PEGINTRONSC1PEN120MCG+1AGO+2T
Principio attivo: INTERFERONE ALFA 2B PEGILATO
prezzo indicativo
ATC: L03AB10 | Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI |
Presenza Glutine:
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Classe 1: A | Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETT POLV SOLV |
Presenza Lattosio:
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Adulti (triplice terapia) PegIntron in associazione con ribavirina e boceprevir (triplice terapia) è indicato per il trattamento dell’infezione da epatite C cronica (ECC) di genotipo 1 in pazienti adulti (di età uguale e superiore a 18 anni) con malattia epatica compensata che non sono stati trattati in precedenza o che non hanno risposto ad una precedente terapia (vedere paragrafo 5.1).Fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) di ribavirina e boceprevir quando PegIntron è utilizzato in associazione con questi medicinali. Adulti (duplice terapia e monoterapia) PegIntron è indicato per il trattamento di pazienti adulti (di età uguale e superiore a 18 anni) affetti da ECC che siano positivi per l’RNA del virus dell’epatite C (HCV-RNA), inclusi pazienti con cirrosi compensata e/o co-infetti con HIV clinicamente stabile (vedere paragrafo 4.4). PegIntron in associazione con ribavirina (duplice terapia) è indicato per il trattamento dell’infezione da ECC in pazienti adulti che non sono stati trattati in precedenza inclusi pazienti con co-infezione da HIV clinicamente stabile ed in pazienti adulti in cui un precedente trattamento di associazione con interferone alfa (pegilato o non pegilato) e ribavirina o la monoterapia con interferone alfa hanno fallito (vedere paragrafo 5.1). L’interferone in monoterapia, incluso PegIntron, è indicato principalmente in caso di intolleranza o controindicazioni alla ribavirina. Fare riferimento al RCP di ribavirina quando PegIntron è utilizzato in associazione con ribavirina. Popolazione pediatrica (duplice terapia) PegIntron è indicato, in regime di associazione con ribavirina, per il trattamento di bambini di età uguale e superiore a 3 anni e adolescenti, affetti da epatite C cronica, non trattati in precedenza, senza scompenso epatico, e con presenza di HCV-RNA. Quando si decide di non rinviare il trattamento fino all’età adulta, è importante considerare che la terapia di associazione ha indotto una inibizione della crescita che in alcuni pazienti può essere irreversibile. La decisione di trattare deve essere presa caso per caso (vedere paragrafo 4.4). Fare riferimento al RCP di ribavirina capsule e soluzione orale quando PegIntron è utilizzato in associazione con ribavirina.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti. Telbivudina Uno studio clinico sull’associazione di telbivudina, 600 mg al giorno, con interferone alfa-2a pegilato, 180 mcg somministrati per via sottocutanea una volta a settimana, indica che questa associazione è correlata ad un aumento del rischio di sviluppare neuropatia periferica. Il meccanismo alla base di questi eventi non è noto (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 4.5 del RCP di telbivudina). Tuttavia, la sicurezza e l’efficacia di telbivudina in associazione con interferoni per il trattamento della epatite B cronica non sono state dimostrate. Pertanto, l’associazione di PegIntron con telbivudina è controindicata (vedere paragrafo 4.3). Metadone Nei pazienti con epatite C cronica in trattamento stabile di mantenimento con metadone e mai trattati con peginterferone alfa-2b, l’aggiunta di 1,5 mcg /kg alla settimana di PegIntron per via sottocutanea per quattro settimane, ha aumentato l’AUC di R-metadone di circa il 15% (95% IC per un rapporto stimato di AUC di 103 - 128%). La rilevanza clinica di questi risultati non è conosciuta; tuttavia i pazienti devono essere monitorati per i segni e i sintomi di un aumentato effetto sedativo oltre a depressione respiratoria. Il rischio di un prolungamento dell’intervallo QTc deve essere preso in considerazione in particolare nei pazienti trattati con alte dosi di metadone. Effetto di peginterferone alfa-2b sui medicinali co-somministrati L’interazione potenziale di peginterferone alfa-2b (PegIntron) sui substrati degli enzimi metabolici è stata valutata in 3 studi di farmacologia clinica a dose multipla. In questi studi, gli effetti di regimi a dosi multiple di peginterferone alfa-2b (PegIntron) sono stati studiati in soggetti con epatite C (1,5 mcg/settimana) o in soggetti sani (1 mcg/settimana o 3 mcg/settimana) (Tabella 4). Non è stata osservata un’interazione farmacocinetica clinicamente significativa tra peginterferone alfa-2b (PegIntron) e tolbutamide, midazolam o dapsone; pertanto, non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio quando peginterferone alfa-2b (PegIntron) viene somministrato con medicinali metabolizzati da CYP2C9, CYP3A4 e N-acetiltransferasi. La somministrazione concomitante di peginterferone alfa-2b (PegIntron) con caffeina o desipramina ha aumentato modestamente l’esposizione di caffeina e desipramina. Quando ai pazienti viene somministrato PegIntron con medicinali metabolizzati da CYP1A2 o CYP2D6, l’entità della diminuzione dell’attivita del citocromo P450 è improbabile che abbia un impatto clinico, eccetto con i medicinali che hanno un ristretto margine terapeutico (Tabella 5). Tabella 4 Effetto di peginterferone alfa-2bsui medicinali co-somministrati
Medicinale cosomministrato | Dose di peginterferone alfa2b | Popolazione in studio | ||
AUC (IC al 90%) | Cmax (IC al 90%) | |||
Caffeina (substrato del CYP1A2) | 1,5 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti con epatite C cronica (N=22) | 1,39 (1,27, 1,51) | 1,02 (0,95, 1,09) |
1 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti sani (N=24) | 1,18 (1,07, 1,31) | 1,12 (1,05, 1,19) | |
3 mcg/kg/settimana (2 settimane) | Soggetti sani (N=13) | 1,36 (1,25, 1,49) | 1,16 (1,10, 1,24) | |
Tolbutamide (substrato del CYP2C9) | 1,5 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti con epatite C cronica (N=22) | 1,1# (0,94, 1,28) | NA |
1 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti sani (N=24) | 0,90# (0,81, 1,00) | NA | |
3 mcg/kg/settimana | Soggetti sani (N=13) | 0,95 | 0,99 | |
(2 settimane) | (0,89, 1,01) | (0,92, 1,07) | ||
Destrometorfano bromidrato (substrato del CYP2D6 e del CYP3A) | 1,5 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti con epatite C cronica (N=22) | 0,96## (0,73, 1,26) | NA |
1 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti sani (N=24) | 2,03# (1,55, 2,67) | NA | |
Desipramina (substrato del CYP2D6) | 3 mcg/kg/settimana (2 settimane) | Soggetti sani (N=13) | 1,30 (1,18, 1,43) | 1,08 (1,00, 1,16) |
Midazolam (substrato del CYP3A4) | 1,5 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti con epatite C cronica (N=24) | 1,07 (0,91, 1,25) | 1,12 (0,94, 1,33) |
1 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti sani (N=24) | 1,07 (0,99, 1,16) | 1,33 (1,15, 1,53) | |
3 mcg/kg/settimana (2 settimane) | Soggetti sani (N=13) | 1,18 (1,06, 1,32) | 1,24 (1,07, 1,43) | |
Dapsone (substratodella Nacetiltransferasi) | 1,5 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti con epatite C cronica (N=24) | 1,05 (1,02, 1,08) | 1,03 (1,00, 1,06) |
Medicinali | Segni, sintomi e trattamento | Meccanismo e fattori di rischio |
Teofillina | La co-somministrazione di teofillina con il prodotto (PegIntron) può aumentare le concentrazioni ematiche di teofillina. Si raccomanda attenzione nel corso della cosomministrazione di teofillina con il prodotto (PegIntron). Si deve fare riferimento ai fogli illustrativi della teofillina quando viene cosomministrata con il prodotto (PegIntron) | Il metabolismo della teofillina è soppresso dall’azione inibitoria del prodotto (PegIntron) sul CYP1A2. |
Tioridazina | La co-somministrazione di tioridazina con il prodotto (PegIntron) può aumentare le concentrazioni ematiche di tioridazina. Si raccomanda attenzione nel corso della co-somministrazione di tioridazina con il prodotto (PegIntron). Si deve fare riferimento ai fogli illustrativi della tioridazina quando viene co-somministrata con il prodotto (PegIntron) | Il metabolismo della tioridazina è soppresso dall’azione inibitoria del prodotto (PegIntron) sul CYP2D6. |
Teofillina, Antipirina, Warfarin | È stato segnalato un aumento delle concentrazioni ematiche di questi medicinali quando vengono somministrati in combinazione con altre preparazioni a base di interferone e pertanto si deve usare cautela. | Il metabolismo di altri medicinali nel fegato può essere soppresso. |
Zidovudina | Quando viene somministrata in combinazione con altre preparazioni a base di interferone, l’effetto soppressivo sulla funzionalità del midollo osseo può essere rafforzato e può verificarsi un aggravamento della riduzione delle cellule del sangue come una diminuzione dei globuli bianchi. | Il meccanismo d’azione non è noto, ma si ritiene che entrambi i medicinali abbiano effetti depressivi sul midollo osseo. |
Terapia immunosoppressiva | Quando viene somministrata in combinazione con altre preparazioni a base di interferone, l’effetto della terapia immunosoppressiva può essere attenuato nei pazienti sottoposti a trapianto (rene, midollo osseo, etc.). | Si ritiene che possono essere indotte reazioni di rigetto del trapianto. |
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
PegIntron 50 mcg polvere e solvente per soluzione iniettabile in penna preriempita Ogni penna preriempita contiene 50 mcg di peginterferone alfa-2b misurati su base proteica. Ogni penna preriempitafornisce 50 mcg /0,5 ml di peginterferone alfa-2b quando ricostituita come raccomandato. PegIntron 80 mcg polvere e solvente per soluzione iniettabile in penna preriempita Ogni penna preriempita contiene 80 mcg di peginterferone alfa-2b misurati su base proteica. Ogni penna preriempita fornisce 80 mcg /0,5 ml di peginterferone alfa-2b quando ricostituita come raccomandato. PegIntron 100 mcg polvere e solvente per soluzione iniettabile in penna preriempita Ogni penna preriempita contiene 100 mcg di peginterferone alfa-2b misurati su base proteica. Ogni penna preriempita fornisce 100 mcg /0,5 ml di peginterferone alfa-2b quando ricostituita come raccomandato. PegIntron 120 mcg polvere e solvente per soluzione iniettabile in penna preriempita Ogni penna preriempita contiene 120 mcg di peginterferone alfa-2b misurati su base proteica. Ogni penna preriempita fornisce 120 mcg /0,5 ml di peginterferone alfa-2b quando ricostituita come raccomandato. PegIntron 150 mcg polvere e solvente per soluzione iniettabile in penna preriempita Ogni penna preriempita contiene 150 mcg di peginterferone alfa-2b misurati su base proteica. Ogni penna preriempita fornisce 150 mcg /0,5 ml di peginterferone alfa-2b quando ricostituita come raccomandato. Il principio attivo è un coniugato covalente dell’interferone alfa-2b* ricombinante con monometossi polietilen glicole. L’attività di questo prodotto non può essere confrontata con altre proteine della stessa classe terapeutica pegilate o non pegilate (vedere paragrafo 5.1). *prodotto attraverso tecnologia rDNA da cellule di E. coli contenenti un plasmide ibrido geneticamente modificato che include il gene per interferone alfa-2b derivato da leucociti umani. Eccipienti con effetti noti: Ogni penna preriempita contiene 40 mg di saccarosio per 0,5 ml. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo, ad un qualsiasi interferone o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; - Un’anamnesi di grave malattia cardiaca preesistente, inclusa malattia cardiaca instabile o non controllata nei sei mesi precedenti (vedere paragrafo 4.4); - Condizioni cliniche gravi e debilitanti; - Epatite autoimmune o anamnesi di malattia autoimmune; - Disfunzione epatica grave o cirrosi scompensata del fegato; - Patologia tiroidea preesistente in mancanza di un suo controllo con la terapia convenzionale; - Epilessia e/o funzionalità del sistema nervoso centrale (SNC) compromessa; - Nei pazienti con HCV/HIV con cirrosi e un punteggio Child-Pugh ≥ 6; - Associazione di PegIntron con telbivudina. Popolazione pediatrica - Evidenza o anamnesi di grave condizione psichiatrica, in particolare depressione grave, ideazione suicidaria o tentativo di suicidio. Terapia di associazione Se PegIntron deve essere somministrato in terapia di associazione in pazienti con epatite C cronica, vedere anche il RCP di ribavirina e di boceprevir.
Posologia
Il trattamento deve essere iniziato e monitorato solo da un medico esperto nel trattamento di pazienti affetti da epatite C. Posologia PegIntron deve essere somministrato come iniezione sottocutanea una volta alla settimana. La dose da somministrare negli adulti dipende se PegIntron è usato in terapia di associazione (duplice terapia o triplice terapia) o come monoterapia. Terapia di associazione con PegIntron (duplice terapia o triplice terapia) Duplice terapia (PegIntron con ribavirina): si applica a tutti gli adulti ed ai pazienti pediatrici di età uguale e superiore a 3 anni. Triplice terapia (PegIntron con ribavirina e boceprevir): si applica ai pazienti adulti con ECC di genotipo 1. Adulti - Dose da somministrare PegIntron 1,5 mcg /kg/settimana in associazione a ribavirina capsule. La dose di 1,5 mcg/kg di PegIntron da usare in associazione a ribavirina può essere erogata in base alle categorie di peso con le confezioni di PegIntron come indicato nella Tabella 1. Ribavirina capsule va assunta oralmente ogni giorno in due dosi separate durante i pasti (mattino e sera). Tabella 1 Dose per la terapia di associazione*
Peso corporeo (kg) | PegIntron | Ribavirina capsule | ||
Confezione di PegIntron (mcg/0,5 ml) | Somministrare una volta alla settimana (ml) | Dose totale giornaliera di ribavirina (mg) | Numero di capsule (200 mg) | |
< 40 | 50 | 0,5 | 800 | 4a |
40-50 | 80 | 0,4 | 800 | 4a |
51-64 | 80 | 0,5 | 800 | 4a |
65-75 | 100 | 0,5 | 1.000 | 5b |
76-80 | 120 | 0,5 | 1.000 | 5b |
81-85 | 120 | 0,5 | 1.200 | 6c |
86-105 | 150 | 0,5 | 1.200 | 6c |
> 105 | 150 | 0,5 | 1.400 | 7d |
0,5 mcg/kg | 1,0 mcg/kg | |||
Peso corporeo (kg) | Confezione di PegIntron (mcg/0,5 ml) | Somministrare una volta alla settimana (ml) | Confezione di PegIntron (mcg/0,5 ml) | Somministrare una volta alla settimana (ml) |
30-35 | 50* | 0,15 | 80 | 0,2 |
36-45 | 50 | 0,2 | 50 | 0,4 |
46-56 | 50 | 0,25 | 50 | 0,5 |
57-72 | 80 | 0,2 | 80 | 0,4 |
73-88 | 50 | 0,4 | 80 | 0,5 |
89-106 | 50 | 0,5 | 100 | 0,5 |
107-120** | 80 | 0,4 | 120 | 0,5 |
Valori di laboratorio | Ridurre solo la dose giornaliera di ribavirina (vedi nota 1) se: | Ridurre solo la dose di PegIntron (vedi nota 2) se: | Sospendere la terapia di associazione se: |
Emoglobina | ≥ 8,5 g/dl, e < 10 g/dl | - | < 8,5 g/dl |
Adulti: Emoglobina in Pazienti con anamnesi di malattia cardiaca stabile Bambini e adolescenti: non applicabile | Diminuzione dell’emoglobina ≥ 2 g/dl durante un qualsiasi periodo di 4 settimane di trattamento (riduzione permanente della dose) | < 12 g/dl dopo 4 settimane di riduzione della dose | |
Leucociti | - | ≥ 1,0 x 109/l, e | < 1,0 x 109/l |
< 1,5 x 109/l | |||
Neutrofili | - | ≥ 0,5 x 109/l, e < 0,75 x 109/l | < 0,5 x 109/l |
Piastrine | - | ≥ 25 x 109/l, e < 50 x 109/l (adulti) ≥ 50 x 109/l, e < 70 x 109/l (bambini e adolescenti) | < 25 x 109/l (adulti) < 50 x 109/l (bambini e adolescenti) |
Bilirubina diretta | - | - | 2,5 x ULN* |
Bilirubina indiretta | > 5 mg/dl | - | > 4 mg/dl (per > 4 settimane) |
Creatinina sierica | - | - | > 2,0 mg/dl |
Clearance della creatinina | - | - | Interrompere ribavirina con una ClCr < 50 ml/minuto |
Alanina aminotransferasi (ALT) o Aspartato amino transferasi (AST) | - | - | 2 x basale e > 10 x ULN* 2 x basale e > 10 x ULN* |
Prima riduzione della dose a PegIntron 1 mcg/kg | Seconda riduzione della dose a PegIntron 0,5 mcg/kg | ||||||
Peso corpore o (kg) | Confezione di PegIntron (mcg/0,5 ml ) | Quantità di PegIntron da somministra re (mcg) | Volume di PegIntron da somministra re (ml) | Peso corpore o (kg) | Confezion e di PegIntron (mcg/0,5 m l) | Quantità di PegIntron da somministra re (mcg) | Volume di PegIntron da somministra re (ml) |
< 40 | 50 | 35 | 0,35 | < 40 | 50 | 20 | 0,2 |
40 - 50 | 120 | 48 | 0,2 | 40 - 50 | 50 | 25 | 0,25 |
51 - 64 | 80 | 56 | 0,35 | 51 - 64 | 80 | 32 | 0,2 |
65 - 75 | 100 | 70 | 0,35 | 65 - 75 | 50 | 35 | 0,35 |
76 - 85 | 80 | 80 | 0,5 | 76 - 85 | 120 | 48 | 0,2 |
86 - 105 | 120 | 96 | 0,4 | 86 - 105 | 50 | 50 | 0,5 |
> 105 | 150 | 105 | 0,35 | > 105 | 80 | 64 | 0,4 |
Valori di laboratorio | Ridurre la dose di PegIntron della metà se: | Sospendere la terapia con PegIntron se: |
Neutrofili | ≥ 0,5 x 109/l, e < 0,75 x 109/l | < 0,5 x 109/l |
Piastrine | ≥ 25 x 109/l, e < 50 x 109/l | < 25 x 109/l |
Peso corporeo (kg) | Confezione di PegIntron (mcg/0,5 ml) | Quantità di PegIntron da somministrare (mcg) | Volume di PegIntron da somministrare (ml) |
30-35 | 50* | 8 | 0,08 |
36-45 | 50* | 10 | 0,1 |
46-56 | 50* | 13 | 0,13 |
57-72 | 80* | 16 | 0,1 |
Peso corporeo (kg) | Confezione di PegIntron (mcg/0,5 ml) | Quantità di PegIntron da somministrare (mcg) | Volume di PegIntron da somministrare (ml) |
73-88 | 50 | 20 | 0,2 |
89-106 | 50 | 25 | 0,25 |
107-120** | 80 | 32 | 0,2 |
Peso corporeo (kg) | Confezione di PegIntron (mcg/0,5 ml) | Quantità di PegIntron da somministrare (mcg) | Volume di PegIntron da somministrare (ml) |
30-35 | 50* | 15 | 0,15 |
36-45 | 50 | 20 | 0,20 |
46-56 | 50 | 25 | 0,25 |
57-72 | 80 | 32 | 0,2 |
73-88 | 50 | 40 | 0,4 |
89-106 | 50 | 50 | 0,5 |
107-120** | 80 | 64 | 0,4 |
Avvertenze e precauzioni
Sintomatologia psichiatrica e Sistema Nervoso Centrale (SNC) Gravi effetti sul SNC, in particolare depressione, ideazione suicidaria e tentativo di suicidio, sono stati osservati in alcuni pazienti in trattamento con PegIntron, e anche dopo l’interruzione del trattamento, soprattutto durante i 6 mesi di follow-up. Con interferoni alfa sono stati osservati altri effetti sul SNC che includevano comportamento aggressivo (talvolta rivolto verso gli altri come ideazione omicida), disturbi bipolari, mania, confusione e alterazioni dello stato mentale. I pazienti devono essere attentamente monitorati per qualsiasi segno o sintomo di disturbi psichiatrici. Se tali sintomi compaiono, dovranno essere prese in considerazione, da parte del medico, sia la potenziale gravità di questi effetti indesiderati sia la necessità di un’adeguata gestione terapeutica. Se i sintomi psichiatrici persistono o peggiorano, o si manifesta ideazione suicidaria o omicida, si raccomanda di interrompere il trattamento con PegIntron, e che il paziente sia seguito, se necessario, con un trattamento psichiatrico. Pazienti con presenza o anamnesi di condizioni psichiatriche gravi Se il trattamento con peginterferone alfa-2b viene ritenuto necessario in pazienti adulti con presenza o anamnesi di condizione psichiatrica grave, questo deve essere iniziato solo dopo che sia stata assicurata un’appropriata diagnosi individuale e una gestione terapeutica della condizione psichiatrica. L’uso di PegIntron è controindicato nei bambini e negli adolescenti con presenza o anamnesi di condizioni psichiatriche gravi (vedere paragrafo 4.3). Fra i bambini e gli adolescenti, trattati con interferone alfa-2b in associazione a ribavirina, ideazione suicidaria o tentativo di suicidio sono stati osservati più frequentemente in confronto ai pazienti adulti (2,4% verso 1%) durante il trattamento e durante i 6 mesi di follow-up dopo il trattamento. Come nei pazienti adulti, i bambini e gli adolescenti mostravano altri eventi avversi di tipo psichiatrico (ad esempio depressione, labilità emotiva e sonnolenza). Pazienti con uso/abuso di sostanze Pazienti con infezione da HCV che presentano un disturbo concomitante da uso di sostanze (alcol, cannabis, ecc.) hanno un aumento del rischio di sviluppare disturbi psichiatrici o di esacerbare disturbi psichiatrici già esistenti quando vengono trattati con alfa interferone. Qualora il trattamento con alfa interferone venga ritenuto necessario in questi pazienti, la presenza di comorbilità psichiatriche e il potenziale di uso di altre sostanze devono essere attentamente valutati e adeguatamente gestiti prima di iniziare la terapia. Se necessario, un approccio interdisciplinare che comprenda uno specialista nel campo della salute mentale o delle dipendenze deve essere preso in considerazione per valutare, trattare e seguire il paziente. I pazienti devono essere monitorati strettamente durante la terapia e anche dopo l’interruzione del trattamento. Si raccomanda un intervento precoce per la ricomparsa o per lo sviluppo di disturbi psichiatrici e uso di sostanze. Crescita e sviluppo (bambini e adolescenti) Durante la terapia fino a 48 settimane in pazienti di età compresa tra 3 e 17 anni, la perdita di peso e l’inibizione della crescita erano tra gli eventi comuni. I dati a lungo termine disponibili in bambini trattati con la terapia di associazione interferone pegilato/ribavirina sono indicativi di ritardo sostanziale della crescita. Il trentadue percento (30/94) dei soggetti 5 anni dopo il completamento della terapia ha mostrato un decremento percentile in altezza per età > 15 percentile (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Valutazione caso per caso del beneficio/rischio nei bambini Il beneficio atteso del trattamento deve essere valutato attentamente rispetto agli eventi avversi osservati nei bambini e negli adolescenti durante gli studi clinici (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). - È importante considerare che la terapia di associazione ha indotto inibizione della crescita che in alcuni pazienti ha dato luogo ad una riduzione della statura. - Questo rischio deve essere attentamente valutato considerando le caratteristiche della malattia del bambino come evidenza di progressione di malattia (principalmente fibrosi), comorbilità che possono influenzare negativamente la progressione della malattia (come la coinfezione HIV) o come i fattori prognostici di risposta (genotipo HCV e carica virale). Quando possibile il bambino deve essere trattato dopo la pubertà al fine di ridurre il rischio di inibizione della crescita. Sebbene i dati siano limitati, non è stata notata alcuna evidenza di effetti a lungo termine sulla maturazione sessuale nello studio osservazionale di follow-up di 5 anni. Effetti di maggiore significatività, quali ottundimento e coma, compresi casi di encefalopatia, sono stati osservati in alcuni pazienti, solitamente anziani, trattati a dosi più alte per indicazioni oncologiche. Mentre questi effetti sono generalmente reversibili, in alcuni pazienti la completa risoluzione ha richiesto fino a tre settimane. Molto raramente, si sono verificate crisi convulsive con alti dosaggi di interferone alfa. Tutti i pazienti selezionati con epatite C cronica inclusi negli studi clinici venivano sottoposti a biopsia epatica prima dell’inclusione ma, in alcuni casi (ad esempio pazienti con genotipo 2 e 3), il trattamento è attuabile senza conferma istologica. Le correnti linee guida per il trattamento devono essere consultate al fine di stabilire se una biopsia epatica è necessaria prima di iniziare la terapia. Ipersensibilità acuta Raramente sono state osservate reazioni di ipersensibilità acuta (quali orticaria, angioedema, broncocostrizione, anafilassi) durante la terapia con interferone alfa-2b. Qualora si sviluppasse tale reazione durante la terapia con PegIntron, interrompere immediatamente il trattamento ed istituire una adeguata terapia medica. Rash cutanei transitori non necessitano dell’interruzione del trattamento. Sistema cardiovascolare Come con interferone alfa-2b, i pazienti adulti con anamnesi di scompenso cardiaco congestizio, infarto miocardico e/o con aritmie pregresse o in atto, trattati con PegIntron devono essere attentamente controllati. Nei pazienti con preesistenti anormalità cardiache si raccomandano controlli elettrocardiografici prima e nel corso del trattamento. Le aritmie cardiache (per lo più sopraventricolari), di solito rispondono alla terapia convenzionale ma possono richiedere l’interruzione della terapia con PegIntron. Non ci sono dati in bambini o adolescenti con anamnesi di malattia cardiaca. Insufficienza epatica PegIntron aumenta il rischio di scompenso epatico e di morte nei pazienti con cirrosi. Come nel caso di tutti gli interferoni, sospendere il trattamento con PegIntron in pazienti che sviluppano un prolungamento dei marcatori della coagulazione che può essere indicativo di scompenso della funzionalità epatica. Gli enzimi epatici e la funzionalità epatica devono essere attentamente monitorati nei pazienti cirrotici. Piressia La comparsa di piressia può essere correlata alla sindrome di tipo influenzale molto spesso osservata durante la terapia con l’interferone; in presenza di piressia persistente devono essere escluse altre cause. Idratazione I pazienti in trattamento con PegIntron devono essere mantenuti in buone condizioni di idratazione, essendosi osservati alcuni casi di ipotensione dovuta a deplezione di liquidi in alcuni pazienti trattati con interferoni alfa. Può essere necessario l’apporto sostitutivo di liquidi. Alterazioni polmonari Infiltrati polmonari, polmonite interstiziale e polmonite, occasionalmente con esito fatale, sono stati osservati raramente in pazienti trattati con interferone alfa. Ogni paziente che sviluppi piressia, tosse, dispnea o altri sintomi respiratori, deve essere sottoposto ad una radiografia del torace. Se la radiografia del torace evidenzia infiltrati polmonari o se si osserva evidenza di alterazione della funzionalità polmonare, il paziente deve essere monitorato strettamente e, se necessario, interrompere l’assunzione di interferone alfa. L’immediata interruzione della somministrazione di interferone alfa e il trattamento con corticosteroidi sembrano essere correlati alla risoluzione degli eventi avversi polmonari. Malattie autoimmuni Nel corso del trattamento con alfa interferoni è stata segnalata la possibilità dello sviluppo di autoanticorpi e patologie autoimmuni. Pazienti predisposti allo sviluppo di patologie auto-immuni possono essere esposti ad un rischio più elevato. Pazienti con segni o sintomi compatibili con patologie autoimmuni devono essere valutati attentamente e deve essere rivalutato il rischio-beneficio di continuare la terapia con interferone (vedere anche paragrafo 4.4Alterazioni tiroidee e paragrafo 4.8). In pazienti con epatite C cronica trattati con interferone sono stati riportati casi di sindrome di VogtKoyanagi-Harada (VKH). Questa sindrome è un disturbo infiammatorio granulomatoso che colpisce gli occhi, il sistema uditivo, le meningi e la cute. Se si sospetta la sindrome di VKH, il trattamento antivirale deve essere interrotto e deve essere discussa una terapia corticosteroidea (vedere paragrafo 4.8). Alterazioni oculari Disturbi oftalmici, inclusi emorragie retiniche, essudati retinici, distacco sieroso della retina e occlusione arteriosa o venosa retinica sono stati raramente osservati dopo trattamento con interferoni alfa (vedere paragrafo 4.8). Tutti i pazienti devono essere sottoposti a visita oculistica di base. Ogni paziente che segnali sintomi a livello oculare, inclusa diminuzione dell’acuità visiva o del campo visivo, deve essere sottoposto ad una pronta e completa visita oculistica. Si raccomandano periodiche visite oculistiche durante la terapia con PegIntron, in particolare nei pazienti con patologie che possono essere associate a retinopatia, come diabete mellito o ipertensione. Nei pazienti che sviluppano peggioramento o nuovi disturbi oftalmici, deve essere considerata l’interruzione del trattamento con PegIntron. Alterazioni tiroidee In rari casi, pazienti adulti trattati con interferone alfa per epatite C cronica hanno manifestato alterazioni tiroidee di tipo sia ipo- che ipertiroideo. Approssimativamente il 21% dei bambini trattati con PegIntron/ribavirina terapia di associazione ha sviluppato incremento dell’ormone stimolatore della tiroide (TSH). Circa un altro 2% ha mostrato un decremento transitorio al di sotto del limite normale inferiore. Prima dell’inizio della terapia con PegIntron, devono essere valutati i livelli di TSH e ogni anomalia tiroidea osservata in quel momento deve essere trattata con terapia convenzionale. Se nel corso della terapia il paziente manifesta sintomi compatibili con la possibile disfunzione tiroidea, si devono verificare i livelli di TSH. In presenza di disfunzione tiroidea, il trattamento con PegIntron può essere continuato se i livelli di TSH possono essere mantenuti entro i limiti dei valori normali con adeguata terapia. I bambini e gli adolescenti devono essere valutati ogni 3 mesi per la ricerca di disfunzioni tiroidee (ad esempio TSH). Disturbi metabolici Sono stati osservati casi di ipertrigliceridemia e di aggravamento di ipertrigliceridemia, talvolta di grave entità. Pertanto è raccomandato il monitoraggio dei livelli di lipidi. Co-infezione HCV/HIV Tossicità mitocondriale e acidosi lattica I pazienti co-infettati con HIV e che ricevono una terapia anti-retrovirale altamente attiva (HAART) presentano un aumentato rischio di sviluppo di acidosi lattica. Occorre usare cautela quando si aggiungono PegIntron e ribavirina alla terapia HAART (vedere RCP di ribavirina). Scompenso epatico in pazienti co-infettati con HCV/HIV con cirrosi avanzata I pazienti co-infettati con cirrosi avanzata sottoposti a terapia HAART possono presentare un maggior rischio di scompenso epatico e morte. L’aggiunta di un trattamento con interferone alfa da solo o in associazione a ribavirina può aumentare il rischio in questa tipologia di pazienti. Altri fattori basali nei pazienti co-infettati che possono essere associati ad un più alto rischio di scompenso epatico comprendono un trattamento condidanosina ed un’elevata concentrazione plasmatica di bilirubina. I pazienti co-infettati che ricevono sia una terapia antiretrovirale (ARV) sia un trattamento anti-epatite devono essere attentamente monitorati, valutando il loro punteggio Child-Pugh durante il trattamento. Se i pazienti progrediscono fino ad uno scompenso epatico, la terapia anti-epatite deve essere immediatamente sospesa e il trattamento antiretrovirale deve essere rivalutato. Alterazioni ematologiche in pazienti co-infettati con HCV/HIV I pazienti co-infettati con HCV/HIV in trattamento con peginterferone alfa-2b/ribavirina e HAART potrebbero essere a rischio maggiore di sviluppare alterazioni ematologiche (come neutropenia, trombocitopenia e anemia) rispetto ai pazienti infettati solo da HCV. Sebbene la maggior parte di queste potrebbe essere risolta con una riduzione di dose, in questa popolazione di pazienti deve essere garantito uno stretto monitoraggio dei parametri ematologici (vedere paragrafo 4.2 e più sotto "Esami di laboratorio" e il paragrafo 4.8). I pazienti trattati con la terapia di associazione PegIntron e ribavirina e zidovudina presentano un rischio maggiore di sviluppare anemia, pertanto l’uso concomitante della terapia di associazione e zidovudina non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5). Pazienti con bassa conta CD4 In pazienti co-infettati con HCV/HIV, sono disponibili limitati dati di efficacia e sicurezza (N = 25) in soggetti con conta CD4 inferiore a 200 cell/mcl. Per questo motivo è necessaria cautela nel trattamento dei pazienti con bassa conta CD4. Fare riferimento al RCP relativo ai medicinali antiretrovirali che devono essere somministrati in concomitanza alla terapia HCV per conoscere e trattare la tossicità specifica di ciascun medicinale e il potenziale sovrapporsi di tossicità con PegIntron e ribavirina. Co-infezione HCV/HBV Casi di riattivazione dell’epatite B (alcuni dei quali con conseguenze severe) sono stati riportati in pazienti con co-infezione da virus dell’epatite B e C trattati con interferone. La frequenza di tale riattivazione sembra essere bassa. Tutti i pazienti devono essere sottoposti a screening per l’epatite B prima di iniziare il trattamento con interferone per l’epatite C; i pazienti con co-infezione da epatite B e C devono quindi essere controllati e gestiti in accordo alle attuali linee guida cliniche. Disturbi dentali e periodontali In pazienti che hanno ricevuto una terapia di associazione con PegIntron e ribavirina, sono stati riportati disturbi dentali e periodontali che possono causare perdita dei denti. Inoltre, la secchezza della bocca potrebbe avere un effetto dannoso su denti e mucose orali durante il trattamento a lungo termine con l’associazione di PegIntron e ribavirina. I pazienti devono lavarsi a fondo i denti due volte al giorno e sottoporsi a regolari controlli odontoiatrici. Inoltre alcuni pazienti possono avere episodi di vomito. Qualora si verificasse questa reazione, si deve consigliare ai pazienti di sciacquare accuratamente la bocca subito dopo. Pazienti che ricevono trapianto d’organo La tollerabilità e l’efficacia di PegIntron da solo o in associazione con ribavirina per il trattamento dell’epatite C in pazienti che abbiano ricevuto un trapianto di fegato o di altri organi non sono state studiate. Dati preliminari indicano che la terapia con interferone alfa può essere associata ad un incremento percentuale del rigetto di rene trapiantato. È stato inoltre osservato il rigetto di fegato trapiantato. Altro A causa di segnalazioni riguardo l’esacerbazione di psoriasi preesistente e di sarcoidosi con interferone alfa, l’impiego di PegIntron nei pazienti con psoriasi o con sarcoidosi è consigliato solo se il beneficio potenziale ne giustifica il potenziale rischio. Esami di laboratorio Prima dell’inizio della terapia devono essere effettuati in tutti i pazienti gli esami ematologici ed ematochimici standard ed un test di funzionalità tiroidea. I valori basali accettabili che possono essere considerati come una linea guida prima dell’inizio della terapia con PegIntron sono:
• | Piastrine | ≥ 100.000/mm³ |
• | Neutrofili | ≥ 1.500/mm³ |
• | Livelli di TSH | nei limiti normali |
Interazioni
Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti. Telbivudina Uno studio clinico sull’associazione di telbivudina, 600 mg al giorno, con interferone alfa-2a pegilato, 180 mcg somministrati per via sottocutanea una volta a settimana, indica che questa associazione è correlata ad un aumento del rischio di sviluppare neuropatia periferica. Il meccanismo alla base di questi eventi non è noto (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 4.5 del RCP di telbivudina). Tuttavia, la sicurezza e l’efficacia di telbivudina in associazione con interferoni per il trattamento della epatite B cronica non sono state dimostrate. Pertanto, l’associazione di PegIntron con telbivudina è controindicata (vedere paragrafo 4.3). Metadone Nei pazienti con epatite C cronica in trattamento stabile di mantenimento con metadone e mai trattati con peginterferone alfa-2b, l’aggiunta di 1,5 mcg /kg alla settimana di PegIntron per via sottocutanea per quattro settimane, ha aumentato l’AUC di R-metadone di circa il 15% (95% IC per un rapporto stimato di AUC di 103 - 128%). La rilevanza clinica di questi risultati non è conosciuta; tuttavia i pazienti devono essere monitorati per i segni e i sintomi di un aumentato effetto sedativo oltre a depressione respiratoria. Il rischio di un prolungamento dell’intervallo QTc deve essere preso in considerazione in particolare nei pazienti trattati con alte dosi di metadone. Effetto di peginterferone alfa-2b sui medicinali co-somministrati L’interazione potenziale di peginterferone alfa-2b (PegIntron) sui substrati degli enzimi metabolici è stata valutata in 3 studi di farmacologia clinica a dose multipla. In questi studi, gli effetti di regimi a dosi multiple di peginterferone alfa-2b (PegIntron) sono stati studiati in soggetti con epatite C (1,5 mcg/settimana) o in soggetti sani (1 mcg/settimana o 3 mcg/settimana) (Tabella 4). Non è stata osservata un’interazione farmacocinetica clinicamente significativa tra peginterferone alfa-2b (PegIntron) e tolbutamide, midazolam o dapsone; pertanto, non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio quando peginterferone alfa-2b (PegIntron) viene somministrato con medicinali metabolizzati da CYP2C9, CYP3A4 e N-acetiltransferasi. La somministrazione concomitante di peginterferone alfa-2b (PegIntron) con caffeina o desipramina ha aumentato modestamente l’esposizione di caffeina e desipramina. Quando ai pazienti viene somministrato PegIntron con medicinali metabolizzati da CYP1A2 o CYP2D6, l’entità della diminuzione dell’attivita del citocromo P450 è improbabile che abbia un impatto clinico, eccetto con i medicinali che hanno un ristretto margine terapeutico (Tabella 5). Tabella 4 Effetto di peginterferone alfa-2bsui medicinali co-somministrati
Medicinale cosomministrato | Dose di peginterferone alfa2b | Popolazione in studio | ||
AUC (IC al 90%) | Cmax (IC al 90%) | |||
Caffeina (substrato del CYP1A2) | 1,5 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti con epatite C cronica (N=22) | 1,39 (1,27, 1,51) | 1,02 (0,95, 1,09) |
1 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti sani (N=24) | 1,18 (1,07, 1,31) | 1,12 (1,05, 1,19) | |
3 mcg/kg/settimana (2 settimane) | Soggetti sani (N=13) | 1,36 (1,25, 1,49) | 1,16 (1,10, 1,24) | |
Tolbutamide (substrato del CYP2C9) | 1,5 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti con epatite C cronica (N=22) | 1,1# (0,94, 1,28) | NA |
1 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti sani (N=24) | 0,90# (0,81, 1,00) | NA | |
3 mcg/kg/settimana | Soggetti sani (N=13) | 0,95 | 0,99 | |
(2 settimane) | (0,89, 1,01) | (0,92, 1,07) | ||
Destrometorfano bromidrato (substrato del CYP2D6 e del CYP3A) | 1,5 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti con epatite C cronica (N=22) | 0,96## (0,73, 1,26) | NA |
1 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti sani (N=24) | 2,03# (1,55, 2,67) | NA | |
Desipramina (substrato del CYP2D6) | 3 mcg/kg/settimana (2 settimane) | Soggetti sani (N=13) | 1,30 (1,18, 1,43) | 1,08 (1,00, 1,16) |
Midazolam (substrato del CYP3A4) | 1,5 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti con epatite C cronica (N=24) | 1,07 (0,91, 1,25) | 1,12 (0,94, 1,33) |
1 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti sani (N=24) | 1,07 (0,99, 1,16) | 1,33 (1,15, 1,53) | |
3 mcg/kg/settimana (2 settimane) | Soggetti sani (N=13) | 1,18 (1,06, 1,32) | 1,24 (1,07, 1,43) | |
Dapsone (substratodella Nacetiltransferasi) | 1,5 mcg/kg/settimana (4 settimane) | Soggetti con epatite C cronica (N=24) | 1,05 (1,02, 1,08) | 1,03 (1,00, 1,06) |
Medicinali | Segni, sintomi e trattamento | Meccanismo e fattori di rischio |
Teofillina | La co-somministrazione di teofillina con il prodotto (PegIntron) può aumentare le concentrazioni ematiche di teofillina. Si raccomanda attenzione nel corso della cosomministrazione di teofillina con il prodotto (PegIntron). Si deve fare riferimento ai fogli illustrativi della teofillina quando viene cosomministrata con il prodotto (PegIntron) | Il metabolismo della teofillina è soppresso dall’azione inibitoria del prodotto (PegIntron) sul CYP1A2. |
Tioridazina | La co-somministrazione di tioridazina con il prodotto (PegIntron) può aumentare le concentrazioni ematiche di tioridazina. Si raccomanda attenzione nel corso della co-somministrazione di tioridazina con il prodotto (PegIntron). Si deve fare riferimento ai fogli illustrativi della tioridazina quando viene co-somministrata con il prodotto (PegIntron) | Il metabolismo della tioridazina è soppresso dall’azione inibitoria del prodotto (PegIntron) sul CYP2D6. |
Teofillina, Antipirina, Warfarin | È stato segnalato un aumento delle concentrazioni ematiche di questi medicinali quando vengono somministrati in combinazione con altre preparazioni a base di interferone e pertanto si deve usare cautela. | Il metabolismo di altri medicinali nel fegato può essere soppresso. |
Zidovudina | Quando viene somministrata in combinazione con altre preparazioni a base di interferone, l’effetto soppressivo sulla funzionalità del midollo osseo può essere rafforzato e può verificarsi un aggravamento della riduzione delle cellule del sangue come una diminuzione dei globuli bianchi. | Il meccanismo d’azione non è noto, ma si ritiene che entrambi i medicinali abbiano effetti depressivi sul midollo osseo. |
Terapia immunosoppressiva | Quando viene somministrata in combinazione con altre preparazioni a base di interferone, l’effetto della terapia immunosoppressiva può essere attenuato nei pazienti sottoposti a trapianto (rene, midollo osseo, etc.). | Si ritiene che possono essere indotte reazioni di rigetto del trapianto. |
Effetti indesiderati
Adulti Triplice terapia Fare riferimento al RCP di boceprevir. Duplice terapia e monoterapia Riassunto del profilo di sicurezza Le più comuni reazioni avverse negli adulti correlate al trattamento riportate nel corso degli studi clinici con PegIntron in associazione con ribavirina, riscontrate in più della metà dei soggetti in studio, sono state affaticamento, cefalea e reazione al sito di iniezione. Altre reazioni avverse riportate in più del 25% dei soggetti comprendevano nausea, brividi, insonnia, anemia, piressia, mialgia, astenia, dolore, alopecia, anoressia, diminuzione del peso, depressione, rash e irritabilità. Le reazioni avverse riportate più frequentemente sono state per lo più di gravità da lieve a moderata e sono state gestite senza necessità di modificare le dosi o interrompere la terapia. Affaticamento, alopecia, prurito, nausea, anoressia, diminuzione del peso, irritabilità e insonnia si sono verificati in una percentuale notevolmente più bassa nei pazienti trattati con PegIntron in monoterapia rispetto a quelli trattati con la terapia di associazione (vedere Tabella 6). Tabella delle reazioni avverse Le seguenti reazioni avverse correlate al trattamento sono state riportate negli adulti negli studi clinici o nel periodo successivo alla commercializzazione nei pazienti trattati con peginterferone alfa-2b, compresi PegIntron in monoterapia o PegIntron/ribavirina. Queste reazioni sono elencate nella Tabella 6 suddivise per classificazione per sistemi e organi e frequenza molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) o non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità. Tabella 6 Reazioni avverse riportate negli adulti nel corso degli studi clinici o nel periodo successivo alla commercializzazione nei pazienti trattati con peginterferone alfa2b, compresa la monoterapia con PegIntron o PegIntron + ribavirina
Infezioni ed infestazioni | |
Molto comune: | Infezione virale*, faringite* |
Comune: | Infezione batterica (inclusa sepsi), infezione fungina, influenza, infezione delle alte vie respiratorie, bronchite, herpes simplex, sinusite, otite media, rinite |
Non comune: | Infezione al sito di iniezione, infezione delle basse vie respiratorie |
Non nota: | Riattivazione dell’epatite B in pazienti con co-infezione da HCV/HBV |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Molto comune: | Anemia, neutropenia |
Comune: | Anemia emolitica, leucopenia, trombocitopenia, linfoadenopatia |
Molto raro: | Anemia aplastica |
Non nota: | Aplasia delle cellule della serie rossa |
Disturbi del sistema immunitario | |
Non comune: | Ipersensibilità al medicinale |
Raro: | Sarcoidosi |
Non nota: | Reazioni acute di ipersensibilità compresi angioedema, anafilassi e reazioni anafilattiche compreso shock anafilattico, porpora idiopatica trombocitopenica, porpora trombotica trombocitopenica, lupus eritematoso sistemico |
Patologie endocrine | |
Comune: | Ipotiroidismo, ipertiroidismo |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Molto comune: | Anoressia |
Comune: | Ipocalcemia, iperuricemia, disidratazione, aumento dell’appetito |
Non comune: | Diabete mellito, ipertrigliceridemia |
Raro: | Chetoacidosi diabetica |
Disturbi psichiatrici | |
Molto comune: | Depressione, ansia*, labilità emotiva*, concentrazione ridotta, insonnia |
Comune: | Aggressione, agitazione, rabbia, umore alterato, comportamento anormale, nervosismo, disturbi del sonno, diminuzione della libido, apatia, sogni insoliti, pianto |
Non comune: | Suicidio, tentativi di suicidio, ideazione suicidaria, psicosi, allucinazioni, attacchi di panico |
Raro: | Disturbo bipolare |
Non nota: | Ideazione omicida, mania |
Patologie del sistema nervoso | |
Molto comune: | Cefalea, capogiri |
Comune: | Amnesia, diminuzione della memoria, sincope, emicrania, atassia, confusione, nevralgia, parestesia, ipoestesia, iperestesia, ipertonia, sonnolenza, disturbi dell’attenzione, tremori, disgeusia |
Non comune: | Neuropatia, neuropatia periferica |
Raro: | Convulsione |
Molto raro: | Emorragia cerebrovascolare, ischemia cerebrovascolare, encefalopatia |
Non nota: | Paralisi facciale, mononeuropatie |
Patologie dell’occhio | |
Comune: | Disturbi visivi, visione offuscata, fotofobia, congiuntivite, irritazione agli occhi, disordine lacrimale, dolore agli occhi, occhio secco |
Non comune: | Essudati retinici |
Raro: | Perdita dell’acuità visiva o del campo visivo, emorragie retiniche, retinopatie, occlusione arteriosa o venosa retinica, nevrite ottica, papilledema, edema maculare |
Non nota: | Distacco sieroso della retina |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | |
Comune: | Diminuzione/perdita dell’udito, tinnito, vertigini |
Non comune: | Dolore all’orecchio |
Patologie cardiache | |
Comune: | Palpitazioni, tachicardia |
Non comune: | Infarto del miocardio |
Raro: | Insufficienza cardiaca congestizia, cardiomiopatia, aritmia, pericardite |
Molto raro: | Ischemia cardiaca |
Non nota: | Effusione pericardica |
Patologie vascolari | |
Comune: | Ipotensione, ipertensione, vampate di calore |
Raro: | Vasculiti |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Molto comune: | Dispnea*, tosse* |
Comune: | Disfonia, epistassi, disturbi respiratori, congestione del tratto respiratorio, congestione dei seni, congestione nasale, rinorrea, aumento della secrezione delle alte vie, dolore faringolaringeo |
Molto raro: | Malattia polmonare interstiziale |
Non nota: | Fibrosi polmonare, ipertensione arteriosa polmonare# |
Patologie gastrointestinali | |
Molto comune: | Vomito*, nausea, dolore addominale, diarrea, secchezza della bocca* |
Comune: | Dispepsia, malattia da reflusso gastroesofageo, stomatite, ulcerazioni della bocca, glossodinia, sanguinamento gengivale, costipazione, flatulenza, emorroidi, cheilite, distensione addominale, gengivite, glossite, disturbi dentali |
Non comune: | Pancreatite, dolore del cavo orale |
Raro: | Colite ischemica |
Molto raro: | Colite ulcerativa |
Non nota: | Pigmentazione della lingua |
Patologie epatobiliari | |
Comune: | Iperbilirubinemia, epatomegalia |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Molto comune: | Alopecia, prurito*, secchezza della pelle*, rash * |
Comune: | Psoriasi, reazione di fotosensibilità, rash maculopapulare, dermatite, rash eritematoso, eczema, sudorazione notturna, iperidrosi, acne, foruncolosi, eritema, orticaria, alterazione della consistenza del capello, alterazioni alle unghie |
Raro: | Sarcoidosi cutanea |
Molto raro: | Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica, eritema multiforme |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | |
Molto comune: | Mialgia, artralgia, dolore muscoloscheletrico |
Comune: | Artrite, dolore alla schiena, spasmi muscolari, dolore alle estremità |
Non comune: | Dolore alle ossa, debolezza muscolare |
Raro: | Rabdomiolisi, miosite, artrite reumatoide |
Patologie renali e urinarie | |
Comune: | Minzione frequente, poliuria, anomalie urinarie |
Raro: | Danno renale, insufficienza renale |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | |
Comune: | Amenorrea, dolore al seno, menorragia, disturbi mestruali, disturbi ovarici, disturbi vaginali, disfunzione sessuale, prostatite, disfunzione erettile |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Molto comune: | Reazione al sito di iniezione*, infiammazione al sito di iniezione, affaticamento, astenia, irritabilità, brividi, piressia, sintomi di tipo influenzale, dolore |
Comune: | Dolore toracico, fastidio al torace, dolore al sito di iniezione, malessere, edema facciale, edema periferico, sensazione di malessere, sete |
Raro: | Necrosi al sito di iniezione |
Esami diagnostici | |
Molto comune: | Calo ponderale |
Infezioni ed infestazioni | |
Comune: | Infezione fungina, influenza, herpes orale, otite media, faringite streptococcica, nasofaringite, sinusite |
Non comune: | Polmonite, ascariasi, enterobiasi, herpes zoster, cellulite, infezione del tratto urinario, gastroenterite |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Molto comune: | Anemia, leucopenia, neutropenia |
Comune: | Trombocitopenia, linfadenopatia |
Patologie endocrine | |
Comune: | Ipotiroidismo |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Molto comune: | Anoressia, diminuzione dell’appetito |
Disturbi psichiatrici | |
Comune: | Ideazione suicidaria§, tentativo di suicidio§, depressione, aggressività, labilità affettiva, rabbia, agitazione, ansia, umore alterato, irrequietezza, nervosismo, insonnia |
Non comune: | Comportamento anormale, umore depresso, disturbi emotivi, paura, incubo |
Patologie del sistema nervoso | |
Molto comune: | Mal di testa, capogiri |
Comune: | Disgeusia, sincope, disturbi dell’attenzione, sonnolenza, scarsa qualità del sonno |
Non comune: | Nevralgia, letargia, parestesia, ipoestesia, iperattività psicomotoria, tremore |
Patologie dell’occhio | |
Comune: | Dolore agli occhi |
Non comune: | Emorragia congiuntivale, prurito oculare, cheratite, visione offuscata, fotofobia |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | |
Comune: | Vertigini |
Patologie cardiache | |
Comune: | Palpitazioni, tachicardia |
Patologie vascolari | |
Comune: | Vampate |
Non comune: | Ipotensione, pallore |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Comune: | Tosse, epistassi, dolore laringofaringeo |
Non comune: | Dispnea, fastidio nasale, rinorrea |
Patologie gastrointestinali | |
Molto comune: | Dolore addominale, dolore all’addome superiore, vomito, nausea |
Comune: | Diarrea, stomatite aftosa, cheilosi, ulcerazione della bocca, disturbi di stomaco, dolore orale |
Non comune: | Dispepsia, gengivite |
Patologie epatobiliari | |
Non comune: | Epatomegalia |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Molto comune: | Alopecia, pelle secca |
Comune: | Prurito, rash, rash eritematoso, eczema, acne, eritema |
Non comune: | Reazione di fotosensibilità, rash maculo-papulare, esfoliazione della pelle, disturbi della pigmentazione, dermatite atopica, scoloramento della pelle |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | |
Molto comune: | Mialgia, artralgia |
Comune: | Dolore muscoloscheletrico, dolore alle estremità, dolore alla schiena |
Non comune: | Contrattura muscolare, spasmi muscolari |
Patologie renali e urinarie | |
Non comune: | Proteinuria |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | |
Non comune: | Femmine: Dismenorrea |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Molto comune: | Eritema al sito di iniezione, affaticamento, piressia, rigidità, malattia simil-influenzale, astenia, dolore, malessere, irritabilità |
Comune: | Reazione al sito di iniezione, prurito al sito di iniezione, rash al sito di iniezione, secchezza al sito di iniezione, dolore al sito di iniezione, sensazione di freddo |
Non comune: | Dolore toracico, fastidio al torace, dolori facciali |
Esami diagnostici | |
Molto comune: | Diminuzione del tasso di crescita (diminuzione rispetto all’età dell’altezza e/o del peso) |
Comune: | Aumento dei valori nel sangue dell’ormone stimolante la tiroide, aumentata tireoglobulina |
Non comune: | Anticorpo anti-tiroide positivo |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | |
Non comune: | Contusione |
Gravidanza e allattamento
Donne potenzialmente fertili/contraccezione negli uomini e nelle donne L’uso di PegIntron è raccomandato nelle donne in età fertile solo quando sia adottato un efficace metodo contraccettivo durante il trattamento. Terapia di associazione con ribavirina Le pazienti o le partner di pazienti maschi che assumono PegIntron in associazione a ribavirina devono porre estrema attenzione nell’evitare la gravidanza. Le donne potenzialmente fertili devono utilizzare un contraccettivo efficace durante il trattamento e nei 4 mesi dopo il termine del trattamento. I pazienti di sesso maschile o le loro partner devono ricorrere ad un adeguato metodo contraccettivo durante il trattamento e per 7 mesi dopo la conclusione del trattamento (vedere RCP di ribavirina). Gravidanza Non vi sono dati adeguati provenienti dall’uso dell’interferone alfa2-b in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Interferone alfa-2b si è dimostrato induttore di aborto nei primati. Anche PegIntron potrebbe causare questo effetto. Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. PegIntron deve essere utilizzato durante la gravidanza solo se il beneficio atteso giustifichi il potenziale rischio per il feto. Terapia di associazione con ribavirina La ribavirina causa gravi anomalie alla nascita se somministrata durante la gravidanza, perciò la terapia con ribavirina è controindicata in donne in gravidanza. Allattamento Non è noto se i componenti del medicinale vengano escreti nel latte materno. A causa delle potenziali reazioni avverse nei bambini allattati al seno, l’allattamento deve essere interrotto prima dell’inizio del trattamento. Fertilità Non ci sono dati disponibili sugli effetti potenziali del trattamento con PegIntron sulla fertilità maschile o femminile.
Conservazione
Conservare in frigorifero (2°C - 8°C). Non congelare. Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito, vedere paragrafo 6.3.