Cosa fare se il cane viene morso da una vipera

Una passeggiata nel verde può avere conseguenze gravi. Impara a distinguere i rettili pericolosi da quelli innocui e prendi nota di come prestare le prime cure al tuo amico



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Camminare nella natura fa bene a te e al tuo cane, ma attenzione alle vipere, che possono morderlo con conseguenze anche letali. «Il cane si avvicina al rettile per curiosità o lo calpesta senza rendersene conto: ecco perché è importante usare il guinzaglio per poterlo trascinare via e tenerlo sempre d’occhio per accorgerti subito di un’eventuale aggressione», afferma la veterinaria Michela Guerriero.


Di che rettile si tratta?

È possibile fare brutti incontri non solo su una pietraia in montagna, ma anche nei boschi e nei prati, così come se il cane infila il muso in cataste di legna o di foglie. E nel caso venga morso, è importante capire se da una vipera o da un animale innocuo. La prima ha la testa triangolare, ben distinta dal resto perché più larga; le pupille sono verticali ed ellittiche; il corpo, che in genere non supera il metro, è tozzo, con la coda corta. I serpenti italiani non velenosi hanno invece testa ovale, pupille tonde, corpo e coda affusolati.

«Se non sei riuscita a vedere il responsabile, osserva il punto in cui ha morso: i denti di un rettile non velenoso lasciano una serie di puntini tutti uguali; quelli della vipera due punti rossi più grandi. Inoltre, la zona colpita si gonfierà rapidamente», spiega l’esperta.


Che cosa fare se il cane è morso da una vipera

Porta subito il cane dal veterinario senza farlo camminare. La parte colpita non deve stare sollevata: se si tratta di una zampa, fasciala sopra il morso in modo da rallentare la circolazione del sangue, senza fermarla.

«Non praticare incisioni e non succhiare il veleno, perché rischi di stare male anche tu», avverte la veterinaria. «Sono invece utili gli “aspira-veleno”: mini-pompe da portare con te che trovi in rete o in farmacia e che, appoggiate sui buchi, aspirano il liquido iniettato».


Come interviene il veterinario

Le terapie in ambulatorio mirano a ridurre i rischi di collasso cardiocircolatorio e a sostenere fegato e reni. Esiste anche un siero antiveleno iniettabile, che può però causare shock anafilattico. Superata la fase critica, il cane viene poi tenuto in osservazione e monitorato, perché problemi di coagulazione e agli organi possono presentarsi anche dopo ore.


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