Cefalea

Qualunque forma di dolore al capo, a prescindere dalla causa che ne è all’origine. Le cefalee, dette anche cefalalgie (o più comunemente mal di testa), hanno la loro sede sulla calotta cranica, con l’esclusione del collo e del volto. Molto frequenti e riguardanti soggetti di tutte le età, costituiscono uno dei primi motivi che inducono […]



Qualunque forma di dolore al capo, a prescindere dalla causa che ne è all’origine.

Le cefalee, dette anche cefalalgie (o più comunemente mal di testa), hanno la loro sede sulla calotta cranica, con l’esclusione del collo e del volto. Molto frequenti e riguardanti soggetti di tutte le età, costituiscono uno dei primi motivi che inducono a rivolgersi al medico.

La diagnosi, non sempre agevole, talvolta si avvale di esami del sangue, oftalmologici o dentali, di radiografie dei seni nasali o del cranio nel suo insieme, e solo in via eccezionale di elettroencefalogramma o TC cerebrale. L’evoluzione delle cefalee è quanto mai variabile, da qualche ora ad alcuni giorni, e le crisi possono ripetersi nel corso degli anni. Vedi anche Emicrania e cefalea.


Tipi di cefalea

Cefalee tensive Molto frequenti, sono dovute ad affaticamento, a disagi psicologici benigni (ansia, stress) o anche a una vera e propria depressione. La tensione psichica può provocare una contrazione esagerata dei muscoli della nuca, con irradiazione del dolore a tutta la testa.

Le cefalee tensive sono permanenti e possono costringere a un moderato rallentamento delle attività. La loro evoluzione è cronica.

Emicranie Colpiscono dal 5 al 10% della popolazione. Anche se la loro causa primitiva è sconosciuta, pare si produca un restringimento, seguito da una dilatazione di alcune arterie della testa, e spesso si riconosce una predisposizione familiare. In generale, il dolore è intenso, pulsante, localizzato alla metà del cranio, associato a disturbi digestivi (nausea, vomito) ed esacerbato da luce, rumore, attività fisica.

L’evoluzione è cronica e improvvisa: si osservano crisi dalla frequenza assai variabile (da una all’anno a diverse per mese), che durano da 2 ore ad alcuni giorni.

Cefalee sintomatiche Non costituiscono di per sé una patologia, ma sono segni di un’affezione organica, che può essere costituita dalla malattia di Horton o da alcune affezioni oculari (glaucoma, disturbi della vista), otorinolaringoiatriche (sinusite, otite), dentali o reumatiche (artrosi cervicale). Talvolta queste cefalee sono causate da ipertensione arteriosa, intossicazione da ossido di carbonio, assunzione di alcuni farmaci (per esempio i vasodilatatori) o rialzo febbrile. Una cefalea sintomatica è imputabile anche a emorragia meningea, meningite, tumore cerebrale (che, ostacolando la circolazione del liquor cerebrospinale, scatena a monte un’ipertensione intracranica), trauma cranico,ematoma cerebrale post- traumatico o aneurisma cerebrale. In caso di ipertensione intracranica, la cefalea predomina alla fine della notte o al risveglio. Esacerbata dalla tosse e dai movimenti del capo, può associarsi a nausea e vomito, vista annebbiata e sonnolenza. Emorragia meningea e meningite danno luogo a rigidità della nuca, nausea, vomito e intolleranza alla luce.


Trattamento

Oltre che alla cura dell’eventuale causa e all’impiego di mezzi specifici (farmaci contro l’emicrania), il trattamento è volto a combattere il dolore in generale, con analgesici di uso comune come il paracetamolo.