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Un mal di testa che nasce dalla congestione nasale

di Angelini


Tra le tante forme di mal di testa, ce n'è una provocata dalla congestione nasale. Riconoscerla è importante per intervenire tempestivamente e nel modo giusto.


Chi soffre di mal di testa sa benissimo quali siano le domande canoniche che ogni medico pone per individuarne la causa. Le più banali sono quelle relative alla localizzazione del dolore, alla frequenza e al momento in cui insorge il disturbo, oltre che alla durata. Sono informazioni che permettono di identificare la tipologia del mal di testa da cui si è afflitti.

Riconoscere i sintomi del mal di testa è fondamentale. “I mal di testa non sono tutti uguali e ciascuno di essi necessita di un approccio appropriato e di una gestione tempestiva”, sostiene il Prof. Gennaro Bussone Primario Emerito dell'Istituto Neurologico C. Besta di Milano e Presidente Onorario ANIRCEF. “Per un utilizzo efficace e corretto delle soluzioni terapeutiche disponibili già in automedicazione, è importante che il paziente sia consapevole del proprio mal di testa e impari a riconoscerne le caratteristiche. Se invece l’intensità del dolore o la frequenza degli episodi aumentano, è necessario procedere ad approfondimenti con l’aiuto di esperti che individueranno i trattamenti alternativi e più specifici per la tipologia di mal di testa”.

C'è un tipo di mal di testa che spesso non viene riconosciuto poiché la sua causa più diretta consiste nella congestione nasale. Capita spesso durante le stagioni fredde, autunno e inverno, in concomitanza con i primi raffreddori e le prime influenze, oppure viene favorito da condizioni personali particolari come riniti allergiche, deviazioni del setto nasale, disturbi del sistema immunitario e fumo.

I sintomi sono evidenti: mal di testa frontale, pressione o dolore facciale nella zona di occhi e naso, accumulo di muco acquoso che ostacola il transito dell'aria, riduzione dell'olfatto. La durata media del mal di testa è di 10 giorni se il raffreddore è di natura virale, superiore ai 10 giorni se è di natura batterica.

Sono circa 4 milioni le persone che soffrono di cefalea rinogena, questo è il nome del disturbo che vede l'origine del dolore soprattutto in un'infiammazione delle mucose nasali e dei seni paranasali. L'infiammazione dà luogo a una serie di eventi concatenati che scaturiscono nel mal di testa: vasodilatazione, gonfiore della mucosa nasale, eccessiva produzione di muco e quindi riduzione dell'afflusso di aria, fino ad arrivare al riflesso nervoso che provoca dolore pulsante in una zona compresa tra naso, occhi e guance.

Come curare la cefalea rinogena? Come per tutte le forme di mal di testa bisogna agire in modo tempestivo e trovare la strategia giusta, altrimenti si rischia di essere inefficaci. Una soluzione adeguata è la combinazione di due principi attivi che agiscono sui due aspetti del problema, il dolore e la congestione: l'ibuprofene, calma il dolore grazie alla sua azione antiflogistica e analgesica, la pseudofedrina, riduce il gonfiore e l’edema delle mucose per effetto dell’azione decongestionante.

Studi clinici hanno dimostrato che, Se presi in tempo, svolgono un'azione terapeutica percepibile entro 30 minuti e per una durata di circa 6 ore: un vero sollievo per chi soffre di questo disturbo.


I contenuti di questo post sono stati prodotti integralmente da Angelini.
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