Quanto ne sapete voi dell’omeopatia? Io ne ho sempre sentito parlare, con pareri contrastanti, e la confusione in merito è tanta. Per questo vorrei provare a capirne qualcosa di più. Partiamo dalla cosa più semplice, ovvero dal definire che cos’è e come funziona questa medicina chiamata “dolce”. Ci facciamo aiutare dal dottor Elio Rossi, specialista in malattia infettive, omeopata e responsabile dell’ambulatorio di omeopatia dell’ospedale Campo di Marte di Lucca.Secondo il rapporto Eurispes di quest’anno, 13 milioni di italiani si affidano alle medicina non convenzionali e di questi ben il 76.1% sceglie l’omeopatia, con numeri raddoppiati nel giro di 10 anni; anche grazie all’assenza di effetti indesiderati e alla possibilità di usare i medicinali anche nelle donne incinte e nei neonati. Il meccanismo d’azione dei rimedi omeopatici resta, in parte, un gran mistero. Come ci è stato spiegato, lavorando attraverso la legge dei simili, ovvero introducendo nel nostro corpo gli stessi principi che causano malattie e malesseri, alcuni medicinali vengono usati “ultradiluiti”, cioè a dosi molto molto basse e dilazionati in tempi ravvicinati, per evitare che arrivino a nuocere. Ci sono ricercatori che sostengono che questi medicinali non contengono molecole di principio attivo e gli eventuali benefici ci basano sull’effetto placebo. È proprio così? Chiediamolo alla dottoressa Simonetta Bernardini, pediatra e endocrinologa, presidente della Società italiana di omeopatia e medicina integrata. Eppure 25 mila medici omeopati italiani (400 mila nel mondo) vanno avanti, confortati dalla loro esperienza e dai risultati molto positivi soprattutto nelle malattie croniche: allergie, infezioni respiratorie ricorrenti (tonsilliti, bronchiti), problemi cutanei e digestivi, insonnia, mal di testa, disturbi mestruali. In più un’indagine della Federazione italiana medici pediatri ha rivelato che un pediatra su tre prescrive prodotti omeopatici ai suoi piccoli pazienti, a conferma di quello che diceva proprio adesso il dottor Rossi, ovvero che grazie all’omeopatia non solo si possono curare malattie nei più piccoli senza effetti collaterali, ma in caso di infezioni respiratorie ricorrenti , i rimedi omeopatici funzionano un po’ come da vaccino. Da quel che ho capito si può usare un omeopatico in prevenzione, riservando i farmaci chimici più potenti come antibiotici o cortisonici per gli episodi acuti. In ogni caso vale sempre la regola d’oro dell’omeopatia: non esiste “la malattia” ma “il malato”. In altre parole ogni paziente è un individuo, con il suo stile di vita, le abitudini alimentari, e anche le emozioni perché l’omeopatia è la medicina olistica per eccellenza. Alla prima visita il medico fa molte domande anche curiose con l’obiettivo di offrire la cura più azzeccata possibile, perché è quella che funziona. Naturalmente l’omeopata si appoggia a tutti i mezzi diagnostici più moderni e agli esami di laboratorio, e fa sempre una visita accurata.