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Pelle perfetta con il layering. Ma che cos’è?

Vuoi una pelle bella come quella delle orientali? In Giappone usano il layering, l’applicazione in sequenza sul viso di cosmetici mirati. Una super estetista ci spiega come si fa

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Mattina e sera. Con costanza. Con precisione nipponica. Queste sono le regole del layering, il metodo di cura beauty che prende il nome dall’inglese layer, ossia strato. «Consiste in una sequenza di applicazione di prodotti stabilita in base al proprio tipo di carnagione», spiega Annamaria Previati, estetista Unep esperta di cure naturali (Biostudio Natura, Milano). «È particolarmente adatta alla pelle delle giapponesi che, consumando moltissimo pesce, hanno un fattore di idratazione naturale molto alto e quindi “sopportano” bene anche l’uso di un numero elevato di sostanze».


DUE MODI PER FARE IL LAYERING

Professionale

Avrai notato che quando l’estetista si prende cura del tuo viso utilizza un notevole numero di prodotti, in particolare per quanto riguarda la pulizia della pelle. Oltre al latte detergente e al tonico (o all’olio struccante), di solito applica un gommage o uno scrub leggero, una maschera, a volte il vapore per eliminare le impurità. Il tutto viene seguito dai prodotti di trattamento: siero, contorno occhi, crema… «Il punto chiave di questo tipo di layering è la detersione», commenta Annamaria Previati. «Può essere utile a chi ha la pelle molto compatta, ma è sconsigliabile per la cute sottile, ipersensibile, con acne o microcisti: in questi casi anche la pulizia professionale della pelle deve essere delicatissima, per evitare irritazioni».  


Fai da te: anche in questo caso si parte dalla detersione, ma il rituale è più semplice.

  1. La sera inizia togliendo il make up e le impurità lasciate sulla pelle dalla giornata. «Consiglio l’uso di un olio, da applicare sulla pelle asciutta con movimenti circolari», continua l’esperta. Per eliminare il trucco dagli occhi utilizza un dischetto di cotone, poi sciacqua via con acqua appena tiepida. «Puoi usare un semplice olio d’oliva (sul viso) o di mandorle dolci (sugli occhi): l’importante è che “sciolga” la parte grassa del maquillage, portandola via con delicatezza».


  1. Mattina e sera continua con la detersione, effettuata con acqua e un sapone poco aggressivo, per esempio quello di Aleppo, ricco di olio d’oliva e di olio d’alloro. Poi applica un tonico senza alcol, per esempio l’acqua di rose.


  1. Continua con il siero «Sceglilo con particolare cura, perché da questa base dipenderà anche l’efficacia dei trattamenti seguenti», raccomanda Previati. «Per esempio, un siero siliconico impedirà la penetrazione dei principi attivi della crema che metterai dopo».


  1. Passa quindi al contorno occhi. «Contrariamente a quello che spesso si crede, non va applicato vicino alle ciglia, ma ad almeno un centimetro di distanza, picchiettandolo delicatamente», osserva l’esperta. «Il prodotto, infatti, “migrerà” sulla zona delle rughette, delle borse e delle occhiaie, senza irritare gli occhi».


  1. È il momento della crema. Di giorno sceglila con una protezione Spf di almeno 30, oppure prevedi l’applicazione di un solare (sarà l’ultimo prodotto prima del make up).


  1. Concludi il layering occupandoti delle labbra, con un balsamo protettivo che le preparerà la sera al riposo notturno, la mattina all’applicazione del rossetto.


10 febbraio 2016

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