ROPIVACAINA GS5F 10ML 10MG/ML
Principio attivo: ROPIVACAINA CLORIDRATO MONOIDRATO
prezzo indicativo
ATC: N01BB09 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
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Classe 1: C | Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE |
Presenza Lattosio:
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Ropivacaina Galenica Senese è indicata per: 1. Anestesia chirurgica: – blocchi epidurali in chirurgia, incluso parto cesareo – blocchi dei nervi maggiori – blocchi del campo chirurgico 2. Trattamento del dolore acuto: – infusione epidurale continua o somministrazione in bolo intermittente per dolore postoperatorio e nell’analgesia del parto – blocchi del campo chirurgico – blocco continuo dei nervi periferici per infusione continua o per iniezioni in bolo intermittenti, per esempio per il trattamento del dolore post–operatorio 3. Trattamento del dolore acuto in pediatria: (peri e post operatorio) – blocco epidurale caudale nei neonati, lattanti e bambini fino a 12 anni di età – infusione epidurale continua nei neonati, lattanti e bambini fino a 12 anni di età
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
La Ropivacaina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti in trattamento con altri anestetici locali o sostanze strutturalmente correlate agli anestetici locali di tipo amidico, per esempio certi antiaritmici, come lidocaina e mexiletina, in quanto gli effetti tossici sistemici sono additivi. L’uso contemporaneo della Ropivacaina con anestetici generali o oppiacei può determinare un reciproco potenziamento dei rispettivi effetti (avversi). Non sono stati condotti studi specifici di interazione con ropivacaina e farmaci antiaritmici di classe III (per es. amiodarone), ma in questi casi si raccomanda cautela (vedere anche paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego). Il citocromo P450 (CYP) 1A2 è coinvolto nella formazione del maggior metabolita di ropivacaina, 3–idrossi ropivacaina. In vivo, la clearance plasmatica di ropivacaina viene ridotta fino al 77% durante la somministrazione contemporanea di fluvoxamina, un inibitore selettivo e potente di CYP1A2. Di conseguenza, forti inibitori di CYP1A2, come fluvoxamina ed enoxacina, possono interagire con la Ropivacaina se dati in concomitanza a una sua prolungata somministrazione. La somministrazione prolungata di ropivacaina deve essere evitata in pazienti trattati contemporaneamente con forti inibitori del CYP1A2, vedere anche paragrafo 4.4. In vivo, la clearance plasmatica di ropivacaina viene ridotta del 15 % durante la somministrazione contemporanea di ketoconazolo, un inibitore selettivo e potente di CYP3A4. Tuttavia l’inibizione di questo isoenzima non sembra avere rilevanza clinica. In vitro ropivacaina è un inibitore competitivo di CYP2D6, ma alle concentrazioni plasmatiche raggiunte in clinica non sembra inibire questo isoenzima.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ropivacaina Galenica Senese 2 mg/ml: 1 ml di soluzione iniettabile contiene ropivacaina cloridrato monoidrato equivalente a 2 mg di ropivacaina cloridrato. 1 fiala da 10 ml di soluzione iniettabile contiene contiene 21.2 mg di ropivacaina cloroidrato monoidrato equivalente a 20 mg di ropivacaina cloroidrato 1 sacca da 100 ml, 200 ml o 500 ml di soluzione per infusione contiene rispettivamente 211.6 mg, 423.2 mg, 1058.0 mg di ropivacaina cloridrato monoidrato equivalente rispettivamente a 200 mg, 400 mg e 1000 mg di ropivacaina cloridrato. 1 siringa pre–riempita di soluzione per iniezione contiene 21.2 mg di ropivacaina cloroidrato monoidrato equivalente a 20 mg di ropivacaina cloroidrato. Ropivacaina Galenica Senese 7,5 mg/ml: 1 ml di soluzione iniettabile contiene 7.94 mg di ropivacaina cloridrato monoidrato equivalente a 7,5 mg di ropivacaina cloridrato. 1 fiala da 10 ml di soluzione iniettabile contiene 79.4 mg di ropivacaina cloridrato monoidrato equivalente rispettivamente a 75 mg di ropivacaina cloridrato. 1 siringa pre–riempita da 10 ml di soluzione iniettabile contiene 79.4 mg di ropivacaina cloridrato monoidrato equivalente rispettivamente a 75 mg di ropivacaina cloridrato. Ropivacaina Galenica Senese 10 mg/ml: 1 ml di soluzione iniettabile contiene 10.58 mg ropivacaina cloridrato monoidrato equivalente a 10 mg di ropivacaina cloridrato.1 fiala da 10 ml di soluzione iniettabile contiene 105.8 mg di ropivacaina cloridrato monoidrato equivalente rispettivamente a 100 mg di ropivacaina cloridrato. 1 siringa pre–riempita da 10 ml di soluzione iniettabile contiene 105.8 mg di ropivacaina cloridrato monoidrato equivalente rispettivamente a 100 mg di ropivacaina cloridrato. Eccipienti: 2 mg/ml: Ciascuna fiala da 10 ml contiene 1,48 mmol (34 mg) di sodio Ciascuna siringa pre–riempita da 10 ml contiene 1,48 mmol (34 mg) di sodio Ciascuna sacca da 100 ml contiene 14,8 mmol (340 mg) di sodio Ciascuna sacca da 200 ml contiene 29,6 mmol (680 mg) di sodio Ciascuna sacca da 500 ml contiene 74,0 mmol (1700 mg) di sodio 7,5 mg/ml: Ciascuna fiala da 10 ml contiene 1,3 mmol (29,9 mg) di sodio Ciascuna siringa pre–riempita da 10 ml contiene 1,3 mmol (29,9 mg) di sodio 10 mg/ml: Ciascuna fiala da 10 ml contiene 1,2 mmol (28.1 mg) di sodio Ciascuna siringa pre–riempita da 10 ml contiene 1,2 mmol (28.1 mg) di sodio Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità verso ropivacaina o verso altri anestetici locali di tipo amidico. Bisogna tenere in considerazione le controindicazioni tipiche dell’anestesia epidurale, indipendentemente dall’anestetico locale usato. Anestesia endovenosa regionale. Anestesia paracervicale ostetrica. Ipovolemia.
Posologia
Ropivacaina Galenica Senese deve essere utilizzata solo da medici esperti in anestesia regionale o sotto la loro supervisione. Posologia Adulti e bambini sopra i 12 anni di età La tabella seguente è una guida ai dosaggi consigliati nei più comuni tipi di blocco. La dose da utilizzare deve essere la più bassa richiesta per ottenere un blocco efficace. La dose da somministrare deve essere scelta anche basandosi sull’esperienza del medico e sulla conoscenza dello stato clinico del paziente. Tabella 1 Adulti e bambini sopra i 12 anni di età
ANESTESIA CHIRURGICA | Conc. mg/ml | Volume ml | Dose mg | Inizio attività minuti | Durata ore |
Somministrazione epidurale lombare | |||||
Chirurgia | 7,5 | 15–25 | 113–188 | 10–20 | 3–5 |
10,0 | 15–20 | 150–200 | 10–20 | 4–6 | |
Taglio cesareo | 7,5 | 15–20 | 113–1501) | 10–20 | 3–5 |
Somministrazione epidurale toracica | |||||
Per determinare il blocco per il controllo del dolore post–operatorio | 7,5 | 5–15 (dipende dal livello dell’iniezion e) | 38–113 | 10–20 | n/a2) |
Blocco dei nervi maggiori* | |||||
Blocco del plesso brachiale | 7,5 | 30–40 | 225–3003) | 10–25 | 6–10 |
Blocco del campo chirurgico (es.: blocco dei nervi minori ed infiltrazione) | 7,5 | 1–30 | 7,5–225 | 1–15 | 2–6 |
TRATTAMENTO DEL DOLORE ACUTO | |||||
Somministrazione epidurale lombare | |||||
Bolo | 2,0 | 10–20 | 20–40 | 10–15 | 0,5–1,5 |
Iniezioni intermittenti (top–up) (es.: analgesia del travaglio e del parto) | 2,0 | 10–15 (intervallo minimo 30 min.) | 20–30 | ||
Infusione continua es.: | |||||
– analgesia del travaglio e del parto | 2,0 | 6–10 ml/h | 12–20 mg/h | n/a | n/a |
– controllo del dolore post–operatorio | 2,0 | 6–14 ml/h | 12–28 mg/h | n/a | n/a |
Somministrazione epidurale toracica | |||||
Infusione continua (controllo del dolore post–operatorio) | 2,0 | 6–14 ml/h | 12–28 mg/h | n/a | n/a |
Blocco del campo chirurgico (es.: blocco dei nervi minori e infiltrazione) | 2,0 | 1–100 | 2,0–200 | 1–5 | 2–6 |
Blocco dei nervi periferici (blocco femorale o interscalenico) Infusione continua o iniezioni intermittenti (es.: trattamento del dolore postoperatorio) | 2,0 | 5–10 ml/h | 10–20 mg/h | n/a | n/a |
Conc. mg/ml | Volume ml/kg | Dose mg/kg | |
TRATTAMENTO DEL DOLORE ACUTO (peri e post–operatorio) | |||
Blocco epidurale caudale singolo Blocchi al di sotto del livello T12, in bambini con peso corporeo fino a 25 kg | 2,0 | 1 | 2 |
Infusione epidurale continua in bambini con peso corporeo fino a 25 kg | |||
Da 0 a 6 mesi | |||
Dose in boloa) | 2,0 | 0,5–1 | 1–2 |
Infusione fino a 72 ore | 2,0 | 0,1 ml/kg/h | 0,2 mg/kg/h |
Da 6 a 12 mesi | |||
Dose in boloa) | 2,0 | 0,5–1 | 1–2 |
Infusione fino a 72 ore | 2,0 | 0,2 ml/kg/h | 0,4 mg/kg/h |
Da 1 a 12 anni | |||
Dose in bolob) | 2,0 | 1 | 2 |
Infusione fino a 72 ore | 2,0 | 0,2 ml/kg/h | 0,4 mg/kg/h |
Avvertenze e precauzioni
Le procedure di anestesia regionale devono essere sempre effettuate in aree adeguatamente attrezzate e da personale qualificato. Inoltre devono essere a immediata disposizione gli strumenti e i farmaci necessari al monitoraggio e al trattamento d’emergenza. I pazienti sottoposti a blocco maggiore devono essere in condizioni ottimali e avere un catetere endovenoso inserito prima della procedura di blocco. L’anestesista responsabile deve adottare le adeguate precauzioni per evitare una iniezione intravascolare (vedere paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione) e deve avere esperienza e conoscenze adeguate relativamente a diagnosi e trattamento degli effetti collaterali, alla tossicità sistemica e ad altre complicazioni (vedere paragrafo 4.8 Effetti indesiderati e 4.9 Sovradosaggio), come un’iniezione subaracnoidea accidentale che può portare ad un blocco spinale alto con apnea e ipotensione. Convulsioni possono verificarsi con maggiore frequenza dopo blocco del plesso brachiale e blocco epidurale. Verosimilmente ciò deriva o da un’accidentale iniezione intravascolare o da un rapido assorbimento dal sito dell’iniezione. Usare cautela per evitare di praticare iniezioni in zone infiammate. Cardiovascolare I pazienti trattati con farmaci antiaritmici di classe III (per es. amiodarone) devono essere attentamente controllati e un monitoraggio ECG deve essere preso in considerazione poiché gli effetti cardiaci possono essere additivi. Sono stati riportati rari casi di arresto cardiaco durante l’uso di Ropivacaina in anestesia epidurale o nel blocco dei nervi periferici, specialmente a seguito di una somministrazione intravascolare accidentale nei pazienti anziani e nei pazienti con concomitante malattia cardiaca. In alcuni casi la rianimazione è stata difficile. In caso di arresto cardiaco, può essere necessario un impegno di rianimazione protratto per aumentare le possibilità di successo. Blocco a livello cervicale e della testa Alcune procedure di anestesia locale, come le iniezioni alle regioni della testa e del collo, possono essere associate ad una più elevata frequenza di reazioni avverse serie, indipendentemente dall’anestetico locale utilizzato. Blocco a livello dei nervi maggiori periferici Il blocco dei nervi maggiori periferici può comportare la somministrazione di un volume maggiore di anestetico locale in un’area altamente vascolarizzata, spesso in prossimità di grandi vasi sanguigni, dove esiste un aumentato rischio di iniezione intravascolare e/o un rapido assorbimento sistemico, che può portare a elevate concentrazioni plasmatiche. Ipersensibilità Deve essere tenuta in considerazione la possibilità di ipersensibilità crociata con altri anestetici locali di tipo amidico. Ipovolemia I pazienti con ipovolemia, dovuta a qualsiasi causa, possono essere soggetti ad improvvisa e grave ipotensione durante l’anestesia epidurale, indipendentemente dall’anestetico locale usato. Pazienti in condizioni generali precarie Sebbene l’anestesia regionale sia frequentemente indicata, i pazienti in condizioni generali precarie, a causa dell’età o di altri fattori di compromissione quali blocco parziale o completo della conduzione cardiaca, patologie epatiche in stadio avanzato o gravi alterazioni della funzionalità renale, richiedono una speciale attenzione. Pazienti con alterata funzionalità epatica e renale Ropivacaina viene metabolizzata dal fegato e pertanto deve essere utilizzata con cautela in pazienti con grave insufficienza epatica; la somministrazione di dosi ripetute deve essere ridotta a causa del ritardo nell’eliminazione. Quando Ropivacaina viene utilizzata in dose singola o per trattamenti a breve termine nei pazienti con ridotta funzionalità renale, normalmente non è necessario modificarne la dose. L’acidosi e la diminuita concentrazione delle proteine plasmatiche, frequentemente osservate in pazienti con insufficienza renale cronica, possono aumentare il rischio di tossicità sistemica. Porfiria acuta Ropivacaina soluzione iniettabile e infusione è probabilmente porfirinogenica e nei pazienti con porfiria acuta deve essere prescritta solo quando non sono disponibili alternative più sicure. Devono essere adottate precauzioni appropriate nei casi di pazienti vulnerabili in accordo a quanto riportato nei testi standard di riferimento e/o consultandosi con esperti di questa malattia. Condrolisi Ci sono state segnalazioni post–marketing di condrolisi nei pazienti che hanno ricevuto un’infusione continua intra–articolare post–operatoria di anestetici locali, tra cui ropivacaina. La maggior parte dei casi segnalati di condrolisi hanno coinvolto l’articolazione della spalla. L’infusione continua intra–articolare non è una indicazione approvata per la Ropivacaina. L’infusione continua intrarticolare con la Ropivacaina deve essere evitata, poiché l’efficacia e la sicurezza non sono state stabilite. Eccipienti con azioni/effetti noti La specialità medicinale contiene al massimo 3,7 mg di sodio per ml, ciò va tenuto in considerazione nei pazienti in dieta controllata per il sodio. Somministrazione prolungata Una somministrazione prolungata di ropivacaina deve essere evitata in pazienti trattati contemporaneamente con forti inibitori di CYP1A2, quali fluvoxamina ed enoxacina (vedere paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione). Pazienti pediatrici Particolare attenzione va posta ai neonati a causa dell’immaturità delle vie metaboliche. Le ampie variazioni di concentrazioni plasmatiche di ropivacaina osservate negli studi clinici condotti nei neonati, suggeriscono che ci possa essere un aumentato rischio di tossicità sistemica in questa fascia di età, soprattutto durante l’infusione epidurale continua. Le dosi raccomandate nei neonati sono basate su dati clinici limitati. Quando ropivacaina è utilizzata in questo gruppo di pazienti, viene richiesto un regolare controllo della tossicità sistemica (per es. segni di tossicità del sistema nervoso centrale, ECG, SpO2)e della neurotossicità locale (per es. un recupero protratto). A seguito della lenta eliminazione del prodotto nei neonati, il controllo deve protrarsi anche dopo la fine dell’infusione.
Interazioni
La Ropivacaina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti in trattamento con altri anestetici locali o sostanze strutturalmente correlate agli anestetici locali di tipo amidico, per esempio certi antiaritmici, come lidocaina e mexiletina, in quanto gli effetti tossici sistemici sono additivi. L’uso contemporaneo della Ropivacaina con anestetici generali o oppiacei può determinare un reciproco potenziamento dei rispettivi effetti (avversi). Non sono stati condotti studi specifici di interazione con ropivacaina e farmaci antiaritmici di classe III (per es. amiodarone), ma in questi casi si raccomanda cautela (vedere anche paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego). Il citocromo P450 (CYP) 1A2 è coinvolto nella formazione del maggior metabolita di ropivacaina, 3–idrossi ropivacaina. In vivo, la clearance plasmatica di ropivacaina viene ridotta fino al 77% durante la somministrazione contemporanea di fluvoxamina, un inibitore selettivo e potente di CYP1A2. Di conseguenza, forti inibitori di CYP1A2, come fluvoxamina ed enoxacina, possono interagire con la Ropivacaina se dati in concomitanza a una sua prolungata somministrazione. La somministrazione prolungata di ropivacaina deve essere evitata in pazienti trattati contemporaneamente con forti inibitori del CYP1A2, vedere anche paragrafo 4.4. In vivo, la clearance plasmatica di ropivacaina viene ridotta del 15 % durante la somministrazione contemporanea di ketoconazolo, un inibitore selettivo e potente di CYP3A4. Tuttavia l’inibizione di questo isoenzima non sembra avere rilevanza clinica. In vitro ropivacaina è un inibitore competitivo di CYP2D6, ma alle concentrazioni plasmatiche raggiunte in clinica non sembra inibire questo isoenzima.
Effetti indesiderati
Generali Il profilo delle reazioni avverse della Ropivacaina è simile a quello degli altri anestetici locali di tipo amidico a lunga durata d’azione. Le reazioni avverse da farmaco devono essere distinte dagli effetti fisiologici conseguenti al blocco del nervo, quali una diminuzione della pressione sanguigna e bradicardia durante blocco spinale/epidurale. Tabella 3 Tabella delle reazioni avverse Le frequenze utilizzate nella tabella al paragrafo 4.8 sono: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000).
Classificazione per sistemi ed organi | Frequenza | Effetti indesiderati |
Disturbi psichiatrici | Non comune | Ansia |
Patologie del sistema nervoso | Comune | Parestesia, Capogiro, Cefalea |
Non comune | Sintomi di tossicità del sistema nervoso centrale (convulsioni, attacchi di grande male, crisi convulsive, confusione della mente, parestesia periorale, intorpidimento della lingua, sensitività acustica aumentata, tinnito, disturbi della vista, disartria, spasmo muscolare, tremore)*, Ipoestesia | |
Patologie cardiache | Comune | Bradicardia, Tachicardia |
Raro | Arresto cardiaco, Aritmie cardiache | |
Patologie vascolari | Molto Comune | Ipotensione a) |
Comune | Ipertensione | |
Non comune | Sincope | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Non comune | Dispnea |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Nausea |
Comune | Vomito b) | |
Patologie renali e urinarie | Comune | Ritenzione urinaria |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comune | Rialzo della temperatura, Rigidità, Dolore dorsale |
Non comune | Ipotermia | |
Raro | Reazioni allergiche (reazioni anafilattiche, edema angioneurotico ed orticaria) |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Tranne che per la somministrazione epidurale in ostetricia, non ci sono sufficienti dati sull’utilizzo di ropivacaina nella donna in gravidanza. Gli studi sperimentali condotti negli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti riguardo la gravidanza, lo sviluppo embrionale/fetale, il parto o lo sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3 Dati preclinici di sicurezza). Allattamento Non sono disponibili dati sull’escrezione di ropivacaina nel latte materno.
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C. Non congelare. Per la conservazione dopo l’apertura vedere paragrafo 6.3.