Spuntano giornalmente notizie di nuove cure o test miracolosi per la cura dei tumori anche più difficili da affrontare. Ma capita anche che alcune università e centri di ricerca pubblicizzino, a volte in modo enfatico, sperimentazioni appena avviate, generando molta confusione. I pazienti dovrebbero fidarsi, però, del proprio oncologo. Se spunta una nuova cura approvata, lui ne è certamente a conoscenza. Tra le tante notizie sul tema di cui siamo bombardati , ce ne sono alcune per fortuna vere. La Ibm ad esempio ha creato Watson, un supercomputer capace di suggerire agli oncologi le cure migliori in pochissimo tempo. In un caso, ha trovato in 10 minuti una possibile terapia per un tumore cerebrale, compito che un team di esperti ha svolto in 160 ore. Come fa? Beh, Watson dispone di tutto lo scibile più avanzato sui tumori: milioni di cartelle cliniche e protocolli di cura, 200 libri e 300 pubblicazioni mediche. E in poco tempo è in grado di intrecciare i dati, confrontarli, e dare un responso. Oggi questo sistema si usa in 55 centri nel mondo, specie in Asia e Sud America. In Italia per ora è assente. È chiaro che va rodato e non potrà sostituirsi all’oncologo, ma può essere un valido aiuto in più.La tecnologia viene in aiuto anche per diagnosticare il cancro al pancreas: è stata creata una app chiamata Biliscreen che tramite la fotocamera inquadra gli occhi di una persona e avverte sui rischi che corre nel caso riscontri un accumulo eccessivo di birulina, prima ancora che sia visibile dal classico ingiallimento della parte bianca dell’occhio, la sclera.Ancora allo studio, invece, la penna inventata dall’Università del Texas, capace di scovare un eventuale tumore. Le sperimentazioni avviate hanno riscontrato una affidabilità del 96%. Anche il virus Zika, capace di mangiare le cellule cancerose del cervello, non è ancora pronto. Siamo ancora nel campo dello studio, ben lontani per ora da una vera e propria cura. Quindi occhio a quello che potreste leggere su qualche sito acchiappaclick. La medicina fa progressi notevoli, ma certe notizie miracolose sbandierate su internet, nella maggior parte dei casi sono illusorie.