ATC: G03AA10 | Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI |
Presenza Glutine:
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Classe 1: C | Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE |
Presenza Lattosio:
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Contraccettivo ormonale per via orale. La decisione di prescrivere Yvette deve prendere in considerazione i fattori di rischio attuali della singola donna, in particolare quelli relativi alle tromboembolie venose (TEV) e il confronto tra il rischio di TEV associato a Yvette e quello associato ad altri contraccettivi ormonali combinati (COC) (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
L’interazione tra i contraccettivi orali e altri sostanze può provocare una riduzione delle concentrazioni plasmatiche degli ormoni sessuali. La riduzione delle concentrazioni plasmatiche degli ormoni sessuali può provocare un aumento dell’incidenza di emorragie da rottura e dei disturbi del ciclo e può eventualmente ridurre l’efficacia contraccettiva. In caso di utilizzo concomitante di contraccettivi orali e sostanze che possono causare una diminuzione delle concentrazioni sieriche di ormoni sessuali, si raccomanda di integrare l’assunzione regolare di Yvette con l’adozione di un ulteriore metodo anticoncezionale non ormonale (per esempio preservativi e spermicidi). In caso di uso prolungato di tali sostanze, il COC non deve essere considerato il sistema di contraccezione primario. Dopo l’interruzione delle sostanze che diminuiscono le concentrazioni degli ormoni sessuali, l’uso di un ulteriore metodo anticoncezionale non ormonale è raccomandato per almeno 7 giorni. L’uso più prolungato di questo metodo supplementare (fino a 28 giorni) può essere consigliabile dopo l’interruzione di sostanze che hanno provocato un’induzione degli enzimi epatici microsomiali, con una conseguente diminuzione delle concentrazioni degli ormoni sessuali. A volte, a seconda della velocità di eliminazione e della potenza della sostanza inducente, possono volerci diverse settimane perché l’induzione enzimatica ritorni completamente ai valori basali. Esempi di sostanze che possono diminuire le concentrazioni plasmatiche degli ormoni sessuali sono quelle che: • inducono gli enzimi microsomiali epatici, come rifampicina, rifabutina, fenobarbital e primidone, carbamazepina, fenitoina, fosfenitoina, griseofulvina, bosentan, topiramato, alcuni inibitori delle proteasi (ritonavir, nevirapina), modafinil, erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum) e possibilmente anche oxcarbazepina. L’uso concomitante di un COC e di lamotrigina ha dimostrato di ridurre i livelli di lamotrigina di circa due volte. Questa interazione può essere dovuta al componente estrogeno, poiché non si manifesta quando i progestinici vengono somministrati da soli. Nei pazienti già trattati con lamotrigina, possono essere necessari uno stretto monitoraggio clinico e un possibile aggiustamento del dosaggio all’inizio e al termine del trattamento con il COC. Al contrario, l’inizio della contraccezione orale durante la titolazione di lamotrigina deve essere evitato. Per informazioni dettagliate, consultare la documentazione relativa al medicinale contenente lamotrigina. Effetti sulle analisi di laboratorio L’uso di steroidi contraccettivi può influenzare i risultati di alcune analisi di laboratorio, tra i quali i parametri biochimici della funzionalità epatica, tiroidea, surrenalica e renale, i livelli plasmatici delle proteine (carrier), per esempio la globulina legante i corticosteroidi e le frazioni lipidi/lipoproteine, i parametri del metabolismo dei carboidrati e i parametri della coagulazione e della fibrinolisi. Queste alterazioni rimangono in genere nell’ambito del normale range di riferimento da laboratorio. Per identificare le potenziali interazioni, consultare la documentazione dei medicinali prescritti in concomitanza.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ogni compressa rivestita con film di colore giallo chiaro (compressa attiva) contiene 60 mcg di gestodene e 15 mcg di etinilestradiolo. Le compresse rivestite con film di colore bianco (placebo) non contengono alcun principio attivo. Eccipienti: Ogni compressa rivestita con film di colore giallo chiaro (compressa attiva) contiene 37,3 mg di lattosio. Ogni compressa rivestita con film di colore bianco (placebo) contiene 37,4 mg di lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
I contraccettivi ormonali combinati (COC) non devono essere usati nelle seguenti condizioni: • Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti • Presenza o rischio di tromboembolia venosa (TEV) – Tromboembolia venosa – TEV in corso (con assunzione di anticoagulanti) o pregressa (ad es. trombosi venosa profonda [TVP] o embolia polmonare [EP]) – Predisposizione ereditaria o acquisita nota alla tromboembolia venosa, come resistenza alla proteina C attivata (incluso fattore V di Leiden), carenza di antitrombina III, carenza di proteina C, carenza di proteina S – Intervento chirurgico maggiore con immobilizzazione prolungata (vedere paragrafo 4.4) – Rischio elevato di tromboembolia venosa dovuto alla presenza di più fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4) • Presenza o rischio di tromboembolia arteriosa (TEA) – Tromboembolia arteriosa – tromboembolia arteriosa in corso o pregressa (ad es. infarto miocardico) o condizioni prodromiche (ad es. angina pectoris) – Malattia cerebrovascolare – ictus in corso o pregresso o condizioni prodromiche (ad es. attacco ischemico transitorio (transient ischaemic attack, TIA)) – Predisposizione ereditaria o acquisita nota alla tromboembolia arteriosa, come iperomocisteinemia e anticorpi antifosfolipidi (anticorpi anticardiolipina, lupus anticoagulante) – Precedenti di emicrania con sintomi neurologici focali – Rischio elevato di tromboembolia arteriosa dovuto alla presenza di più fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4) o alla presenza di un fattore di rischio grave come: • diabete mellito con sintomi vascolari • ipertensione grave • dislipoproteinemia grave • presenza o anamnesi di grave patologia epatica fino a quando i valori della funzionalità epatica non sono tornati normali • presenza o anamnesi di tumori del fegato (benigni o maligni) • pancreatite o anamnesi di pancreatite se associata a ipertrigliceridemia grave • diagnosi o sospetto di tumori maligni indotti dagli ormoni sessuali steroidei (per esempio degli organi genitali o del seno) • sanguinamento vaginale non diagnosticato.
Posologia
La paziente deve assumere regolarmente una compressa al giorno alla stessa ora e senza dimenticarsi, per 28 giorni consecutivi (una compressa attiva di colore giallo chiaro i primi 24 giorni e una compressa placebo di colore bianco i successivi 4 giorni), senza alcun intervallo tra due blister. L’emorragia da sospensione inizia in genere 2–3 giorni dopo l’assunzione dell’ultima compressa attiva e può continuare dopo l’inizio del blister successivo. Inizio del trattamento con Yvette • Nessuna somministrazione di un altro contraccettivo ormonale durante il mese precedente: La paziente deve prendere la prima compressa il primo giorno del ciclo. • Passaggio da un altro contraccettivo ormonale combinato (COC) (contraccettivo orale combinato, anello vaginale o cerotto transdermico): La paziente deve prendere la prima compressa preferibilmente il giorno dopo l’assunzione dell’ultima compressa attiva del precedente COC, comunque entro il giorno successivo il consueto intervallo senza compressa o con compressa placebo del precedente COC. Nel caso in cui siano stati usati un anello vaginale o un cerotto transdermico, la paziente deve iniziare a usare Yvette preferibilmente il giorno della rimozione, comunque entro il giorno per il quale sarebbe stata prevista l’applicazione successiva. • Passaggio da un contraccettivo solo progestinico (pillola solo progestinica, iniezione, impianto) o da un sistema a rilascio intrauterino di progesterone (IUS): La paziente può passare in qualsiasi giorno a Yvette dalla pillola solo progestinica (da un impianto o da uno IUS deve farlo il giorno della sua rimozione, mentre da un sistema iniettabile il giorno per il quale sarebbe stata prevista l’iniezione successiva), ma in tutti questi casi per i primi 7 giorni di trattamento con le compresse di Yvette deve usare un ulteriore metodo di barriera. • Dopo un’interruzione di gravidanza nel primo trimestre: La somministrazione di Yvette può essere iniziata immediatamente. Non è necessario utilizzare un ulteriore metodo contraccettivo. • Dopo un parto o un’interruzione di gravidanza nel secondo trimestre: La paziente deve iniziare il trattamento tra il 21° e il 28° giorno dopo il parto o l’interruzione della gravidanza nel secondo trimestre. Se la somministrazione inizia più tardi, la paziente per i primi 7 giorni di trattamento deve usare un ulteriore metodo di barriera. Tuttavia, se la paziente ha avuto nel frattempo un rapporto, prima di iniziare la terapia con il COC deve essere esclusa una possibile gravidanza, oppure si deve attendere il successivo periodo mestruale. Per quanto riguarda l’allattamento, vedere il paragrafo 4.6. Dimenticanza di una o più compresse La dimenticanza di una compressa gialla può ridurre l’efficacia contraccettiva, in particolare se si tratta della prima compressa del blister. Se si accorge della dimenticanza di una compressa gialla entro 12 ore dall’orario consueto di assunzione, la paziente deve assumere immediatamente la compressa dimenticata e continuare normalmente il trattamento, assumendo la compressa successiva al solito orario. Se la paziente si accorge della dimenticanza di una compressa gialla oltre 12 ore dopo l’orario consueto di assunzione, la protezione contraccettiva può essere ridotta. La gestione delle compresse dimenticate può essere effettuata seguendo queste due regole fondamentali: 1. l’assunzione delle compresse non deve mai essere interrotta per più di 7 giorni; 2. per ottenere un’adeguata soppressione dell’asse ipotalamico–pituitario–ovarica è necessaria un’assunzione ininterrotta della durata di 7 giorni. Pertanto nella pratica quotidiana possono essere seguiti i seguenti consigli: L’ultima compressa dimenticata deve essere assunta immediatamente, anche se questo significa prendere due compresse lo stesso giorno, e il trattamento contraccettivo deve essere continuato fino alla fine del blister, utilizzando contemporaneamente un altro metodo anticoncezionale di tipo meccanico (preservativo, spermicidi etc.) per i successivi 7 giorni. Se le compresse sono state dimenticate nella prima settimana del ciclo e nei 7 giorni precedenti la dimenticanza ha avuto luogo un rapporto, deve essere considerata la possibilità di una gravidanza. Maggiore è il numero delle compresse dimenticate e più vicine sono al consueto intervallo senza compresse, più elevato è il rischio di una gravidanza.Se la confezione in uso contiene meno di 7 compresse di colore giallo chiaro, le compresse bianche devono essere scartate e il blister successivo deve essere iniziato il giorno seguente l’assunzione dell’ultima compressa di colore giallo chiaro della confezione in uso. È improbabile che la paziente sperimenti un’emorragia da sospensione fino all’intervallo senza compresse del secondo blister, ma può sperimentare spotting o emorragia "da rottura". Se al termine del secondo blister la paziente non ha avuto emorragia da sospensione, prima di continuare il trattamento deve essere esclusa la possibilità di una gravidanza. La dimenticanza di una o più compresse bianche non ha conseguenze, posto che l’intervallo tra l’ultima compressa di colore giallo chiaro del blister in uso e la prima compressa di colore giallo chiaro del blister successivo non superi i 4 giorni. In caso di patologie gastrointestinali: L’insorgenza di patologie gastrointestinali, come vomito o diarrea in forma grave nelle 4 ore successive all’assunzione della compressa, può provocare una temporanea inefficacia della contraccezione, a causa di una riduzione dell’assorbimento degli ormoni: in questo caso si rende necessaria l’adozione degli stessi accorgimenti raccomandati per la dimenticanza di una compressa per meno di 12 ore. Le compresse supplementari devono essere prese da un blister di riserva. Se questi episodi si ripetono per diversi giorni, sarà necessario usare un metodo contraccettivo non ormonale (preservativo, spermicidi etc.) fino a quando non si riprende a usare il blister successivo.
Avvertenze e precauzioni
Avvertenze Nel caso in cui fosse presente una delle condizioni o uno dei fattori di rischio menzionati sotto, l’idoneità di Yvette deve essere discussa con la donna. In caso di peggioramento o di prima comparsa di uno qualsiasi di questi fattori di rischio o di queste condizioni, la donna deve rivolgersi al proprio medico per determinare se l’uso di Yvette debba essere interrotto. Rischio di tromboembolia venosa (TEV) L’uso di qualsiasi contraccettivo ormonale combinato (COC) determina un aumento del rischio di tromboembolia venosa (TEV) rispetto al non uso. I prodotti che contengono levonorgestrel, norgestimato o noretisterone sono associati a un rischio inferiore di TEV. Il rischio associato agli altri prodotti come Yvette, può essere anche doppio. La decisione di usare un prodotto diverso da quelli associati a un rischio di TEV più basso deve essere presa solo dopo aver discusso con la donna per assicurarsi che essa comprenda il rischio di TEV associato a Yvette, il modo in cui i suoi attuali fattori di rischio influenzano tale rischio e il fatto che il rischio che sviluppi una TEV è massimo nel primo anno di utilizzo. Vi sono anche alcune evidenze che il rischio aumenti quando l’assunzione di un COC viene ripresa dopo una pausa di 4 o più settimane.Circa 2 donne su 10.000 che non usano un COC e che non sono in gravidanza, svilupperanno una TEV in un periodo di un anno. In una singola donna, però, il rischio può essere molto superiore, a seconda dei suoi fattori di rischio sottostanti (vedere oltre). Si stima (queste incidenze sono state stimate dalla totalità dei dati di studi epidemiologici, usando i rischi relativi dei diversi prodotti rispetto ai CHC contenenti levonorgestrel) che su 10.000 donne che usano un COC contenente gestodene, tra 9 e 12 svilupperanno un TEV in un anno; questo dato si confronta con circa 6 donne (valore mediano dell’intervallo 5–7 per 10.000 donne/anno, basato su un rischio relativo di circa 2,3–3,6 dei CHC contenenti levonorgestrel rispetto al non uso) che usano un COC contenente levonorgestrel. In entrambi i casi, il numero di TEV all’anno è inferiore al numero previsto in gravidanza o nel periodo post–parto. La TEV può essere fatale nell’1–2% dei casi. Molto raramente in donne che usano COC sono stati riportati casi di trombosi in altri vasi sanguigni, ad esempio vene e arterie epatiche, mesenteriche, renali o retiniche. Fattori di rischio di TEVIl rischio di complicanze tromboemboliche venose nelle donne che usano COC può aumentare sostanzialmente se sono presenti fattori di rischio aggiuntivi, specialmente se tali fattori di rischio sono più di uno (vedere la tabella). Yvette è controindicato se una donna presenta diversi fattori di rischio che aumentano il suo rischio di trombosi venosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale di TEV. Se si ritiene che il rapporto rischi–benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3). Tabella: Fattori di rischio di TEV
Fattore di rischio | Commento |
Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) | Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante da considerare se sono presenti anche altri fattori di rischio. |
Immobilizzazione prolungata, interventi chirurgici maggiori, interventi chirurgici di qualsiasi tipo a gambe o pelvi, interventi neurochirurgici o trauma maggiore | In queste situazioni è consigliabile interrompere l’uso del cerotto/della pillola/dell’anello (in caso di interventi elettivi almeno quattro settimane prima) e non riavviarlo fino a due settimane dopo la ripresa completa della mobilità. Per evitare gravidanze indesiderate si deve utilizzare un altro metodo contraccettivo. Se Yvette non è stato interrotto prima, deve essere preso in considerazione un trattamento antitrombotico. |
Nota: l’immobilizzazione temporanea, inclusi i viaggi in aereo di durata >4 ore, può anche essere un fattore di rischio di TEV, specialmente in donne con altri fattori di rischio | |
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia venosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). | Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC. |
Altre condizioni mediche associate a TEV | Cancro, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitica uremica, malattie intestinali infiammatorie croniche (malattia di Crohn o colite ulcerosa) e anemia falciforme. |
Età avanzata | In particolare al di sopra dei 35 anni |
Fattore di rischio | Commento |
Età avanzata | In particolare al di sopra dei 35 anni |
Fumo | Alle donne deve essere consigliato di non fumare se desiderano usare un COC. Alle donne di età superiore a 35 anni che continuano a fumare deve essere vivamente consigliato l’uso di un metodo contraccettivo diverso. |
Ipertensione | |
Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) | Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante nelle donne con altri fattori di rischio. |
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia arteriosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). | Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC. |
Emicrania | Un aumento della frequenza o della gravità dell’emicrania durante l’uso di COC (che può essere prodromico di un evento cerebrovascolare) può rappresentare un motivo di interruzione immediata. |
Altre condizioni mediche associate ad eventi vascolari avversi | Diabete mellito, iperomocisteinemia, valvulopatia e fibrillazione atriale, dislipoproteinemia e lupus eritematoso sistemico. |
Interazioni
L’interazione tra i contraccettivi orali e altri sostanze può provocare una riduzione delle concentrazioni plasmatiche degli ormoni sessuali. La riduzione delle concentrazioni plasmatiche degli ormoni sessuali può provocare un aumento dell’incidenza di emorragie da rottura e dei disturbi del ciclo e può eventualmente ridurre l’efficacia contraccettiva. In caso di utilizzo concomitante di contraccettivi orali e sostanze che possono causare una diminuzione delle concentrazioni sieriche di ormoni sessuali, si raccomanda di integrare l’assunzione regolare di Yvette con l’adozione di un ulteriore metodo anticoncezionale non ormonale (per esempio preservativi e spermicidi). In caso di uso prolungato di tali sostanze, il COC non deve essere considerato il sistema di contraccezione primario. Dopo l’interruzione delle sostanze che diminuiscono le concentrazioni degli ormoni sessuali, l’uso di un ulteriore metodo anticoncezionale non ormonale è raccomandato per almeno 7 giorni. L’uso più prolungato di questo metodo supplementare (fino a 28 giorni) può essere consigliabile dopo l’interruzione di sostanze che hanno provocato un’induzione degli enzimi epatici microsomiali, con una conseguente diminuzione delle concentrazioni degli ormoni sessuali. A volte, a seconda della velocità di eliminazione e della potenza della sostanza inducente, possono volerci diverse settimane perché l’induzione enzimatica ritorni completamente ai valori basali. Esempi di sostanze che possono diminuire le concentrazioni plasmatiche degli ormoni sessuali sono quelle che: • inducono gli enzimi microsomiali epatici, come rifampicina, rifabutina, fenobarbital e primidone, carbamazepina, fenitoina, fosfenitoina, griseofulvina, bosentan, topiramato, alcuni inibitori delle proteasi (ritonavir, nevirapina), modafinil, erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum) e possibilmente anche oxcarbazepina. L’uso concomitante di un COC e di lamotrigina ha dimostrato di ridurre i livelli di lamotrigina di circa due volte. Questa interazione può essere dovuta al componente estrogeno, poiché non si manifesta quando i progestinici vengono somministrati da soli. Nei pazienti già trattati con lamotrigina, possono essere necessari uno stretto monitoraggio clinico e un possibile aggiustamento del dosaggio all’inizio e al termine del trattamento con il COC. Al contrario, l’inizio della contraccezione orale durante la titolazione di lamotrigina deve essere evitato. Per informazioni dettagliate, consultare la documentazione relativa al medicinale contenente lamotrigina. Effetti sulle analisi di laboratorio L’uso di steroidi contraccettivi può influenzare i risultati di alcune analisi di laboratorio, tra i quali i parametri biochimici della funzionalità epatica, tiroidea, surrenalica e renale, i livelli plasmatici delle proteine (carrier), per esempio la globulina legante i corticosteroidi e le frazioni lipidi/lipoproteine, i parametri del metabolismo dei carboidrati e i parametri della coagulazione e della fibrinolisi. Queste alterazioni rimangono in genere nell’ambito del normale range di riferimento da laboratorio. Per identificare le potenziali interazioni, consultare la documentazione dei medicinali prescritti in concomitanza.
Effetti indesiderati
I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati durante il trattamento con i contraccettivi orali combinati. Descrizione di alcune reazioni avverse Nelle donne che usano COC è stato osservato un maggior rischio di eventi trombotici e tromboembolici arteriosi e venosi, tra cui infarto miocardico, ictus, attacchi ischemici transitori, trombosi venosa ed embolia polmonare, e tale rischio è discusso più dettagliatamente nel paragrafo 4.4. Durante gli studi clinici, è stata osservata amenorrea nel 15% delle pazienti (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti indesiderati segnalati più frequentemente (>10%) da parte delle pazienti durante gli studi clinici di fase III e durante la fase di follow–up post–marketing del prodotto sono stati cefalea, inclusa emicrania, ed emorragie da rottura/spotting. In corso di trattamento con i COC sono stati segnalati altri effetti indesiderati.
Comuni da ≥1/100 a <1/10 | Non comuni da ≥1/1000 a <1/100 | Rari da ≥1/10.000 a <1/1000 | Molto rari <1/10.000 | |
Infezioni e infestazioni | Vaginite, compresa candidiasi vaginale | |||
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | Adenoma epatico, carcinoma epatocellulare | |||
Disturbi del sistema immunitario | Reazioni anafilattiche/anafilattoidi con rari casi di orticaria, angioedema, gravi disturbi circolatori e respiratori | Esacerbazione del lupus eritematoso sistemico | ||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Variazioni dell’appetito (aumento o diminuzione) | Intolleranza al glucosio | Esacerbazione della porfiria | |
Disturbi psichiatrici | Variazioni dell’umore, inclusa depressione, variazioni della libido | |||
Patologie del sistema nervoso | Nervosismo, capogiri | Esacerbazione della corea | ||
Patologie dell’occhio | Irritazione da lenti a contatto | Neurite ottica*, trombosi vascolare retinica | ||
Patologie vascolari | Ipertensione | TEV/TEA | ||
Patologie gastrointestinali | Nausea, vomito, dolore addominale | Crampi addominali, flatulenza | Pancreatite | |
Patologie epatobiliari | Ittero colestatico | Litiasi biliare, colestasi** | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Acne | Eruzioni cutanee, cloasma (melasma), con rischio di persistenza, irsutismo, alopecia | Eritema nodoso | Eritema multiforme |
Patologie renali e urinarie | Sindrome emolitico–uremica | |||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Dolore al seno, tensione mammaria, ingrossamento del seno, secrezione dal seno, dismenorrea, alterazioni del flusso mestruale, alterazioni dell’ectropion cervicale e secrezioni | |||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Ritenzione di liquidi/edema | |||
Esami diagnostici | Variazione del peso (aumento o riduzione) | Variazioni dei livelli dei lipidi plasmatici, compresa ipertrigliceridemia |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Yvette non è indicato durante la gravidanza. Prima di utilizzare Yvette deve essere esclusa la gravidanza. Se durante l’uso con Yvette si dovesse verificare una gravidanza, il medicinale deve essere interrotto immediatamente. Tuttavia, la maggior parte degli studi epidemiologici non ha evidenziato alcun aumento del rischio di effetti teratogeni in seguito all’assunzione accidentale di pillole contraccettive nella prima fase della gravidanza. Il maggior rischio di tromboembolia nel periodo dopo il parto, deve essere preso in considerazione quando viene ripresa l’assunzione di Yvette (vedere paragrafo 4.2. e 4.4). Allattamento L’uso di contraccettivi orali combinati non è raccomandato durante l’allattamento a causa dell’escrezione nel latte materno. Alle donne che desiderano allattare al seno, deve essere consigliato un altro metodo contraccettivo.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.