Doppio risultato: ottieni un immediato effetto splendore e ti rilassi profondamente, calmando mente e corpo. «Grazie agli sfioramenti e alle altre manovre eseguite sul viso, i recettori nervosi della pelle trasmettono le stimolazioni al cervello, favorendo la produzione di ossitocina ed endorfine, che calmano e agiscono da antidolorifici naturali», spiega Denisa Giardini, medico e insegnante di linfodrenaggio metodo Vodder.
Le tecniche di massaggio facciale sono tante: ne abbiamo selezionate due, una di origine occidentale, l’altra orientale, entrambe dall’effetto rasserenante.
Il linfodrenaggio manuale
Non è solo uno dei trattamenti di punta da utilizzare contro i gonfiori del viso, è anche estremamente piacevole, tanto che durante il trattamento molte persone si addormentano. «Queste manipolazioni sono costituite da movimenti semicircolari, lenti e ritmati, e da leggerissimi stiramenti, che procedono verso il basso e in direzione dei linfonodi della mandibola. La pressione esercitata dalle mani è sempre lievissima e in tutti i casi adeguata allo spessore, più o meno sottile, della pelle», continua Denisa Giardini.
I benefici Il linfodrenaggio del viso, agendo sul sistema simpatico vegetativo, ha un’azione antidolorifica e regala un’immediata sensazione di benessere. Inoltre è anche decongestionante e illuminante e per questo è particolarmente adatto per chi soffre di couperose o ha la pelle spenta.
«Combatte efficacemente anche l’acne, perché svuotando il tessuto infiltrato e carico di tossine riduce la tendenza del foruncolo a infiammarsi», osserva l’esperta.
Il trattamento shiroabhyanga
«Questo massaggio utilizza una serie di tecniche decontratturanti e disintossicanti», spiega Graziella Bensi, farmacista dell’Associazione Italiana dei Medici Ayurveda Maharishi. Rinforza e illumina i capelli, distende i tratti del viso e rigenera la pelle.
«Il trattamento interessa tutta la testa: cuoio capelluto, viso e collo. Le manovre iniziali servono a indurre un profondo relax: l’operatore esegue delicati movimenti circolari sulle vertebre cervicali, poi massaggia i trapezi, quindi “tira” la testa per una ventina di secondi. Poi, dopo aver applicato un olio specifico, massaggia il viso, iniziando dai muscoli masseteri, in corrispondenza dei noduli che si trovano sotto la mascella, in modo da distendere questa zona spesso rigida, poi prosegue dolcemente su tutto il viso, infine su testa e capelli, sempre con l’ausilio di un olio medicato.
I benefici Lo shiroabhyanga produce un senso di benessere generalizzato e infonde una maggiore energia. Inoltre, dopo la seduta, le rughette appaiono più attenuate e la pelle più luminosa e tonica, sia per la stimolazione del microcircolo sanguigno sia per il drenaggio delle tossine. I capelli, infine, appaiono più elastici e forti (info su: ayurveda-maharishi.net).
Come fare un automassaggio
1 Con le dita inumidite di olio di mandorle dolci inizia dal mento, dal basso verso l’alto.
2 Prosegui sulle guance, dal centro verso le orecchie e le tempie, dal basso verso l’alto.
3 Con indice e medio uniti, massaggia la parte sinistra del viso dal mento al lobo dell’orecchio, dalle labbra alla parte superiore dell’orecchio, dal naso alle tempie.
4 Ripeti sulla parte destra.
5 Esegui movimenti circolari sulle zone intorno all’occhio, infine picchietta ai lati delle labbra e sul contorno occhi.
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Articolo pubblicato sul n. 46 di Starbene in edicola dal 31/10/2017