I pidocchi sono minuscoli animaletti parassiti dell’uomo e degli animali, diffusi in tutto il mondo e capaci di procurare un’infestazione (detta epizoonosi). Solo due tipi di pidocchi (ordine Anoplura, specie Phthirius pubis e Pediculus humanus) sono parassiti specifici dell’uomo, configurando tre quadri clinici diversi che colpiscono il 5-30% della popolazione: la pediculosi della testa, del corpo e del pube.
I bambini e le persone che portano capelli lunghi hanno più probabilità di essere colpiti. La trasmissione dei pidocchi è interpersonale (avviene cioè da persona a persona) ed è favorita dalla scarsa igiene e dalla frequentazione di comunità (scuole, ospedali, case di cura per anziani) o da condizioni particolari di vita quali il vagabondaggio; la pediculosi del capo può essere trasmessa anche tramite indumenti e effetti letterecci.
Il Pediculus humanus è lungo circa 2-4 mm e ha corpo schiacciato e ovalare, mentre il Phthirius pubis è più piccolo (1,5-2 mm) e ha forma a losanga, con “spalle” più larghe e testa stretta. Al contrario del primo, si muove difficilmente e quindi è più difficile da vedere. I pidocchi hanno tre paia di gambe uncinate; le femmine fertili depongono e attaccano le loro uova (150-300 a covata), ovali e lunghe circa 0,8 mm, al fusto del pelo o ai fili delle cuciture dei vestiti.
Le larve nascono circa 1 settimana dopo la deposizione delle uova, compiono tre cicli maturativi e raggiungono la maturità sessuale in 2-3 settimane; si nutrono di sangue frequentemente e non possono sopravvivere al digiuno se non per pochissimi giorni.
Pediculosi della testa
La pediculosi del capo è causata dal Pediculus humanus variante capitis (o semplicemente Pediculus capitis). L’infestazione si manifesta con prurito moderato o intenso causato dalla saliva che il pidocchio rilascia mentre si nutre. Le lesioni provocate dal grattamento si infettano facilmente e provocano la formazione di croste. La regione della nuca è in genere la più interessata, ma su tutto il cuoio capelluto si possono vedere delle minuscole zone sollevate (papule) di colore rosso scuro; talvolta si può associare un eczema tipico nella regione posteriore del collo con ingrossamento delle ghiandole linfatiche occipitali. Sebbene possibile, è molto difficile che il Pediculus capitis infesti la barba o il pube.
In più della metà dei casi, si contano meno di dieci pidocchi adulti sul capo e la malattia è spesso diagnosticata da barbieri e parrucchieri che vedono bene le uova sul capello bagnato: queste sono piccole e bianche, tenacemente attaccate al fusto del pelo e protette da un guscio di chitina; inizialmente si localizzano vicino al cuoio capelluto, poi, mano a mano che il capello cresce, se ne allontanano.
Pediculosi del corpo
La pediculosi del corpo (e quella dei vestiti) è in genere causata dal Pediculus humanus variante corporis (detto anche Pediculus vestimentorum e Phthirius corporis) e denunciata dalla comparsa di prurito e da escoriazioni lineari parallele conseguenti al grattamento con le unghie, che possono infettarsi. La prima lesione, di difficile reperimento, è un minuscolo rigonfiamento (pomfo orticariano) centrato da un puntino emorragico. A questa iniziale lesione fa seguito la comparsa di piccole macchie e papule rosse, prima localizzate alla schiena e alle ascelle. Nei casi di infestazione di lunga durata (per esempio nei soggetti che dormono in strada) la pelle diventa secca, ruvida, più scura e desquamante, escoriata per il prurito molto intenso (si parla di malattia dei vagabondi). Il pidocchio adulto vive nelle cuciture degli abiti e si sposta sulla pelle solo per alimentarsi. Anche le uova sono attaccate alle cuciture.
Pediculosi del pube
Il Phthirius pubis preferisce infestare aree corporee quali il pube, la regione anogenitale e le ascelle, ma può trovarsi anche in altre aree pelose del corpo (per esempio su torace e addome nell’uomo). Nei casi più gravi e di lunga durata, possono essere interessate anche le ciglia (soprattutto nei bambini), le sopracciglia, l’attaccatura dei capelli e le cosce.
La prima e in genere unica manifestazione di malattia è il prurito, spesso di entità moderata e più intenso la notte, mentre raramente si osservano le lesioni urticate e poi infettate. A volte possono rilevarsi macchie di un colorito grigio-bluastro, scuro (maculae ceruleae) di 1-3 cm, soprattutto al tronco, alle cosce e alle ascelle, causate dalla reazione della saliva del pidocchio con la bilirubina del sangue che viene convertita a biliverdina. Qualora vengano osservate, queste macchie orienteranno con certezza la diagnosi; è tipica e diagnostica anche la “polvere” bruna-rossastra che si può osservare nella biancheria, rappresentata dagli escrementi del pidocchio. Le uova sono più scure ripetto a quelle del Pediculus humanus. La trasmissione è interumana (contatti sessuali) o tramite vestiti o peli parassitati.
Quali cure?
Pidocchi della testa È fondamentale, per una buona riuscita della terapia, uccidere non solo i pidocchi adulti ma anche le larve contenute nelle uova. Il farmaco di scelta è il lindano all’1% in emulsione o gel, da frizionare bene e lasciare in sede (con una cuffia) per 12-24 ore prima di lavarsi. Il trattamento va ripetuto a distanza di 3-5 giorni. Se ci sono segni di infezione batterica locale, può essere necessario ricorrere anche a una terapia antibiotica orale.
Nei bambini e nelle donne in gravidanza il lindano non può essere utilizzato a causa dei possibili effetti collaterali nocivi e si deve quindi ricorrere a terapie alternative con altri agenti insetticidi: malathion in soluzione allo 0,5% da tenere in sede per 12 ore (trattamento da ripetere dopo 10 giorni, facendo attenzione a non usare l’asciugacapelli perché il calore inattiva il farmaco) oppure permetrina (piretrina sintetica) in gel al 5%; quest’ultima sta diventando il trattamento di prima scelta a causa della sua efficacia, del minimo assorbimento e della bassa tossicità. Dal punto di vista psicologico, poi, può essere importante rimuovere le uova dal capello con un pettine a denti fini, anche se un’adeguata terapia può rendere di fatto inutile quest’operazione.
Pidocchi del corpo In linea di massima si può ricorrere agli stessi agenti antiparassitari citati per l’infestazione del capo, ma è necessario adottare misure igieniche adeguate e cambiare i vestiti, che vengono efficacemente disinfestati dal lavaggio con asciugatura a secco.
Pidocchi del pube È bene ricordare che la reinfestazione dopo trattamento anche adeguato può essere conseguenza di un nuovo contatto con un partner sessuale affetto e non trattato, o per il riutilizzo di abiti e biancheria contaminati. Un grosso problema è rappresentato dal trattamento di ciglia e sopracciglia nei bambini. L’agente terapeutico più usato è l’unguento giallo di ossido di mercurio (0,1 g in 10 g di vaselina) ma anche la sola vaselina può essere efficace. In ogni caso, pidocchi e uova che si annidano nelle ciglia vanno rimossi singolarmente con una pinzetta. [G.B.]