L’acquisto solidale per le donne di Gaza

L’8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, L’Erbolario devolve l’incasso delle vendite online a Medici Senza Frontiere a Gaza, a supporto dell’Ospedale El Emirati e delle donne in gravidanza



293538

Nella Giornata Internazionale della Donna un gesto di solidarietà verso le donne in guerra. L'8 marzo L’Erbolario devolve l’intero incasso delle vendite online sul sito erbolario.com a sostegno di Medici Senza Frontiere a Gaza, in particolare a supporto dell’Ospedale El Emirati, nel Sud della Striscia, dove l’organizzazione medico umanitaria è impegnata a offrire assistenza alle donne in gravidanza.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che attualmente vi siano 50.000 donne incinte e più di 180 parti al giorno nella Striscia di Gaza. In questo momento, le donne partoriscono in tende di plastica, spesso dopo mesi privi di accesso a controlli medici, e quelle che riescono a partorire in ospedale vengono dimesse poche ore dopo il parto per tornare nelle tende con i loro neonati.

Da mesi la possibilità di ricevere assistenza medica è limitata a causa del ridotto numero di ospedali funzionanti: solo 13 dei 36 ospedali di Gaza sono ancora parzialmente in attività e sono sovraffollati da pazienti con traumi. Inoltre, la situazione è ulteriormente aggravata dalle pessime condizioni igieniche e dallo scarso accesso a cibo e acqua sicura per una popolazione
di 1,5 milioni di persone sfollate.

L’ospedale El Emirati, situato nell’area di Rafah, nel sud di Gaza, è la principale struttura che si sta occupando dei bisogni medici e sanitari legati alla maternità.
A dicembre 2023 Medici Senza Frontiere ha iniziato a supportare l’ospedale El Emirati donando forniture sanitarie e rinforzando lo staff di ginecologhe, infermiere e operatrici sanitarie, che lavorano 24 ore al giorno.

8 marzo 2024

Leggi anche

Donne in Meta, contro il tumore al seno metastatico triplo negativo

Violenza ostetrica: verso un parto meno traumatico

Storia vera: sono scappata dalla gabbia della violenza