L’orologio biologico

Tutti noi ci dividiamo anche in categorie legate al nostro orologio biologico, uno strumento fondamentale che regola la nostra vita, ne cadenza i ritmi e le abitudini. Allodole o gufi si nasce. Quasi sempre è proprio il nostro stile di vita, ma anche il luogo in cui viviamo a poter modificare i nostri ritmi e a farci diventare meno mattinieri o ancora più nottambuli, come ci conferma Roberto Manfredini, professore di Medicina Interna presso l'Università di Ferrara. Non sempre le caratteristiche sono così nette, e allora ecco che c’è chi si scopre allodola moderata, oppure gufo spinto. Per scoprire a quale categoria si appartiene, si può fare un test, tuttora valido sebbene pubblicato la prima volta nel 1976 da due ricercatori nordici. Ma attenzione, sia che siate mattinieri sia che siate nottambuli, perché a quanto pare la vita frenetica di oggi, lo stress e le nostre abitudini sempre più eccessive, rischiano di sballare il nostro orologio biologico. Se siete interessati all’argomento, c’è un libro molto interessante uscito da poco che fa al caso vostro. Lo ha scritto Marie Borrel ed è intitolato “I segreti della cronobiologia”. Sfogliandolo si può scoprire che cosa regola i nostri ritmi interni. Per esempio: il cortisolo, l’ormone dell’energia, raggiunge il picco la mattina tra le sei e le otto; l’adrenalina, che regola la capacità di attenzione, tocca i livelli massimi nel pomeriggio, intorno alle cinque; la melatonina, l’ormone del sonno, comincia a essere prodotta verso le dieci di sera, fino a notte inoltrata. Questi ritmi, però, possono anche sballarsi, perché mangiamo, ci svegliamo o andiamo a dormire a orari sempre diversi, e a rimetterci sono il nostro benessere e anche la nostra linea. Come detto, a volte la desincronizzazione può essere data dal tipo di occupazione, quindi anche le abitudini legate al lavoro hanno un ruolo importante sul nostro orologio biologico. Anche l’alimentazione può incidere sulla regolarità del nostro orologio biologico e la regola chiave è questa: più mangiamo a orari regolari, più i ritmi di produzione degli ormoni coinvolti nei meccanismi dell’appetito saranno equilibrati. Mangiare fuori pasto o a orari sempre diversi altera, infatti, i ritmi naturali. La cronobiologia può essere quindi molto utile anche per perdere peso: se ci pensate di notte il dispendio di energia è inferiore a quello della giornata, quindi se si vuole evitare che con la cena il corpo accumuli eventuali surplus energetici, il pasto serale dovrà essere notevolmente alleggerito. È poi meglio fare uno spuntino pomeridiano, per arrivare a cena senza che venga di nuovo fame. Insomma, risincronizzare l’orologio intero mangiando i cibi al momento giusto.