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Malattia professionale

Alterazione della salute di una persona dovuta all’esercizio di una certa professione o all’ambiente lavorativo.

Secondo il parere di un comitato di esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) “si può considerare malattia professionale qualunque disturbo legato, in un modo o nell’altro, alla professione o alle condizioni di lavoro del soggetto” (Epidemiologia delle malattie e degli incidenti legati alla professione, OMS). Da quando sono state riconosciute come tali, nei Paesi sviluppati le malattie professionali costituiscono oggetto di protezione legale. Secondo l’OMS, nel mondo circa i due terzi delle persone che esercitano un’attività professionale lavorano in condizioni che non corrispondono ai requisiti sanitari minimi stabiliti per legge.


Tipi di malattie professionali

Indagini dell’OMS hanno permesso di recensire e classificare i principali tipi di malattie professionali. Una riduzione dell’acuità uditiva colpisce numerosi lavoratori esposti al rumore, in particolare gli operai dei settori metallurgico e tessile. Tra i tumori legati alle attività professionali vi sono quelli della pleura, causati dall’amianto. Tra le dermatosi professionali si annoverano quelle dovute all’azione caustica del cromo e alla polvere di cemento. Malattie infettive e parassitarie, come le rickettsiosi o le amebiasi, colpiscono le persone che lavorano a contatto con animali. Malattie respiratorie, come le pneumoconiosi (per esempio la silicosi, causata dall’inalazione di particelle contenenti silicio, o l’asbestosi, legata all’inalazione di particelle d’amianto), colpiscono in particolare i minatori (miniere di carbone) e coloro che utilizzano l’amianto sul luogo di lavoro.

Problemi muscoloscheletrici (per esempio tendinite del ginocchio), dovuti alla ripetizione quotidiana dei medesimi gesti e movimenti, colpiscono soprattutto coloro che lavorano in fabbrica. Disturbi neurologici dovuti ad agenti chimici a tossicità neurologica riguardano in particolare le persone che sono impiegate nell’industria chimica.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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