Jillian Bell: «Con questo film ho scoperto il running e perso 18 kg»

Per interpretare “Brittany non si ferma più”, in cui una ragazza oversize si trasforma in maratoneta, l’attrice americana Jillian Bell è dimagrita molto. E ha imparato che la corsa è il migliore anti-ansia che ci sia



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«Non mi è mai stato chiesto di perdere peso per un ruolo, ma questa volta era necessario: volevo capire il viaggio intrapreso da Brittany per cambiare la propria vita e, così facendo, ho finito anche per rivoluzionare il modo in cui affronto il mondo». Parola di Jillian Bell, tra le attrici brillanti più talentuose del piccolo e grande schermo.

Dopo una carriera trascorsa a fare da spalla a star del calibro di Scarlett Johansson e Jennifer Aniston, la 35enne americana è ora protagonista della commedia Brittany non si ferma più (dal 15 novembre su Amazon Prime Video), tratta da una storia vera.

Jillian interpreta infatti una 28enne (Brittany, appunto) in preda a una crisi esistenziale, che beve troppo, si abbuffa di cibi spazzatura, non si piace quando si guarda allo specchio, fa un lavoro che non ama e usa un senso dell’umorismo tagliente per proteggersi dagli altri. Quando un medico le suggerisce di dimagrire per non mettere a rischio la sua salute, decide di cimentarsi in una sfida apparentemente impossibile: partecipare alla maratona di New York.

«Deve così affrontare una dura realtà, fatta di impegno, costanza e grande automotivazione. E più che della corsa o della perdita di peso, il film parla appunto di cosa significhi assumersi le proprie responsabilità e crescere», commenta l’attrice, che è arrivata a smaltire 18 kg esattamente come la vera Brittany (13 prima delle riprese, altri 5 durante la lavorazione del film), correndo ogni giorno per 4-6 km.

«A volte la società ci tratta diversamente quando indossiamo una taglia più piccola e questo può portarci a perdere di vista il nostro sistema di valori. A mano a mano che il suo corpo si modifica, Brittany inizia a fissarsi con la bilancia, ma comincia anche un percorso che la porterà a capire come la felicità non ha nulla a che fare con il peso».


Con l’aiuto di un’app

Scena dopo scena, anche Jillian è arrivata a riflettere su cosa voleva davvero dalla sua vita.

«Spesso ci preoccupiamo troppo del nostro aspetto e ancora più di frequente passiamo da una cosa all’altra senza fermarci. Mentre dobbiamo renderci conto che la nostra vita sta accadendo ora e non bisogna farcela passare davanti agli occhi in modo passivo», prosegue la Bell, che nello sport (oltre che nella meditazione e in una dieta equilibrata) ha trovato un prezioso alleato per tenere sotto controllo gli attacchi di panico di cui soffre dall’età di 17 anni.

«Prima di iniziare le riprese ho scaricato l’app Couch to 5K, che propone piani di allenamento per principianti che vogliono raggiungere l’obiettivo di arrivare a correre 5 km in 9 settimane. Mi è stata molto utile e, un’uscita dopo l’altra, ho scoperto che allenarmi mi aiuta a superare l’ansia grazie alla produzione di endorfine. Appena posso, infilo le scarpe da running, ma amo anche l’arrampicata e il nuoto».

Ma nel mezzo c’è stato qualche ostacolo da superare. Perché se al termine dei 28 giorni di riprese Jillian aveva raggiunto la migliore forma fisica della sua vita, non era comunque a posto con sé stessa.

«Ero più magra, ma al contempo mi preoccupavo molto di più dei giudizi altrui. Ci rimanevo male se gli altri non commentavano positivamente il mio aspetto e mi feriva anche sentirmi dire che ero più bella, perché paradossalmente lo vivevo come il fatto che prima non lo ero abbastanza».


#IGotALottaBodies

Jillian ha allora cercato di ritrovare un suo equilibrio e, proprio come Brittany nel film, ha cercato di andare oltre la bilancia. «Mi tratto con gentilezza e, se mi capita di fare uno strappo alla regola a tavola, non mi torturo e continuo a volermi bene. Ho recuperato metà dei chili persi durante la lavorazione del film, ma ho guadagnato in serenità».

È anche per questo che su Instagram, dove conta 152 mila follower, la Bell ha lanciato l’hashtag #IGotALottaBodies (“Ho tanti tipi di corpi”). Sul suo profilo ha condiviso una serie di vecchie foto che la ritraggono bambina, adolescente o adulta: immagini senza filtri, per mostrarsi liberamente e lanciare un messaggio importante di accettazione di sé, con i fan che hanno risposto entusiasti.

«In ogni momento della mia vita sono accadute cose belle e brutte e, ogni volta, il mio corpo era lì e mi ha aiutata ad andare avanti. Spesso ripensiamo a come eravamo e critichiamo la nostra linea o il taglio di capelli, ci vergogniamo di noi stessi. È un errore, perché bisogna invece pensare che sono stati comunque momenti magici e irripetibili. Che non avremmo mai potuto vivere senza il nostro corpo. Capire questo è come vincere una maratona».



A lieto fine

La trama della commedia, vincitrice del premio del pubblico al recente Sundance Film Festival, è stata ispirata al regista Paul Downs Colaizzo da Brittany O’Neill, sua migliore amica, nonché sua coinquilina a New York per due anni e mezzo.

Curiosità che rende l’intera storia ancora più a lieto fine: quando Colaizzo ha venduto i diritti per la sceneggiatura, ha dato parte del compenso a Brittany per ringraziarla. E grazie a quel denaro la ragazza ha potuto pagarsi i corsi per ottenere la certificazione di personal trainer e nutrizionista, attività che oggi alterna al suo lavoro nell’organizzazione non governativa di aiuto umanitario International Rescue Committee.



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Articolo pubblicato sul n. 48 di Starbene in edicola dal 12 novembre 2019



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