ATC: C07AB09 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
|
Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUSIONE |
Presenza Lattosio:
|
BREVIBLOC è indicato nel trattamento a breve termine delle: Tachicardie sopraventricolari (al di fuori delle sindromi di preeccitazione), e particolarmente: fibrillazione atriale, flutter atriale, tachicardia sinusale ed in tutti i casi in cui si giudichi necessario un betabloccante di brevissima durata d’azione. Tachicardia ed ipertensione che si manifestino anche durante il periodo peri-operatorio.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Deve essere usata cautela nel caso in cui Brevibloc venga usato con altri farmaci che possono causare ipotensione o bradicardia: gli effetti di Brevibloc possono essere intensificati oppure gli effetti collaterali dell’ipotensione o bradicardia possono essere aggravati. L’uso concomitante di agenti antiipertensivi può dare origine ad un ulteriore effetto ipotensivo e/o all’ipertensione di rimbalzo che si manifesta con la sospensione del beta-bloccante. Ciò può essere marcato con l’uso di alfa-bloccanti. In tali casi la dose di esmololo deve essere gradualmente ridotta (ved. sezione 4.2) Calcio-antagonisti come il verapamil e in misura minore il diltiazem hanno un’influenza negativa sulla contrattilità e sulla conduzione atrio-ventricolare. La combinazione non deve essere somministrata a pazienti con anomalie della conduzione e Brevibloc non deve essere somministrato entro 48 ore dall’interruzione del verapamil (ved. sezione 4.3). Come con gli altri agenti beta-bloccanti, Brevibloc deve essere usato con cautela in combinazione con il verapamil in pazienti con funzione ventricolare danneggiata. Calcio-antagonisti come i derivati della diidropiridina (ad esempio la nifedipina) possono aumentare il rischio d’ipotensione. Nei pazienti con insufficienza cardiaca e che sono trattati con un calcioantagonista, il trattamento con agenti beta-bloccanti può portare ad arresto cardiaco. Sono raccomandati un’attenta titolazione di Brevibloc ed un appropriato monitoraggio emodinamico. L’uso concomitante di Brevibloc e farmaci anti-aritmici di classe I (per es. disopiramide, chinidina) e amiodarone può avere un effetto potenziante sul tempo di conduzione atriale ed indurre effetto inotropo negativo. L’uso concomitante di Brevibloc e insulina o farmaci antidiabetici orali può intensificare l’effetto ipoglicemizzante (specialmente nel caso di beta-bloccanti non selettivi). Il blocco beta-adrenergico può prevenire l’apparizione dei segni di ipoglicemia (tachicardia), ma altre manifestazioni come le vertigini e la traspirazione possono non essere mascherati. Farmaci anestetici: in situazioni in cui lo stato del volume ematico del paziente è incerto oppure vengono utilizzati in concomitanza farmaci anti-ipertensivi, si può verificare attenuazione della tachicardia di riflesso e un aumentato rischio di ipotensione. Il blocco continuato dei recettori beta riduce il rischio di aritmia durante l’induzione dell’anestesia e l’intubazione. L’anestesista deve essere informato quando il paziente riceve un agente beta-bloccante in aggiunta a Brevibloc. Gli effetti ipotensivi degli agenti anestetici per inalazione possono essere aumentati in presenza di Brevibloc. Il dosaggio di ciascun agente può essere modificato come necessario per mantenere l’emodinamica desiderata L’associazione con agenti ganglioplegici può provocare un potenziamento dell’effetto ipotensivo. I farmaci antinfiammatori non steroidei possono diminuire gli effetti ipotensivi dei beta-bloccanti. Speciale cautela deve essere posta quando si usano floctafenina o amisulpride in concomitanza con i beta-bloccanti. La somministrazione concomitante di antidepressivi triciclici (come l’imipramina e l’amitriptilina), barbiturici o fenotiazine (come la clorpromazina), come pure di altri agenti antipsicotici (come la clozapina) può aumentare gli effetti di abbassamento della pressione sanguigna. Il dosaggio di Brevibloc deve essere regolato conseguentemente per evitare un’ipotensione inattesa. Quando si usano i beta-bloccanti, i pazienti a rischio di reazioni anafilattiche possono essere più reattivi all’esposizione ad allergeni (accidentale, diagnostica o terapeutica). I pazienti che usano beta-bloccanti possono essere non reattivi alle dosi usuali di epinefrina usate per trattare reazioni anafilattiche (ved. sezione 4.4). Gli effetti di Brevibloc possono essere contrastati dalla somministrazione concomitante di farmaci simpaticomimetici che hanno un’attività agonista beta-adrenergica. La dose di ciascun agente può dover essere regolata sulla base della risposta del paziente, oppure l’uso di agenti terapeutici alternativi va considerato. Le catecolamine, per esempio la reserpina, possono potenziare l’effetto dei beta-bloccanti. I pazienti trattati contemporaneamente con Brevibloc e catecolamine devono dunque essere osservati attentamente per l’evidenza di ipotensione o marcata bradicardia, che si manifestano con vertigini, sincope o ipotensione posturale. L’uso di beta-bloccanti con alfa-2 agonisti (come la clonidina) o la moxonidina aumenta il rischio dell’ipertensione di rimbalzo. Se, durante l’uso concomitante di un beta-bloccante, la terapia antiipertensiva necessita di essere interrotta o sospesa, il beta-bloccante deve sempre essere il primo farmaco sospeso, e la sospensione deve essere graduale. L’uso di beta-bloccanti con derivati dell’ergot può avere come conseguenza una grave vasocostrizione periferica e ipertensione. Gli effetti del glucagone di aumento del glucosio nel sangue possono essere ridotti. I beta-bloccanti, incluso Brevibloc, hanno causato debolezza muscolare. Quindi i beta-bloccanti possono teoricamente opporsi all’efficacia delle anticolinesterasi nel trattamento della miastenia grave. A causa del rischio di riduzione della contrattilità cardiaca in presenza di elevata resistenza vascolare sistemica, Brevibloc non deve essere usato per controllare la tachicardia in pazienti che assumono farmaci che sono vasocostrittori ed hanno effetti inotropici positivi. I dati ottenuti da uno studio di interazione tra Brevibloc e la warfarina hanno dimostrato che la somministrazione concomitante di Brevibloc e warfarina non altera i livelli di plasma della warfarina. Le concentrazioni di Brevibloc, tuttavia, sono state inequivocabilmente maggiori se somministrato con warfarina. Quando la digossina e Brevibloc sono stati somministrati contemporaneamente per via endovenosa a volontari sani, si è verificato un aumento del 10-20% dei livelli ematici di digossina. L’associazione di glicosidi digitalici e Brevibloc può aumentare il tempo di conduzione atrio-ventricolare. La digossina non ha influenzato la farmacocinetica di Brevibloc. Quando l’interazione tra morfina per via endovenosa e Brevibloc è stata studiata in soggetti normali, non sono stati osservati effetti sul tasso plasmatico di morfina. I tassi plasmatici di Brevibloc allo stato d’equilibrio sono aumentati del 46% in presenza di morfina, ma gli altri parametri farmacocinetici non sono cambiati. L’effetto di Brevibloc sulla durata del blocco neuromuscolare indotto dal suxametonio cloruro o dal mivacurio è stato studiato in pazienti sottoposti ad intervento chirurgico. Brevibloc non ha influenzato l’insorgenza del blocco neuromuscolare indotto dal suxametonio cloruro, ma la durata di tale blocco è aumentata da 5 ad 8 minuti. Brevibloc ha moderatamente prolungato la durata d’azione clinica (18,6%) e l’indice di recupero (6,7%) del mivacurio. Sebbene le interazioni osservate negli studi di warfarina, digossina, morfina, suxametonio cloruro o mivacurio non sono di grande importanza clinica, Brevibloc deve essere titolato con cautela in pazienti che vengono trattati contemporaneamente con warfarina, digossina, morfina, suxametonio cloruro o mivacurio.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Un ml di soluzione contiene: Esmololo Cloridrato 10 mg Eccipienti: sodio cloruro, sodio acetato e sodio idrossido Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1
Controindicazioni
• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (è possibile una sensibilità incrociata tra beta-bloccanti) • Grave bradicardia sinusale (≤ 50 battiti/min.) • Disfunzione del nodo del seno; gravi disturbi nella conduzione del nodo atrio-ventricolare (senza pace-maker); blocco atrio-ventricolare di secondo o terzo grado • Shock cardiogenico, • Grave ipotensione • Collasso cardiaco scompensato • Somministrazione endovenosa concomitante o recente di calcio-antagonisti, come verapamil e diltiazem, insieme all’esmololo (per esempio, mentre gli effetti cardiaci dell’altro sono ancora presenti). Brevibloc non deve essere somministrato entro 48 ore dall’interruzione del verapamil. Si sono verificati arresti cardiaci fatali in pazienti che hanno ricevuto Brevibloc e il verapamil per via endovenosa (vedere sezione 4.5)• Feocromocitoma non trattato • Ipertensione polmonare • Attacco asmatico acuto • Acidosi metabolica
Posologia
Il medicinale è una soluzione, pronta all’uso di 10 mg/ml iso-osmotica, raccomandata per la somministrazione endovenosa di Brevibloc. Tachiaritmia sopraventricolare La posologia dell’esmololo deve essere adattata ad ogni paziente. Ogni step consiste di una dose d’attacco seguita da una dose di mantenimento. La dose di mantenimento efficace è tra i 50 e i 200 mcg /kg/min, sebbene siano state usate dosi inferiori come 25 e superiori come 300 mcg /kg/min
Diagramma di flusso (Per l’inizio ed il mantenimento della terapia) | |
Dose di attacco: 500 mcg /kg/min per 1minuto, poi, dose di mantenimento: 50 mcg /kg/min al minuto per 4 minuti | |
Se vi è risposta Mantenere l’infusione di 50 mcg /kg/min. | |
Se dopo 5 minuti la risposta è insufficiente Ricominciare con una dose di attacco da 500 mcg /kg/min per 1 minuto. Aumentare la dose di mantenimento a 100 mcg /kg/min, per 4 minuti | |
Se vi è risposta Mantenere l’infusione di 100 mcg /kg/min. | |
Se dopo 5 minuti la risposta è insufficiente Ricominciare con una dose di attacco da 500 mcg /kg/min per 1 minuto. Aumentare la dose di mantenimento a 150 mcg /kg/min per 4 minuti. | |
Se vi è risposta Mantenere l’infusione di 150 mcg /kg/min. | |
Se dopo 5 minuti la risposta è insufficiente Ricominciare con una dose d’attacco da 500 mcg /kg/min per 1 minuto. Aumentare la dose di mantenimento a 200 mcg /kg/min e continuare l’infusione. |
Peso del paziente (kg) | Volume e quantità di esmololo richiesta per una DOSE INIZIALE D’ATTACCO di 500 mcg /kg in 1 minuto | Volume di esmololo richiesto per fornire diverse DOSI DI MANTENIMENTO per infusioni tra 25 e 300 mcg | ||||||
Volume (ml) | Quantità (mg) | DOSI | ||||||
25 mcg/kg/min | 50 mcg/kg/m in | 100 mcg/kg/m in | 150 mcg/kg/m in | 200 mcg/kg/m in | 300 mcg/kg/ min | |||
QUANTITÀ DA SOMMINISTRARE PER ORA | ||||||||
40 | 2 | 20 | 6 ml/hr | 12 ml/hr | 24 ml/hr | 36 ml/hr | 48 ml/hr | 72 ml/hr |
50 | 2.5 | 25 | 7.5 ml/hr | 15 ml/hr | 30 ml/hr | 45 ml/hr | 60 ml/hr | 90 ml/hr |
60 | 3 | 30 | 9 ml/hr | 18 ml/hr | 36 ml/hr | 54 ml/hr | 72 ml/hr | 108 ml/hr |
70 | 3.5 | 35 | 10.5 ml/hr | 21 ml/hr | 42 ml/hr | 63 ml/hr | 84 ml/hr | 126 ml/hr |
80 | 4 | 40 | 12 ml/hr | 24 ml/hr | 48 ml/hr | 72 ml/hr | 96 ml/hr | 144 ml/hr |
90 | 4.5 | 45 | 13.5 ml/hr | 27 ml/hr | 54 ml/hr | 81 ml/hr | 108 ml/hr | 162 ml/hr |
100 | 5 | 50 | 15 ml/hr | 30 ml/hr | 60 ml/hr | 90 ml/hr | 120 ml/hr | 180 ml/hr |
110 | 5.5 | 55 | 16.5 ml/hr | 33 ml/hr | 66 ml/hr | 99 ml/hr | 132 ml/hr | 198 ml/hr |
120 | 6 | 60 | 18 ml/hr | 36 ml/hr | 72 ml/hr | 108 ml/hr | 144 ml/hr | 216 ml/hr |
Avvertenze e precauzioni
Avvertenze Si raccomanda di monitorare continuamente la pressione sanguigna e l’ECG in tutti i pazienti trattati con Brevibloc. L’uso di Brevibloc per il controllo della risposta ventricolare in pazienti con aritmie sopraventricolari deve essere effettuato con attenzione quando il paziente è compromesso emodinamicamente o sta assumendo altri farmaci che diminuiscono qualche o tutte le seguenti funzioni: resistenza periferica, riempimento del miocardio, contrattilità miocardica, o propagazione dell’impulso elettrico nel miocardio. Nonostante la rapida insorgenza e cessazione degli effetti di Brevibloc, possono verificarsi gravi reazioni, incluso perdita di coscienza, shock cardiogenico, arresto cardiaco. Alcuni decessi si sono verificati in situazioni in cui Brevibloc è stato presumibilmente usato per controllare la frequenza ventricolare in complessi stati clinici. Il più frequente effetto collaterale osservato è l’ipotensione, che è correlata alla dose ma può verificarsi con qualsiasi dosaggio. Può essere grave. L’ipotensione è di solito rapidamente reversibile. In caso di ipotensione la velocità di infusione deve essere abbassata o, se necessario, essere interrotta. L’ipotensione di solito scompare entro 30 minuti dopo l’interruzione della somministrazione di Brevibloc. In alcuni casi, possono essere necessari ulteriori interventi. In pazienti con una pressione sistolica bassa, è necessaria un’attenzione supplementare quando si regola il dosaggio e durante il mantenimento dell’infusione. Si sono verificate bradicardia, incluso grave bradicardia, ed arresto cardiaco con l’uso di Brevibloc. Brevibloc deve essere usato con speciale attenzione in pazienti con basse frequenze cardiache e solo quando i benefici potenziali sono considerati maggiori dei rischi. Brevibloc è controindicato in pazienti con pre-esistente grave bradicardia sinusale (ved. sezione 4.3). Se la frequenza cardiaca diminuisce sotto i 50-55 battiti al minuto a riposo e il paziente manifesta sintomi correlati alla bradicardia, il dosaggio deve essere ridotto o la somministrazione interrotta. La stimolazione simpatica è necessaria nel supportare la funzione circolatoria nell’insufficienza cardiaca congestizia. L’uso di beta-bloccanti comporta il rischio potenziale di una ulteriore depressione della contrattilità miocardica e di provocare un’insufficienza cardiaca più grave. La depressione continua del miocardio con agenti beta-bloccanti per un periodo di tempo può, in alcuni casi, portare ad insufficienza cardiaca. Al primo segno o sintomo di una imminente insufficienza cardiaca, Brevibloc deve essere interrotto. Sebbene l’interruzione possa essere sufficiente a causa della breve emivita di eliminazione di Brevibloc, può essere considerato anche uno specifico trattamento (ved. sezione 4.9). Mentre la somministrazione orale di beta-bloccanti a lungo termine a dosi tollerate individualmente ha una collocazione ben stabilita nel trattamento dell’insufficienza cardiaca congestizia, attenzione deve essere esercitata quando si usa Brevibloc in pazienti con funzionalità cardiaca compromessa (ved. sezione 4.3). A causa del loro effetto negativo sul tempo di conduzione, i beta-bloccanti devono essere somministrati con attenzione solo a pazienti con blocco cardiaco di primo grado o altri disturbi della conduzione cardiaca (ved. sezione 4.3). Brevibloc deve essere usato con attenzione e solo dopo pre-trattamento con bloccanti degli alfa-recettori in pazienti con feocromocitoma (ved. sezione 4.3). Brevibloc deve essere usato con attenzione in pazienti trattati per l’ipertensione, se l’aumento della pressione sanguigna è principalmente dovuto a vasocostrizione associata ad ipotermia. I pazienti con malattie broncospastiche non devono, in generale, ricevere betabloccanti. Per la sua relativa beta-1 selettività e titolabilità, Brevibloc deve essere usato con cautela nei pazienti con malattie broncospastiche. Tuttavia, dato che la beta-1 selettività non è assoluta, Brevibloc deve essere titolato con attenzione per ottenere la dose efficace più bassa possibile. Nel caso di broncospasmo, l’infusione deve essere immediatamente sospesa e se necessario deve essere somministrato un beta2 agonista. Se il paziente già usa un agente che stimola i beta-2 recettori, può essere necessario rivedere la dose di questo agente. Brevibloc deve essere usato con cautela in pazienti con una storia di asma. Per chi pratica sport agonistici, attenzione: questo prodotto contiene un principio attivo che può introdurre una reazione positiva ad alcuni test praticati durante controlli antidoping. Precauzioni Brevibloc deve essere usato con cautela nei diabetici o in caso di sospetta o effettiva ipoglicemia. I betabloccanti possono mascherare i sintomi prodromici di un’ipoglicemia come la tachicardia. Tuttavia le vertigini e la traspirazione possono non essere influenzati. L’uso concomitante dei beta-bloccanti e degli agenti antidiabetici possono aumentare l’effetto degli agenti antidiabetici (abbassamento del glucosio nel sangue) (ved. sezione 4.5). Reazioni al punto di infusione si sono verificate con l’uso di Brevibloc 10 mg/ml. Queste reazioni hanno incluso irritazione dell’area di infusione ed infiammazione come pure reazioni più gravi come tromboflebite, necrosi, ed eruzione cutanea, in particolare quando associata a stravaso (ved. sezione 4.8). Le infusioni in vene piccole o attraverso un catetere a farfalla devono essere evitate. Se si sviluppa una reazione locale al punto di infusione, deve essere usato un punto di infusione alternativo. I beta-bloccanti possono aumentare il numero e la durata degli attacchi di angina in pazienti con angina di Prinzemetal dovuta all’alfa-recettore incontrastato che funge da mediatore nella vasocostrizione dell’arteria coronarica. In questi pazienti i beta-bloccanti non selettivi non devono essere usati ed i bloccanti beta-1 selettivi vanno usati solo con la massima attenzione. Nei pazienti ipovolemici, Brevibloc può attenuare la tachicardia di riflesso ed aumentare il rischio di ipotensione. Di conseguenza, Brevibloc deve essere usato con cautela in tali pazienti. In pazienti con disordini circolatori periferici (malattia o sindrome di Raynaud, claudicazione intermittente), i beta-bloccanti devono essere usati con grande cautela dato che può sopravvenire un peggioramento di questi disordini. I beta-bloccanti, incluso Brevibloc, sono stati associati ad aumenti di potassio nei livelli sierici ed ipercaliemia. Il rischio è aumentato nei pazienti con fattori di rischio come danno renale. La somministrazione endovenosa dei beta-bloccanti è stata riportata causare ipercaliemia potenzialmente pericolosa per la vita in pazienti in emodialisi. I beta-bloccanti possono aumentare sia la sensibilità verso gli allergeni che la serietà delle reazioni anafilattiche. I pazienti che usano beta-bloccanti possono essere non reattivi alle dosi usuali di epinefrina usate per trattare le reazioni anafilattiche o anafilattoidi (ved. sezione 4.5) I beta-bloccanti sono stati associati allo sviluppo di psoriasi o eruzioni psoriasiformi e con il peggioramento della psoriasi. Ai pazienti con un passato personale o familiare di psoriasi i beta-bloccanti devono essere somministrati solo dopo una attenta considerazione dei benefici e dei rischi previsti. I beta-bloccanti, quali il propranololo e il metoprololo, possono mascherare alcuni segnali clinici di ipertiroidismo (come la tachicardia). L’interruzione brusca della terapia in essere con beta-bloccanti in pazienti a rischio o sospettati di sviluppare tireotossicosi può accelerare il rilascio di ormoni tiroidei e questi pazienti devono essere monitorati attentamente. La specialità medicinale contiene circa 30,45 mmol (o 700 mg) di sodio per sacca. Ciò va tenuto in considerazione nei pazienti con una dieta controllata per il sodio.
Interazioni
Deve essere usata cautela nel caso in cui Brevibloc venga usato con altri farmaci che possono causare ipotensione o bradicardia: gli effetti di Brevibloc possono essere intensificati oppure gli effetti collaterali dell’ipotensione o bradicardia possono essere aggravati. L’uso concomitante di agenti antiipertensivi può dare origine ad un ulteriore effetto ipotensivo e/o all’ipertensione di rimbalzo che si manifesta con la sospensione del beta-bloccante. Ciò può essere marcato con l’uso di alfa-bloccanti. In tali casi la dose di esmololo deve essere gradualmente ridotta (ved. sezione 4.2) Calcio-antagonisti come il verapamil e in misura minore il diltiazem hanno un’influenza negativa sulla contrattilità e sulla conduzione atrio-ventricolare. La combinazione non deve essere somministrata a pazienti con anomalie della conduzione e Brevibloc non deve essere somministrato entro 48 ore dall’interruzione del verapamil (ved. sezione 4.3). Come con gli altri agenti beta-bloccanti, Brevibloc deve essere usato con cautela in combinazione con il verapamil in pazienti con funzione ventricolare danneggiata. Calcio-antagonisti come i derivati della diidropiridina (ad esempio la nifedipina) possono aumentare il rischio d’ipotensione. Nei pazienti con insufficienza cardiaca e che sono trattati con un calcioantagonista, il trattamento con agenti beta-bloccanti può portare ad arresto cardiaco. Sono raccomandati un’attenta titolazione di Brevibloc ed un appropriato monitoraggio emodinamico. L’uso concomitante di Brevibloc e farmaci anti-aritmici di classe I (per es. disopiramide, chinidina) e amiodarone può avere un effetto potenziante sul tempo di conduzione atriale ed indurre effetto inotropo negativo. L’uso concomitante di Brevibloc e insulina o farmaci antidiabetici orali può intensificare l’effetto ipoglicemizzante (specialmente nel caso di beta-bloccanti non selettivi). Il blocco beta-adrenergico può prevenire l’apparizione dei segni di ipoglicemia (tachicardia), ma altre manifestazioni come le vertigini e la traspirazione possono non essere mascherati. Farmaci anestetici: in situazioni in cui lo stato del volume ematico del paziente è incerto oppure vengono utilizzati in concomitanza farmaci anti-ipertensivi, si può verificare attenuazione della tachicardia di riflesso e un aumentato rischio di ipotensione. Il blocco continuato dei recettori beta riduce il rischio di aritmia durante l’induzione dell’anestesia e l’intubazione. L’anestesista deve essere informato quando il paziente riceve un agente beta-bloccante in aggiunta a Brevibloc. Gli effetti ipotensivi degli agenti anestetici per inalazione possono essere aumentati in presenza di Brevibloc. Il dosaggio di ciascun agente può essere modificato come necessario per mantenere l’emodinamica desiderata L’associazione con agenti ganglioplegici può provocare un potenziamento dell’effetto ipotensivo. I farmaci antinfiammatori non steroidei possono diminuire gli effetti ipotensivi dei beta-bloccanti. Speciale cautela deve essere posta quando si usano floctafenina o amisulpride in concomitanza con i beta-bloccanti. La somministrazione concomitante di antidepressivi triciclici (come l’imipramina e l’amitriptilina), barbiturici o fenotiazine (come la clorpromazina), come pure di altri agenti antipsicotici (come la clozapina) può aumentare gli effetti di abbassamento della pressione sanguigna. Il dosaggio di Brevibloc deve essere regolato conseguentemente per evitare un’ipotensione inattesa. Quando si usano i beta-bloccanti, i pazienti a rischio di reazioni anafilattiche possono essere più reattivi all’esposizione ad allergeni (accidentale, diagnostica o terapeutica). I pazienti che usano beta-bloccanti possono essere non reattivi alle dosi usuali di epinefrina usate per trattare reazioni anafilattiche (ved. sezione 4.4). Gli effetti di Brevibloc possono essere contrastati dalla somministrazione concomitante di farmaci simpaticomimetici che hanno un’attività agonista beta-adrenergica. La dose di ciascun agente può dover essere regolata sulla base della risposta del paziente, oppure l’uso di agenti terapeutici alternativi va considerato. Le catecolamine, per esempio la reserpina, possono potenziare l’effetto dei beta-bloccanti. I pazienti trattati contemporaneamente con Brevibloc e catecolamine devono dunque essere osservati attentamente per l’evidenza di ipotensione o marcata bradicardia, che si manifestano con vertigini, sincope o ipotensione posturale. L’uso di beta-bloccanti con alfa-2 agonisti (come la clonidina) o la moxonidina aumenta il rischio dell’ipertensione di rimbalzo. Se, durante l’uso concomitante di un beta-bloccante, la terapia antiipertensiva necessita di essere interrotta o sospesa, il beta-bloccante deve sempre essere il primo farmaco sospeso, e la sospensione deve essere graduale. L’uso di beta-bloccanti con derivati dell’ergot può avere come conseguenza una grave vasocostrizione periferica e ipertensione. Gli effetti del glucagone di aumento del glucosio nel sangue possono essere ridotti. I beta-bloccanti, incluso Brevibloc, hanno causato debolezza muscolare. Quindi i beta-bloccanti possono teoricamente opporsi all’efficacia delle anticolinesterasi nel trattamento della miastenia grave. A causa del rischio di riduzione della contrattilità cardiaca in presenza di elevata resistenza vascolare sistemica, Brevibloc non deve essere usato per controllare la tachicardia in pazienti che assumono farmaci che sono vasocostrittori ed hanno effetti inotropici positivi. I dati ottenuti da uno studio di interazione tra Brevibloc e la warfarina hanno dimostrato che la somministrazione concomitante di Brevibloc e warfarina non altera i livelli di plasma della warfarina. Le concentrazioni di Brevibloc, tuttavia, sono state inequivocabilmente maggiori se somministrato con warfarina. Quando la digossina e Brevibloc sono stati somministrati contemporaneamente per via endovenosa a volontari sani, si è verificato un aumento del 10-20% dei livelli ematici di digossina. L’associazione di glicosidi digitalici e Brevibloc può aumentare il tempo di conduzione atrio-ventricolare. La digossina non ha influenzato la farmacocinetica di Brevibloc. Quando l’interazione tra morfina per via endovenosa e Brevibloc è stata studiata in soggetti normali, non sono stati osservati effetti sul tasso plasmatico di morfina. I tassi plasmatici di Brevibloc allo stato d’equilibrio sono aumentati del 46% in presenza di morfina, ma gli altri parametri farmacocinetici non sono cambiati. L’effetto di Brevibloc sulla durata del blocco neuromuscolare indotto dal suxametonio cloruro o dal mivacurio è stato studiato in pazienti sottoposti ad intervento chirurgico. Brevibloc non ha influenzato l’insorgenza del blocco neuromuscolare indotto dal suxametonio cloruro, ma la durata di tale blocco è aumentata da 5 ad 8 minuti. Brevibloc ha moderatamente prolungato la durata d’azione clinica (18,6%) e l’indice di recupero (6,7%) del mivacurio. Sebbene le interazioni osservate negli studi di warfarina, digossina, morfina, suxametonio cloruro o mivacurio non sono di grande importanza clinica, Brevibloc deve essere titolato con cautela in pazienti che vengono trattati contemporaneamente con warfarina, digossina, morfina, suxametonio cloruro o mivacurio.
Effetti indesiderati
In caso di effetti indesiderati, la dose di Brevibloc può essere ridotta o la somministrazione interrotta. La maggior parte delle reazioni avverse osservate sono lievi e transitorie. La più importante reazione avversa è stata l’ipotensione. I seguenti effetti indesiderati sono classificati secondo la Classificazione per Sistemi e Organi (SOC) MedDRA e in base alla loro frequenza. Nota: La frequenza degli effetti indesiderati è classificata come segue: Molto comune (>1/10) Comune (>1/100 - <1/10) Non comune (>1/1000 - <1/100) Molto raro (<1/10000) Non noto (Non si può stimare dai dati disponibili)
Classificazione per Sistemi e Organi | Frequenza | ||||
Molto comune | Comune | Non comune | Molto raro | Non noto | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | Iperkaliemia, Acidosi metabolica | |||
Disturbi psichiatrici | Depressione, Ansietà | Pensieri anormali, Irritabilità | |||
Patologie del sistema nervoso | Sonnolenza, Emicrania, Parestesia, Disturbi dellâE.™attenzione, Stato confusionale, Agitazione | Sincope, Convulsioni, Disordini verbali | |||
Patologie dell’occhio | Problemi visivi | ||||
Patologie cardiache | Vertigini¹ | Dolore al petto, Bradicardia, Blocco atrioventricolare, Aumento della pressione arteriosa polmonare, Blocco cardiaco, Extrasistole ventricolari, Ritmo nodale, Angina pectoris | Arresto sinusale, Asistole | Accelerato ritmo idioventricolare, Arteriospasmo coronarico, Arresto cardiaco | |
Patologie vascolari | Ipotensione | Ischemia periferica Pallore Rossore | Tromboflebite² | ||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea, Edema polmonare, Broncospasmo, Asma, Congestione nasale, Sibili, Rantoli | ||||
Patologie gastrointestinali | Nausea, Vomito | Disgeusia, Dispepsia, Costipazione, Bocca secca, Dolore addominale | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Diaforesi¹ | Scolorimento della pelle², Eritema² | |||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Dolore muscoscheletrico4 | Debolezza muscolare | |||
Patologie renali e urinarie | Ritenzione urinaria | ||||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | Iperkaliemia, Acidosi metabolica | |||
Disturbi psichiatrici | Depressione, Ansietà | Pensieri anormali, Irritabilità | |||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Astenia, Affaticamento, Reazione al punto di iniezione, Reazione al punto di infusione, Infiammazione del punto di iniezione, Infiammazione del punto di infusione, Indurimento del punto di infusione | Brividi, Piressia, Edema ², Dolore ², Bruciore al punto di infusione, Ecchimosi al punto di infusione | Flebite al punto di infusione, Vescicole al punto di infusione, Formazione di vescicole ² |
Gravidanza e allattamento
Donne potenzialmente fertili L’esmololo cloridrato non è raccomandato nelle donne in età fertile che non usano misure contraccettive (ved. "gravidanza" di seguito). Altrimenti, nessuna raccomandazione speciale è richiesta.Contraccezione negli uomini e nelle donne L’esmololo cloridrato non è raccomandato nelle donne in età fertile che non usano misure contraccettive (ved. "gravidanza" di seguito). Gravidanza Ci sono dati limitati sull’uso dell’esmololo cloridrato nelle donne in stato di gravidanza. Gli studi sugli animali non hanno mostrato una tossicità riproduttiva (ved. sezione 5.3). L’esmololo cloridrato non è raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non usano misure contraccettive. Sulla base dell’azione farmacologica, nell’ultimo periodo della gravidanza, gli effetti collaterali sul feto ed il neonato (specialmente ipoglicemia, ipotensione e bradicardia) devono essere presi in considerazione. Se il trattamento con Brevibloc è considerato necessario, il flulsso del sangue uteroplacentare e la crescita fetale devono essere monitorati. Il bambino appena nato deve essere monitorato attentamente. Allattamento L’esmololo cloridrato non è raccomandato durante l’allattamento. L’escrezione dell’esmololo cloridrato/metaboliti nel latte materno non è nota. Non può essere escluso un rischio per i bambini appena nati. Fertilità Non ci sono rapporti pubblicati sugli effetti dell’esmololo sulla fertilità
Conservazione
Non conservare al di sopra di 25 °C. Non refrigerare o congelare. Per le condizioni di conservazione della soluzione vedere la sezione 6.3