L’età giusta per il check-up
«I programmi di screening sono rivolti alle persone che sono in sovrappeso od obese, hanno genitori o fratelli diabetici, hanno avuto la malattia in gravidanza o hanno partorito un neonato di oltre 4 chili, hanno la pressione troppo alta, trigliceridi elevati e colesterolo HDL molto basso. E vale anche per i bambini e gli adolescenti che hanno almeno due di questi fattori di rischio», precisa la dottoressa Ponziani. «Per tutti gli altri italiani il check-up è consigliato a partire dai 45 anni».
I test da fare
- l’emoglobina glicata «È un esame del sangue che dà un’idea del livello medio di glicemia nei 2-3 mesi precedenti al test» precisa la dottoressa Ponziani. «L’emoglobina si lega agli zuccheri in modo maggiore o minore in base alla presenza di questi nutrienti, formando l’emoglobina glicata, una nuova proteina che non è in grado di veicolare l’ossigeno ai tessuti con la stessa efficacia. La diagnosi di diabete si fa con due valori superiori a 6,5%, ma se il risultato si colloca in un’area grigia tra il 6 e il 6,4% potrebbe indicare una malattia misconosciuta o una predisposizione al diabete».
- la curva da carico orale di glucosio
«Consiste in due prelievi di sangue: uno fatto prima di prendere 75 g di glucosio e un altro a distanza di due ore dall’assunzione. Anche questo esame può portare alla diagnosi di diabete o di quelle condizioni che possono predisporre alla malattia, come l’elevata glicemia a digiuno (se i valori sono compresi tra 100 e 125 mg/dl) o l’alterata tolleranza ai carboidrati (quando il livello di zuccheri nel sangue, nel secondo prelievo, è compreso tra 144 e 199 mg/dl)», conclude l’esperta.