Posture scorrette in bambini e ragazzi: come evitarle

Pomeriggi sul divano e ore con la testa china su smartphone e libri possono mettere a rischio il benessere di bambini e ragazzi. Scopri come giocare d’anticipo



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Stai dritta con la schiena; tieni su le spalle. Chissà quante volte te lo hanno ripetuto. O magari, lo hai raccomandato tu stessa. «Ma non è detto che “mettersi sull’attenti” significhi assumere una buona postura»: parole di Elisa Cornacchia, osteopata e massoterapista specializzata in pediatria a Cantù (Como), che dispensa consigli a quasi 33mila follower su Instagram (@elisacornacchia.osteopata) ed è autrice di Mamma e papà, attenti alla mia postura! (Ed. Ducale, 17 €), un vero percorso
che svela i segreti per una corretta prevenzione, sfatando miti e suggerendo comportamenti virtuosi.

È vero, però, che esistono posizioni “cattive”. Con l’aiuto della nostra esperta ne abbiamo individuate due, da prevenire: «Perché a lungo andare sono in grado di generare delle contrazioni muscolari che provocano dolori a carico di schiena, collo e possibili mal di testa», avverte l’osteopata.



L’IDENTIKIT DEL PROBLEMA N° 1

Spalle e testa in avanti

La postura sbagliata numero uno è la classica immagine che caratterizza molti “under”: «Petto chiuso, schiena ingobbita e capo proteso in avanti», spiega l’esperta.

Una posizione che può essere dovuta a diverse cause: «Fra queste, la mancanza di tono muscolare generale, concentrata in modo particolare a livello del tronco. Spesso, poi, può essere legata a frequenti problemi dell’apparato respiratorio, come le bronchiti croniche per esempio. Nelle fasi iniziali della malattia si è portati a respirare maggiormente con la bocca rispetto al naso: ciò espone a un lavoro extra i muscoli di bocca e collo favorendone l’accorciamento e, di conseguenza, la tendenza a sporgere la testa in avanti. A questa condizione si aggiunge una respirazione un po’ forzata, che porta alla contrazione dei muscoli del petto», continua l’osteopata.

«Inoltre, un altro motivo è l’aumento dell’utilizzo dei device (smartphone e tablet). Un fenomeno che porta bambini e ragazzi a “chiudersi” sul dispositivo, flettendo la testa in avanti e incurvando la schiena», mette in guardia l’esperta. Che, a destra, fornisce tre suggerimenti preventivi rapidi ed efficaci.


Cosa fare per tenere alla larga la posizione sbagliata n° 1

• Procurati un leggio

Quando bambini e ragazzi sono alle prese con lo studio, puoi aiutarli a evitare di flettere troppo il collo suggerendo loro l’utilizzo di un leggio: «Sono sufficienti 10-15 cm di distanza del bordo superiore del libro dalla scrivania. In alternativa, è possibile ricorrere al fai da te e inclinare il testo mettendo sotto la copertina un oggetto come, per esempio, un astuccio», consiglia l’osteopata.


• Largo all’attività all’aria aperta

La mancanza di tono muscolare, in grado di far ritrovare con le spalle e la testa in avanti, può essere dovuta alla sedentarietà. L’arma migliore per combatterla: il movimento. «Non è detto che bisogna per forza praticare uno sport: basta passare del tempo all’aria aperta ed evitare di trascorrere il pomeriggio sul divano. Così la muscolatura viene stimolata e, involontariamente, si va a rinforzare la corretta postura», spiega Elisa Cornacchia.
Le dosi: «Dai 5 ai 17 anni, almeno 60 minuti al giorno, a un ritmo moderato/vigoroso, includendo almeno 3 volte alla settimana delle attività per rafforzare l’apparato muscolo scheletrico (come il gioco della cavallina, squat, flessioni e salti)», puntualizza l’esperta.


• Tablet & Co., occhio ai tempi

Per evitare che l’abuso di smartphone e dispositivi elettronici possa mettere a rischio la postura di bambini e ragazzi, attenzione ai tempi: «Da 6 a 10 anni si possono utilizzare fino a un massimo di 2 ore al giorno, che arriva a 6 per gli adolescenti», consiglia Elisa Cornacchia. Inoltre, proprio come nel caso dei libri, quando si è seduti alla scrivania e si utilizza un tablet è consigliabile utilizzare un leggio.


L’IDENTIKIT DEL PROBLEMA Nº 2

Una spalla e un lato del bacino più alti rispetto all’altro, la testa inclinata

«Sono le caratteristiche dell’atteggiamento scoliotico, condizione differente dalla scoliosi vera e propria», spiega Elisa Cornacchia. Quest’ultima è una deformazione della colonna che, la maggior parte delle volte, forma una S, mentre l’atteggiamento scoliotico (identificato dalla nostra esperta come la postura scorretta numero 2), è una deviazione dovuta a uno squilibrio muscolare.

«Può verificarsi quando il bambino o il ragazzo si siede alla scrivania curvando lateralmente la colonna, oppure pratica un’attività sportiva che sviluppa maggiormente un lato del corpo rispetto all’altro. Ma anche avere gambe di una lunghezza diversa (da circa 1,5 cm in su) influisce», continua l’osteopata. Per giocare d’anticipo metti in pratica i suggerimenti qui sotto.

In caso di dolori

In caso di dolori muscolari o articolari, si può essere indirizzati all’osteopata dal pediatra (lo specialista da consultare per primo), dal fisiatra o dall’ortopedico. «Per valutare le condizioni del piccolo paziente, l’osteopata fa una chiacchierata con i genitori, in modo da stilare un’anamnesi accurata », spiega Elisa Cornacchia.

«Quindi, esegue un’analisi posturale: chiede al bambino o al ragazzo di mettersi in piedi ed eseguire movimenti come camminare sulle punte, flettere il busto verso il basso o di lato. Identificata la causa del dolore che porta allo squilibrio posturale, come una contrattura muscolare oppure un blocco articolare, l’osteopata interviene. In generale, nei bambini con meno di 8 anni vengono eseguiti trattamenti manuali dolci come massaggi, per rilassare la muscolatura, o manipolazioni soft in grado di mobilizzare le articolazioni», afferma Elisa Cornacchia. I tempi variano ma, in media, potrebbero servire 5-6 sedute da circa 40 minuti, più un controllo annuale.


Cinque consigli per evitare la postura scorretta n° 2

• Attenzione alla penna

Biro e matite vanno tenute nel modo giusto, altrimenti c’è il rischio che i bambini possano coprire ciò che scrivono e, di conseguenza, assumere una postura in grado di favorire l’atteggiamento scoliotico: «Occorre che siano impugnate a una distanza di circa 2 cm dalla punta», spiega l’osteopata. «La mano deve essere piegata in semi-pronazione, con una presa a pinza tra pollice e indice; la prima falange del dito medio funziona da appoggio mentre anulare e mignolo, semi-piegati, garantiscono il contatto della mano con il foglio», chiarisce Elisa Cornacchia.


 Muscoli in equilibrio

Se bambini e ragazzi praticano sport asimmetrici (come il tennis), può essere opportuno parlare con il fisioterapista e valutare l’esecuzione di alcuni esercizi che vadano a compensare gli squilibri muscolari dovuti a queste attività. «Oppure, si può prendere in considerazione la possibilità di integrare la disciplina seguita con uno sport differente, per rinforzare i muscoli che non vengono sollecitati dall’attività principale», suggerisce l’esperta.


 Se il tavolo è troppo alto, sì a un cuscino

Attenzione anche all’altezza del tavolo, una questione che riguarda soprattutto i bambini delle prime classi elementari: «Se il piccolo si accomoda sulla sedia tenendo le gambe piegate sotto i glutei, potrebbe essere il segnale che il tavolo è troppo alto per lui», afferma l’esperta. Per agevolarlo, puoi sistemare sulla seduta un cuscino. E, nel caso dovesse ritrovarsi con le gambe penzoloni, posizionare sotto i suoi piedi uno sgabello.


 Davanti alla tv meglio alternare

Quando si guarda la tv, la scelta migliore è averla di fronte. Se l’apparecchio è decentrato rispetto a dove il piccolo è seduto, quest’ultimo tenderà a ruotare il corpo verso lo schermo. Nel caso, è consigliabile cambiare il lato da dove si guarda lo schermo, per esempio a giorni alterni. «Spesso a tavola capita di assegnare dei posti fissi, obbligando qualcuno a girare la testa o il busto per guardare la televisione. Perciò potrebbe essere utile variare anche i posti a tavola», suggerisce Elisa Cornacchia.


• Insegna come bisogna sedersi

Per evitare i rischi di assumere un atteggiamento scoliotico, attenzione anche a come bambini e ragazzi si siedono alla scrivania: «Anca, ginocchia e caviglie devono formare un angolo di 90 gradi; la colonna è allineata al capo, dritta; i piedi sono in appoggio a terra e gli avambracci sulla superficie della scrivania. Poi, meglio evitare di accavallare le gambe, che comporta una rotazione di bacino e colonna lombare», dice l’osteopata.


ZAINO: LA SCELTA GIUSTA

Di cosa bisogna tenere conto quando si sceglie uno zaino scolastico per evitare di mettere a rischio la postura dei più giovani? «Occorre mettere da parte le mode, orientarsi su un modello che sia più ampio del petto del bambino e abbia spallacci larghi e imbottiti, per scaricare meglio il peso di libri & Co. Inoltre, sono preferibili le versioni dotate di cinturini che uniscono le bretelle davanti al torace, come quelle per il trekking, da allacciare sempre», suggerisce l’osteopata e massoterapista Elisa Cornacchia.

Quindi, una volta fatta la scelta, attenzione alle regole d’uso: «Bisogna posizionare gli oggetti pesanti alla base dello zaino, vicino al dorso, per distribuire meglio il carico. Poi, vanno accorciate le cinghie, in modo che il fondo arrivi poco sopra la vita senza toccare i glutei. Infine, deve essere trasportato su entrambe le spalle», continua l’osteopata. E per quanto riguarda il trolley? «Meglio alternare il braccio che lo trascina. Ma se bisogna affrontare molte scale, allora tanto vale portare uno zaino valido sulle spalle», conclude l’esperta.


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