Sindrome del bambino iperattivo

Detta anche instabilità psicomotoria o sindrome ipercinetica del bambino, consiste di un’anomalia dello sviluppo caratterizzata dall’associazione di iperattività motoria, comportamento impulsivo e disturbi dell’attenzione. Frequenza e cause Questa sindrome è molto frequente, in quanto colpisce il 3-5% dei bambini in età scolare, con una netta predominanza maschile (in un rapporto di 6 maschi per 1 […]



Detta anche instabilità psicomotoria o sindrome ipercinetica del bambino, consiste di un’anomalia dello sviluppo caratterizzata dall’associazione di iperattività motoria, comportamento impulsivo e disturbi dell’attenzione.


Frequenza e cause

Questa sindrome è molto frequente, in quanto colpisce il 3-5% dei bambini in età scolare, con una netta predominanza maschile (in un rapporto di 6 maschi per 1 femmina).

Dipende tanto da fattori legati allo sviluppo (predisposizione genetica, condizioni prenatali) quanto da fattori ambientali (in particolare di ordine psicologico).


Sintomi e segni

Il bambino colpito da questa sindrome è incontenibile. Si agita di continuo sulla sedia, non riesce a stare seduto a tavola, si abbandona ad attività fisiche pericolose e a gesti inopportuni. A casa come a scuola, ha un comportamento in genere impulsivo e indisciplinato e anche nei giochi di gruppo non aspetta mai il proprio turno. Passa rapidamente da un’attività all’altra senza portarne a termine nessuna ed è incapace di fissare a lungo la propria attenzione su qualcosa e di concentrarsi su un compito. Non è ben accetto a chi lo circonda per via delle oscillazioni d’umore, dell’intolleranza alle frustrazioni e degli accessi di collera.

I disturbi in genere si manifestano prima dei 4 anni di età, durano per tutta l’infanzia e spesso si attenuano con la pubertà. In alcuni casi, si accompagnano a specifici problemi di apprendimento come la dislessia e la disortografia.


Diagnosi e trattamento

Per risparmiare al bambino il fallimento scolastico e il disadattamento sociale, è necessario farlo visitare il prima possibile da un’équipe di specialisti (psichiatra infantile, psicologo, ortofonista), che valuterà l’entità dell’handicap da un punto di vista globale (eventuale esistenza di problemi associati). Il trattamento consiste in misure psicoterapeutiche ed educative (terapia comportamentale, rieducazione ortofonica, colloqui con i familiari), talvolta nella prescrizione di farmaci.