ATC: L01BC05 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
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Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUSIONE CONC |
Presenza Lattosio:
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Gemcitabina in associazione con cisplatino è indicata per il trattamento del carcinoma della vescica localmente avanzato o metastatico. Gemcitabina è indicata per il trattamento dell'adenocarcinoma del pancreas localmente avanzato o metastatico. Gemcitabina in associazione con cisplatino è indicata per il trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico (NSCLC). La monoterapia con gemcitabina può essere presa in considerazione per pazienti anziani o per quelli con performance status 2. Gemcitabina in associazione con il carboplatino è indicata per il trattamento di pazienti con carcinoma dell'ovaio localmente avanzato o metastatico, di pazienti con recidiva della malattia dopo un intervallo libero da recidiva di 6 mesi dopo terapia di prima linea a base di platino. Gemcitabina in associazione con paclitaxel è indicata per il trattamento di pazienti con carcinoma della mammella inoperabile, localmente avanzato o metastatico che presentano una recidiva a seguito di chemioterapia adiuvante/neoadiuvante.Il precedente trattamento chemioterapico deve aver compreso un’antraciclina, se non clinicamente controindicata.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Non sono stati condotti specifici studi di interazione (vedere paragrafo 5.2) Radioterapia Terapia concomitante (effettuata contemporaneamente o separatamente entro un intervallo di tempo ≤ 7 giorni) - La tossicità associata a questa terapia multimodale dipende da diversi fattori, come il dosaggio e la frequenza di somministrazione della gemcitabina, la dose della radiazione, il piano di trattamento radioterapeutico e la tecnica applicata, tipo e volume di tessuto irradiato Studi preclinici e clinici hanno mostrato un'attività' radiosensibilizzante della gemcitabina. In un singolo studio clinico in cui la gemcitabina è stata somministrata con un dosaggio di 1.000 mg/m²fino a 6 settimane consecutive in concomitanza con una radioterapia toracica in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule, è stata osservata una tossicità' significativa manifestatasi sotto forma di mucositi gravi e potenzialmente letali, in particolar modo esofagiti e polmoniti, specialmente nei pazienti trattati con radioterapia su campi estesi [volumi medi di trattamento 4.795 cm³]. Degli studi effettuati successivamente hanno suggerito che è possibile somministrare la gemcitabina a dosi inferiori in concomitanza con radioterapia con tossicità prevedibile, come è risultato da uno studio di fase II su pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule, dove la radioterapia al torace a dosi di 66 Gy è stata somministrata in concomitanza con gemcitabina (600 mg/m², quattro volte) e cisplatino (80 mg/m², due volte) nel corso di 6 settimane. Il regime ottimale per la somministrazione sicura della gemcitabina in concomitanza con dosi terapeutiche di radiazioni, non è stato ancora determinato in tutti i tipi di tumore. Radioterapia non-concomitante (effettuata separatamente in un periodo di tempo superiore ai 7 giorni)- L'analisi dei dati non suggerisce alcun aggravamento della tossicità' nel caso in cui la gemcitabina sia somministrata più di 7 giorni prima o dopo l'effettuazione della radioterapia, diversamente dal fenomeno di "recall" da radiazione. I dati suggeriscono che la terapia con gemcitabina può' essere iniziata dopo che gli effetti acuti della radioterapia si sono risolti o almeno dopo una settimana dalla sua effettuazione. Sono state osservate lesioni da radiazione su tessuti bersaglio (es. esofagiti, coliti e polmoniti) in associazione con l'uso, sia concomitante che non, della gemcitabina. Altri I vaccini per la febbre gialla e altri vaccini vivi attenuati non sono consigliati a causa del rischio di malattia sistemica, potenzialmente fatale, in modo particolare nei pazienti immunodepressi. La quantità di alcool di questo prodotto medicinale può alterare gli effetti di altri farmaci.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ogni ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 40 mg di gemcitabina (come gemcitabina cloridrato). Ogni flaconcino da 5 ml contiene 200 mg di gemcitabina (come gemcitabina cloridrato). Ogni flaconcino da 25 ml contiene 1 g di gemcitabina (come gemcitabina cloridrato.) Ogni flaconcino da 50 ml contiene 2 g di gemcitabina (come gemcitabina cloridrato) Eccipienti: sodio 3,95 mg/ml e etanolo anidro 395 mg/ml. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Allattamento (vedere paragrafo 4.6).
Posologia
Gemcitabina deve essere prescritta unicamente da un medico specializzato nella pratica della chemioterapia antitumorale. Posologia raccomandata Carcinoma della vescica Terapia d’associazione La dose di gemcitabina raccomandata è 1000 mg/m2,somministrata tramite infusione endovenosa della durata di 30 minuti. La dose deve essere somministrata il 1°, l'8° e il 15° giorno di ciascun ciclo di 28 giorni, in associazione con cisplatino. Il cisplatino è somministrato alla dose raccomandata di 70 mg/m²il 1° giorno dopo la gemcitabina o il 2° giorno di ciascun ciclo di 28 giorni.Questo ciclo della durata di quattro settimane viene poi ripetuto.Il dosaggio del farmaco può essere ridotto all'inizio o durante ciascun ciclo sulla base del grado della tossicità accusata dal paziente. Carcinoma del pancreas La dose di gemcitabina raccomandata è 1000 mg/m² , somministrata tramite infusione endovenosa della durata di 30 minuti che deve essere ripetuta una volta alla settimana per un massimo di 7 settimane, facendo seguire una pausa di una settimana. I cicli successivi sono costituiti da un’iniezione una volta a settimana per 3 settimane consecutive su 4. Il dosaggio del farmaco può essere ridotto all'inizio o durante ciascun ciclo sulla base del grado della tossicità accusata dal paziente. Carcinoma polmonare non a piccole cellule Monoterapia La dose di gemcitabina raccomandata è 1000 mg/m² , somministrata tramite infusione endovenosa della durata di 30 minuti, che deve essere ripetuta una volta alla settimana per 3 settimane, facendo seguire una pausa di una settimana. Questo ciclo della durata di 4 settimane viene poi ripetuto. Il dosaggio del farmaco può essere ridotto all'inizio o durante ciascun ciclo sulla base del grado della tossicità accusata dal paziente. Terapia d'associazione La dose raccomandata per il trattamento con gemcitabina è 1250 mg/m² della superficie corporea somministrata per infusione intravenosa in 30 minuti i giorni 1 e 8 del ciclo di terapia (21 giorni). Il dosaggio del farmaco può essere ridotto all'inizio o durante ciascun ciclo sulla base del grado della tossicità accusata dal paziente. Il cisplatino è stato impiegato a dosi comprese tra 75-100 mg/m²una volta ogni 3 settimane. Carcinoma della mammella Terapia d’associazione Nella terapia d'associazione di gemcitabina e paclitaxel, la somministrazione deve avvenire tramite l'infusione endovenosa, di circa 3 ore, di paclitaxel (175 mg/m²) il 1° giorno, seguita dall'infusione endovenosa, di 30 minuti, di gemcitabina (1250 mg/m²) il 1° e 8° giorno di ciascun ciclo di 21 giorni. Il dosaggio del farmaco può essere ridotto all'inizio o durante ciascun ciclo sulla base del grado della tossicità accusata dal paziente. Prima dell'inizio della terapia combinata con gemcitabina e paclitaxel, la conta assoluta dei granulociti deve essere pari ad almeno 1500 (x 106/l). Carcinoma dell’ovaio Terapia d’associazione Nella terapia d'associazione di gemcitabina e carboplatino si raccomanda la somministrazione di 1000 mg/m²di gemcitabina il 1° e l'8° giorno di ciascun ciclo di 21 giorni tramite un'infusione endovenosa della durata di 30 minuti. Dopo la gemcitabina, il carboplatino verrà somministrato il 1° giorno compatibilmente con un valore target dell'area sotto la curva (AUC) di 4,0 mg/ml min. Il dosaggio del farmaco può essere ridotto all'inizio o durante ciascun ciclo sulla base del grado della tossicità accusata dal paziente. Monitoraggio della tossicità e correzione della dose dovute a tossicità. Correzione della dose dovuta a tossicità non ematologica Per individuare un’eventuale tossicità non ematologica sono raccomandate visite periodiche e controlli della funzionalità epatica e renale. GEMBIN contiene 395 mg di etanolo per ml di concentrato. Questo dato deve essere tenuto in considerazione nei gruppi di pazienti ad alto rischio, quali i pazienti affetti da epatopatia o epilessia (vedere paragrafo 4.4). Il dosaggio del farmaco può essere ridotto all'inizio o durante ciascun ciclo sulla base del grado della tossicità accusata dal paziente.In generale, in caso di tossicità non ematologica grave (grado 3 o 4), con eccezione della nausea/vomito, è necessario sospendere la terapia o diminuire la dose di gemcitabina secondo il giudizio del medico curante. Il trattamento deve quindi essere sospeso fino al momento in cui il medico non ritenga che la tossicità sia venuta meno. Per quanto riguarda la correzione delle dosi di cisplatino, carboplatino e paclitaxel nella terapia d’associazione, fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di ciascun farmaco. Correzione della dose a causa di tossicità ematologica Inizio di un ciclo Per tutte le indicazioni, il paziente deve essere sottoposto al controllo della conta delle piastrine e dei granulociti prima della somministrazione di ciascuna dose.Prima dell'inizio di ciascun ciclo, il paziente deve avere una conta assoluta dei granulociti pari ad almeno 1,500 (x 106/l) e una conta delle piastrine pari a 100.000 (x 106/l) Durante un ciclo Le correzioni della dose di gemcitabina durante un ciclo devono essere effettuate secondo i dati forniti nelle tabelle riportate di seguito:
Correzione della dose di gemcitabina durante un ciclo per il carcinoma della vescica, NSCLC e il carcinoma del pancreas, somministrata in monoterapia o in associazione con cisplatino | ||
Conta assoluta dei granulociti (x 106/l) | Conta delle piastrine (x 106/l) | Percentuale del dosaggio standard di gemcitabina (%) |
> 1,000 e | > 100,000 | 100 |
500-1,000 o | 50,000-100,000 | 75 |
<500 o | < 50,000 | dose omessa* |
Correzione della dose di gemcitabina durante un ciclo per il carcinoma della mammella, somministrata in associazione con paclitaxel | |||
Conta assoluta dei granulociti (x 106/l) | Conta delle piastrine (x 106/l) | Percentuale del dosaggio standard di gemcitabina (%) | |
≥ 1,200 | e | >75,000 | 100 |
1,000- <1,200 | o | 50,000-75,000 | 75 |
700- <1,000 | e | ≥ 50,000 | 50 |
<700 | o | <50,000 | Dose omessa* |
Correzione della dose di gemcitabina durante un ciclo per il carcinoma all’ovaio, somministrata in associazione con carboplatino | |||
Conta assoluta dei granulociti (x 106/l) | Conta delle piastrine (x 106/l) | Percentuale del dosaggio standard di gemcitabina (%) | |
> 1.500 | e | ≥ 100,000 | 100 |
1000-1,500 | o | 75,000-100,000 | 50 |
<1000 | o | < 75,000 | Dose omessa* |
Avvertenze e precauzioni
Il prolungamento del tempo di infusione e l’aumento della frequenza di somministrazione hanno dimostrato di indurre un aumento della tossicità. Tossicità ematologica La gemcitabina può indurre una riduzione della funzionalità' midollare, come evidenziato dalla comparsa di leucopenia, trombocitopenia ed anemia. Prima di ogni somministrazione devono essere effettuate la conta delle piastrine, dei leucociti e dei granulociti nei pazienti che assumono gemcitabina. In caso di riduzione della funzionalità' midollare indotta dalla somministrazione del farmaco, deve essere valutata la possibilita' di interrompere o modificare la terapia (vedere paragrafo 4.2). La mielosoppressione e' tuttavia di breve durata e generalmente non richiede riduzioni di dosaggio e solo raramente comporta l’interruzione del trattamento. Le conte del sangue periferico.possono continuare ad abbassarsi dopo l’interruzione della terapia con gemcitabina. Nei pazienti con compromissione della funzionalità midollare, il trattamento deve essere avviato con cautela. Come per altre terapie citotossiche, nell'associazione della gemcitabina con altra chemioterapia, è necessario considerare il rischio di soppressione midollare cumulativa. Insufficienza epatica La somministrazione di gemcitabina nei pazienti con presenza di metastasi epatiche o con una preesistente anamnesi di epatite, alcolismo, o cirrosi epatica può portare ad una esacerbazione dell'insufficienza epatica preesistente. Controlli della funzionalità' epatica e renale (inclusi test virologici) devono essere effettuati periodicamente. Gemcitabina deve essere usata con cautela nei pazienti con insufficienza epatica o con compromissione della funzionalità renale, in quanto non vi sono informazioni sufficienti provenienti da studi clinici che consentano di raccomandare una dose precisa per questa popolazione di pazienti.(vedere paragrafo 4.2). Radioterapia concomitante Radioterapia concomitante (somministrata contemporaneamente o separatamente entro un intervallo di tempo≤ 7 giorni): è stata riportata tossicità (vedere paragrafo 4.5 per dettagli e raccomandazioni per l’uso). Vaccini vivi Nei pazienti in trattamento con gemcitabina non sono raccomandati il vaccino per la febbre gialla e altri vaccini vivi attenuati (vedere paragrafo 4.5). Cardiovascolare A causa del rischio di patologie cardiache e/o vascolari con gemcitabina si deve fare particolare attenzione nei pazienti che presentano anamnesi di eventi cardiovascolari. Polmonare Manifestazioni polmonari, talvolta gravi (come l’edema polmonare, la polmonite interstiziale, o la sindrome da distress respiratorio dell'adulto (ARDS)), sono state riscontrate durante la terapia con gemcitabina. L’eziologia di queste manifestazioni non è nota.Se si verificano tali manifestazioni, deve essere tenuta in considerazione la possibilità di interrompere il trattamento con gemcitabina. L'impiego tempestivo di misure di supporto adeguate può contribuire a migliorare il quadro clinico. Renale Sono state raramente riportate segnalazioni cliniche compatibili con la sindrome uremica emolitica (HUS) nei pazienti trattati con gemcitabina (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento con la gemcitabina deve essere interrotto ai primi segni di anemia emolitica microangiopatica, come anche a una rapida diminuzione dell'emoglobina associata a trombocitopenia, innalzamento della bilirubina sierica, della creatinina sierica, dell'azoto ureico nel sangue, o di LDH. L’insufficienza renale può non essere reversibile anche dopo l'interruzione del trattamento e può essere necessario fare ricorso alla dialisi. Fertilità Negli studi sulla fertilità' la gemcitabina ha causato una ipospermatogenesi nel topo maschio (vedere paragrafo 5.3). Per questo, gli uomini trattati con la gemcitabina devono essere avvisati di non procreare durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo la terapia e deve essere loro consigliato di chiedere ulteriori informazioni sulla crioconservazione dello sperma prima del trattamento a causa della possibilità di infertilità dovuta al trattamento con gemcitabina (vedere paragrafo 4.6).Sodio GEMBIN contiene 3,95 mg (<1 mmol) di sodio per ml di concentrato. Ciò deve essere tenuto in considerazione in pazienti che seguono un regime dietetico iposodico. Etanolo GEMBIN contiene 395 mg di etanolo per ml di concentrato. Questo può essere dannoso in pazienti che soffrono di alcolismo e deve essere tenuto in considerazione nelle popolazioni ad alto rischio, come nei pazienti affetti da epatopatia o da epilessia. Devono essere tenuti in considerazione possibili effetti sul sistema nervoso centrale e altri effetti.
Interazioni
Non sono stati condotti specifici studi di interazione (vedere paragrafo 5.2) Radioterapia Terapia concomitante (effettuata contemporaneamente o separatamente entro un intervallo di tempo ≤ 7 giorni) - La tossicità associata a questa terapia multimodale dipende da diversi fattori, come il dosaggio e la frequenza di somministrazione della gemcitabina, la dose della radiazione, il piano di trattamento radioterapeutico e la tecnica applicata, tipo e volume di tessuto irradiato Studi preclinici e clinici hanno mostrato un'attività' radiosensibilizzante della gemcitabina. In un singolo studio clinico in cui la gemcitabina è stata somministrata con un dosaggio di 1.000 mg/m²fino a 6 settimane consecutive in concomitanza con una radioterapia toracica in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule, è stata osservata una tossicità' significativa manifestatasi sotto forma di mucositi gravi e potenzialmente letali, in particolar modo esofagiti e polmoniti, specialmente nei pazienti trattati con radioterapia su campi estesi [volumi medi di trattamento 4.795 cm³]. Degli studi effettuati successivamente hanno suggerito che è possibile somministrare la gemcitabina a dosi inferiori in concomitanza con radioterapia con tossicità prevedibile, come è risultato da uno studio di fase II su pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule, dove la radioterapia al torace a dosi di 66 Gy è stata somministrata in concomitanza con gemcitabina (600 mg/m², quattro volte) e cisplatino (80 mg/m², due volte) nel corso di 6 settimane. Il regime ottimale per la somministrazione sicura della gemcitabina in concomitanza con dosi terapeutiche di radiazioni, non è stato ancora determinato in tutti i tipi di tumore. Radioterapia non-concomitante (effettuata separatamente in un periodo di tempo superiore ai 7 giorni)- L'analisi dei dati non suggerisce alcun aggravamento della tossicità' nel caso in cui la gemcitabina sia somministrata più di 7 giorni prima o dopo l'effettuazione della radioterapia, diversamente dal fenomeno di "recall" da radiazione. I dati suggeriscono che la terapia con gemcitabina può' essere iniziata dopo che gli effetti acuti della radioterapia si sono risolti o almeno dopo una settimana dalla sua effettuazione. Sono state osservate lesioni da radiazione su tessuti bersaglio (es. esofagiti, coliti e polmoniti) in associazione con l'uso, sia concomitante che non, della gemcitabina. Altri I vaccini per la febbre gialla e altri vaccini vivi attenuati non sono consigliati a causa del rischio di malattia sistemica, potenzialmente fatale, in modo particolare nei pazienti immunodepressi. La quantità di alcool di questo prodotto medicinale può alterare gli effetti di altri farmaci.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati associati alla terapia con gemcitabina osservati più comunemente comprendono: nausea con o senza vomito, aumento dei livelli delle transaminasi epatiche (AST/ ALT) e della fosfatasi alcalina, osservati in circa il 60% dei pazienti; proteinuria e ematuria osservati in circa il 50% dei pazienti; dispnea osservata nel 10-40% dei pazienti (l'incidenza più alta è stata osservata nei pazienti affetti da carcinoma polmonare); reazioni allergiche cutanee sono state osservate in circa il 25% dei pazienti ed erano associate a prurito nel 10% dei pazienti. La frequenza e la gravità delle reazioni avverse sono influenzate da dose, velocità di infusione e intervalli tra le dosi (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti indesiderati dose-limitanti, sono costituiti dalla riduzione del numero di piastrine, leucociti e granulociti (vedere paragrafo 4.2). Dati da studi clinici : Le frequenze sono definite come: Molto comune:(≥1/10), Comune (da ³1/100 a <1/10), Non comune (da ≥1/1000 a <1/100), Raro (da ≥1/10,000 a <1/1000), Molto rari:(<1/10,000). La tabella sottostante che elenca gli effetti indesiderati e la loro frequenza è basata sui dati che sono emersi dagli studi clinici. All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Classificazione per sistemi e organi | Classe di frequenza |
Patologie del sistema emolinfopoietico : | Molto comune |
Leucopenia (Neutropenia di Grado 3 = 19.3%; Grado 4= 6%). | |
La depressione del midollo osseo è solitamente da lieve a moderata e colpisce principalmente la conta dei granulociti (vedere paragrafo 4.2) | |
Trombocitopenia | |
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Comune | |
Neutropenia febbrile | |
Molto rara | |
Trombocitosi | |
Disturbi del sistema immunitario | Molto rara |
Reazione anafilattoide | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Comune |
Anoressia | |
Patologie del sistema nervoso | Comune |
Cefalea | |
Insonnia | |
Sonnolenza | |
Patologie cardiache | Rara |
Infarto del miocardio | |
Patologie vascolari | Rara |
Ipotensione | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Molto comune |
Dispnea–di solito lieve e passa rapidamente senza trattamento | |
Comune | |
Tosse | |
Rinite | |
Non comune: | |
polmonite interstiziale (vedere paragrafo 4.4) | |
Broncospasmo-di solito lieve e transitorio ma può richiedere trattamento parenterale | |
Gastrointestinal disorders | Molto Comune |
Vomito | |
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Comune | |
Diarrea | |
Stomatite e ulcerazioni della bocca | |
Stipsi | |
Patologie epatobiliari | Molto Comune |
Aumento delle transaminasi epatiche (AST e ALT) e della fosfatasi alcalina | |
Comune | |
Aumento della bilirubina | |
Rara | |
Aumento della gamma-glutamil transferasi (GGT) | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Molto Comune |
Eruzione cutanea allergica spesso associata a prurito | |
Alopecia | |
Comune | |
Prurito | |
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Rara | |
Ulcerazioni | |
Formazione di vesciche e di piaghe | |
Croste | |
Molto rara | |
Gravi reazioni cutanee, incluse desquamazione e reazioni cutanee bollose | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Comune |
Dolore alla schiena | |
Mialgia | |
Patologie renali ed urinarie | Molto comune |
Ematuria | |
Proteinuria moderata | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Molto comune |
Sintomi di tipo influenzale – i sintomi più comuni sono: febbre, cefalea, brividi, mialgia, astenia e anoressia. Sono stati segnalati anche: tosse, rinite, malessere, sudorazione e difficoltà nel sonno. | |
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Comune | |
Febbre | |
Astenia | |
Brividi | |
Rara | |
Reazioni nel punto di iniezione di solito moderate | |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | Tossicità da radiazioni (vedere paragrafo 4.5). |
Eventi avversi di grado 3 e 4 Paclitaxel versus gemcitabina in associazione a paclitaxel | ||||
Numero (%) di pazienti | ||||
Braccio di trattamento con paclitaxel (N=259) | Braccio di trattamento con gemcitabina in associazione a paclitaxel(N=262) | |||
Grado 3 | Grado 4 | Grado 3 | Grado 4 | |
Relativi ad analisi di laboratorio | ||||
Anaemia | 5 (1.9) | 1 (0.4) | 15 (5.7) | 3 (1.1) |
Trombocitopenia | 0 | 0 | 14 (5.3) | 1 (0.4) |
Neutropenia | 11 (4.2) | 17 (6.6)* | 82 (31.3) | 45 (17.2)* |
Non relativi ad analisi di laboratorio | ||||
Neutropenica febbrile | 3 (1.2) | 0 | 12 (4.6) | 1(0,4) |
Affaticamento | 3 (1.2) | 1 (0,4) | 15 (5.7) | 2 (0.8) |
Diarrea | 5 (1.9) | 0 | 8 (3.1) | 0 |
Neuropatia motoria | 2(0.8) | 0 | 6(2.3) | 1(0.4) |
Neuropatia sensoriale | 9(3.5) | 0 | 14(5.3) | 1(0.4) |
Eventi avversi di grado 3 e 4 MVAC versus gemcitabina in associazione a cisplatino | ||||
Numero (%) di pazienti | ||||
Braccio di trattamento con MVAC (metotrexato, vinblastina,dossorubicinaa e cisplatino) (N=196) | Braccio di trattamento con gemcitabina in associazione a cisplatino (N=200) | |||
Grado 3 | Grado 4 | Grado 3 | Grado 4 | |
Relativi ad analisi di laboratorio | ||||
Anemia | 30(16) | 4(2) | 47(24) | 7(4) |
Trombocitopenia | 15(8) | 25(13) | 57(29) | 57(29) |
Non relativi ad analisi di laboratorio | ||||
Nausea e vomito | 37(19) | 3(2) | 44(22) | 0(0) |
Diarrea | 15(8) | 1(1) | 6(3) | 0(0) |
Infezione | 19(10) | 10(5) | 4(2) | 1(1) |
Stomatite | 34(18) | 8(4) | 2(1) | 0(0) |
Eventi avversi di grado 3 e 4 Carboplatino versus gemcitabina in associazione a carboplatino | ||||
Numero (%) di pazienti | ||||
Braccio in trattamento con carboplatino (N=174) | Braccio in trattamento con gemcitabina in associazione a carboplatino (N=175) | |||
Grado 3 | Grado 4 | Grado 3 | Grado 4 | |
Relativi ad analisi di laboratorio | ||||
Anemia | 10(5.7) | 4(2.3) | 39(22.3) | 9(5.1) |
Neutropenia | 19(10.9) | 2(1.1) | 73(41.7) | 50(28.6) |
Trombocitopenia | 18(10.3) | 2(1.1) | 53(30.3) | 8(4.6) |
Leucopenia | 11(6.3) | 1(0.6) | 84(48.0) | 9(5.1) |
Non relativi ad analisi di laboratorio | ||||
Emorragia | 0(0.0) | 0(0..0) | 3(1.8) | (0.0) |
Neutropenia febbrile | 0(0.0) | 0(0.0) | 2(1.1) | (0.0) |
Infezioni senza neutropenia | 0(0) | 0(0.0) | (0.0) | 1(0.6) |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non sono disponibili dati adeguati sull'uso della gemcitabina nelle donne in stato di gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Sulla base dei risultati degli studi sugli animali e del meccanismo di azione della gemcitabina, quest’ultima non deve essere usata durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità. Le donne devono essere avvisate di non iniziare una gravidanza durante la terapia con la gemcitabina e di avvertire immediatamente il medico curante, nel caso in cui ciò avvenga comunque. Allattamento Non è noto se la gemcitabina sia escreta nel latte materno e non possono essere escluse reazioni avverse nei lattanti. L'allattamento deve essere interrotto durante la terapia con la gemcitabina. Fertilità Negli studi sulla fertilità la gemcitabina ha causato ipospermatogenesi nel topo maschio (vedere paragrafo 5.3). Pertanto, gli uomini trattati con la gemcitabina devono essere avvisati di non procreare durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo la terapia e deve essere loro consigliato di chiedere ulteriori informazioni sulla crioconservazione dello sperma prima del trattamento a causa della possibilità di infertilità, anche irreversibile, dovuta al trattamento con la gemcitabina.
Conservazione
Non refrigerare o congelare. Per le condizioni di conservazione del medicinale diluito, vedere il paragrafo 6.3.