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Inibitore

  1. Qualsiasi cosa determini un’inibizione.
  2. Termine che indica un neurone che inibisce l’attività dell’organo o della struttura che innerva.
  3. In biochimica, qualunque sostanza che riduca la velocità di una reazione enzimatica, come gli inibitori per competizione, gli inibitori non competitivi o gli inibitori allosterici.

Inibitore competitivo Sostanza che determina un’inibizione reversibile di un enzima legandosi a esso in competizione con il substrato, dal momento che l’enzima non è in grado di legare simultaneamente il substrato e l’inibitore; il grado d’inibizione pertanto diminuisce con l’aumentare delle concentrazioni del substrato. Solitamente questi inibitori sono analoghi del substrato, che si legano all’enzima nel sito di legame del substrato.

Inibitore irreversibile Inibitore di una reazione catalizzata enzimaticamente il cui effetto non è reversibile, rimuovendo l’inibitore non reagente dall’enzima. Sebbene quest’effetto talvolta sia dovuto a un legame molto stretto, così che di solito non si osserva alcuna dissociazione apprezzabile, esso è più frequentemente dovuto a una reazione irreversibile che conduce alla formazione di un composto covalente tra l’enzima e l’inibitore.

Inibitore reversibile Inibitore di una reazione catalizzata enzimaticamente, la cui azione è reversibile. Agisce legandosi all’enzima, ma il legame è reversibile, così che una diminuzione della concentrazione dell’inibitore libero permette la rigenerazione attraverso la dissociazione dell’enzima attivo non legato.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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