà più piena.

  • Erigeron

Chiamata “margheritina dei muri” perché cresce anche fra una pietra e l’altra, l’erigeron è la pianta perfetta per chi ama generosità, resistenza e fertilità. I suoi fiori, piccoli ma numerosissimi, sbocciano continuamente dalla primavera all’autunno e se l’inverno è mite diventa sempreverde. Ama il sole ma la mezz’ombra non la disturba e ha bisogno di poca acqua. In giardino è un’ottima tappezzante e in vaso diventa una ricadente. Si risemina dove le pare, ma senza danneggiare niente.

  • Verbena

82796Non tutte le specie di verbena resistono ai climi secchi e aridi, ma le specie bonariensis e rigida sì. Dall’estate all’autunno, i loro fiori violetti e profumati decorano qualsiasi spazio verde. La prima è la più adatta al giardino dove può crescere fino a 1 metro di altezza per la gioia degli insetti impollinatori che hanno un debole per i suoi capolini. La seconda è più adatta al vaso visto che ha un’altezza che va dai 30 ai 50 centimetri. In giardino si adatta a qualsiasi terreno, in vaso si accontenta di un terriccio universale. E ha bisogno di acqua solo quando il terreno è asciutto.

  • Osteospermum

Questa pianta è conosciuta anche come “margherita africana” perché arriva proprio dall’Africa del Sud: per questo è naturalmente adattata ai climi caldi e aridi. Negli ultimi anni sono state create sempre nuove varietà di vari colori e sfumature, in modo da appagare qualsiasi gusto. Crea dei cespuglietti alti 30-50 cm pieni di margherite che sbocciano dalla primavera all’autunno. Per sostenere la fioritura, è necessario fornirle ogni 15 giorni una dose di fertilizzante liquido per piante fiorite. Può essere coltivata sia in piena terra che in vaso.

  • Eryngium 

287053Con l’Eryngium porti nel tuo spazio verde qualcosa di davvero speciale. È una pianta alta circa 50 centimetri dalle foglie coriacee e spinose che, però, dall’inizio dell’estate e fino a settembre regala questi particolari capolini fra il blu e il viola. Ha bisogno di sole pieno ed è abituato ai terreni aridi e poveri, in effetti è una delle poche specie che non richiedono di essere concimate. L’importante è che non ci siano ristagni, quindi lavora bene la terra prima di piantarlo. Sta bene in una fioriera insieme a fiori dai colori caldi ed è molto bello come fiore reciso, anche da secco.


Strategie anticaldo

  • Acqua con saggezza

Quando innaffi devi essere generosa, in modo che l’acqua penetri in profondità. Poi però devi aspettare che il terreno sia asciutto prima di bagnare di nuovo. In questo modo, le radici vanno verso il basso, alla ricerca dell’umidità. In un giardino questo renderà le piante più autonome. E anche in un vaso grande perché le radici occuperanno tutto lo spazio disponibile.

  • Il contenitore giusto

Ha dei fori di drenaggio, l’acqua in eccesso deve poter defluire. È in terracotta o in plastica spessa, per esempio quella dei mastelli neri da vivaio. Isolano dal caldo, ma sono anche leggeri e poco costosi. Il terreno deve essere abbondante, così protegge le radici dagli sbalzi termici ed è in grado di assorbire molta acqua, rendendo la pianta più autonoma. La pacciamatura è indispensabile. Ricoprire il terreno delle aiuole e dei vasi con uno strato di materia organica è fondamentale per rallentare l’evaporazione dell’acqua e il surriscaldamento delle radici. Vanno bene le cortecce, ma anche paglia, erba secca, foglie, rametti e perfino sassi.


Fai la tua domanda ai nostri esperti


Leggi anche

4 piante aromatiche da coltivare sul balcone utili per cucinare

Le piante che mangiano l'inquinamento

Flox: la pianta che fiorisce per tutta l'estate