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Solari: come scegliere la formulazione giusta

Trova quella che meglio si adatta ai tuoi gusti, alla tua pelle, al tuo stile di vacanza

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Scegliere la formulazione giusta per il tuo solare non è una questione secondaria: se la consistenza ti piace, sei più motivata ad applicarlo più volte e quindi ti difendi meglio. Anche perché diversi studi hanno dimostrato che a parità di Spf non c’è differenza, per esempio, tra spray, crema e stick.

«Dipende molto dalle preferenze personali, ma alcune texture sono più adatte a specifiche parti del corpo o ad alcuni tipi di pelle oppure ancora a situazioni climatiche particolari», commenta Norma Cameli, dermatologa all’Istituto san Gallicano di Roma.

Ecco una mini-guida che ti aiuterà a trovare quella su misura per te.


LA CREMA

↘Che cos’è

A metà tra un burro e un latte, ha una componente acquosa ridotta e richiede qualche attenzione per essere distribuita in modo uniforme. Il vantaggio è che ha una buona aderenza sulla pelle ed è più facile usarne la giusta quantità. «Se è molto ricca, può lasciare una leggera patina bianca sulla cute, dovuta alla presenza di filtri chimici come il biossido di titanio e l’ossido di zinco, che riflettono i raggi Uv. Va massaggiata più volte prima che si assorba: in questo modo si vede subito se una zona è già stata protetta o no», osserva Norma Cameli.

↘Quando si usa

È indicata per le zone più delicate, come viso, collo e décolleté. Non a caso spesso la crema solare è anche un antimacchia o antiage, con ingredienti che la rendono un vero e proprio trattamento beauty. La texture cremosa è perfetta poi per le pelli molto secche o ultra sensibili, come quella dei bambini, e per i climi asciutti, per esempio in alta montagna.

↘Il punto debole

Non è consigliata se hai la cute grassa e non ti piace “sentire” un prodotto addosso, perché contiene una maggiore percentuale di lipidi. Di solito non ha un tocco asciutto e i granelli di sabbia restano sulla pelle.


IL LATTE

↘Che cos’è

È un’emulsione fluida olio in acqua, molto leggera. Si stende con facilità ed è indicata per tutto il corpo, viso compreso. Ha una buona resistenza e si assorbe molto in fretta. Anche se prevale la componente acquosa, può avere una protezione ultra elevata non solo contro Uvb e Uva, ma anche infrarossi e luce visibile, grazie ai filtri combinati di ultima generazione. Alcune formule, più ricche, sono anche water resistant.

↘Quando si usa

Il latte idrata intensamente ed è consigliato a chi ha la pelle normale o che tende a essere secca. In alcune condizioni, però, per esempio se il clima è ventoso, potrebbe non essere sufficientemente nutriente. A fine giornata, dopo aver fatto la doccia, controlla la cute, soprattutto nelle zone dove è naturalmente più secca, come sulle gambe. Se noti che si desquama o è avvizzita, vuol dire che hai bisogno di una texture più ricca.

↘Il punto debole

La minore resistenza del latte sulla pelle richiede un’attenzione ulteriore. Quindi se sudi o ti tuffi spesso, devi ripetere più volte l’applicazione, anche prima dell’intervallo di due ore indicato sulla confezione, a meno che tu non scelga un prodotto water resistant.


IL GEL

↘Che cos’è

Leggerissimo, si assorbe subito, non cola, non unge. È disponibile in due formulazioni: il gel vero e proprio, su base acquosa, che lascia la cute perfettamente asciutta un istante dopo l’applicazione, e il lipogel o crema gel, che ha una consistenza più vellutata ed emolliente, dovuta alla presenza di sostanze grasse che rendono la formula più completa e resistente. «Spalma un po’ di gel sul viso e lascia asciugare 30 secondi. Se l’effetto non è appiccicaticcio e la cute non “tira”, hai usato la dose giusta e il prodotto è ok per la pelle», suggerisce la cosmetologa Antonella Antonini.

↘Quando si usa

Punta sul gel se fai sport su una spiaggia sabbiosa (così i granelli non si attaccano) e se hai la pelle grassa: alcuni sono arricchiti di zinco e silicio che, regolando la produzione di sebo, donano un effetto mat. In questo caso, il gel si usa soprattutto sul viso e sulle altre zone che presentano imperfezioni, come il décolleté e le spalle.

↘Il punto debole

Non è l'ideale se hai la pelle sensibile o secca, perché non è emolliente e idratante. Inoltre, se non lo stendi bene, può restare appiccicoso. Preferisci una crema gel.


LO SPRAY

↘Che cos’è

L’emulsione fluida viene nebulizzata in tante micro particelle trasparenti che si fissano subito sulla pelle senza colare, garantendo comunque la protezione. Alcune formule sono studiate per essere applicate anche sulla pelle bagnata, senza che venga meno l’efficacia.

↘Quando si usa

È la soluzione perfetta per chi non ama spalmarsi (non serve frizionare il prodotto) e vuole sentire la pelle asciutta. Lo spray ti permette inoltre di raggiungere le zone più difficili, come il centro della schiena, ed è ancora più facile farlo utilizzando una bomboletta con applicatore multi-posizione, a 360°. E se ami tuffarti spesso ti basta tamponare la pelle, spruzzare il prodotto e sei di nuovo protetta.

↘Il punto debole

La vaporizzazione è meno precisa del tocco della mano, anche perché il prodotto è trasparente. Se hai bisogno di proteggere una zona ben definita, usa le dita per spalmare bene il solare. Lo spray inoltre, a meno che non sia indicato diversamente, non è adatto per il viso: può raggiungere facilmente gli occhi irritandoli. Infine, fai attenzione alla direzione del vento e spruzzalo sempre a favore per non disperderlo nell’aria.


LO STICK

↘Che cos’è

Formulato con grassi e cere spesso di origine naturale, il burro è quasi privo di acqua e scherma i raggi in modo molto efficace, riflettendoli. Si usa come protezione extra in alcune zone, dopo il solare. «Applica il filtro che usi abitualmente, 20-30 minuti prima di esporti», consiglia la dottoressa Cameli. «Così, quando la pelle viene colpita dai raggi, è già entrato in azione e si è assorbito perfettamente. Solo successivamente, per esempio in spiaggia, applica lo stick sui punti critici. E rimettilo ogni due ore, per mantenere intatta la protezione».

↘Quando si usa

È adatto per proteggere zone delicate e a rischio scottature, specie nei primi giorni di esposizione: labbra (indispensabile se soffri di herpes), naso, contorno occhi, zigomi. Inoltre va usato su nei, macchie, tatuaggi e cicatrici recenti. Un grande vantaggio: rimane non solo dopo il bagno ma anche se sudi molto.

↘Il punto debole

Non tutte le formulazioni sono invisibili e possono lasciare una patina bianca. Perché aderisca bene la pelle deve essere asciutta, altrimenti scivola. Per la presenza di molti lipidi, con il caldo tende a “sciogliersi”: conservalo all’ombra, o meglio nella borsa-frigo.


L’OLIO

↘Che cos’è

Una volta l’olio solare era un prodotto destinato alle pelli scure, con fattore di protezione bassissimo o inesistente. La texture era untuosa, allo scopo di lucidare ed esaltare l’abbronzatura. «Oggi le formulazioni hanno per lo più un tocco secco, e in alcuni casi si possono usare sia per il viso sia per il corpo. Il fattore di protezione può essere molto elevato, rendendo l’olio adatto anche alle carnagioni chiare», commenta la dermatologa.

↘Quando si usa

Se ami il finish satinato e la sensazione della pelle levigata dall’olio, è la texture che fa per te. Sceglilo anche se il clima è asciutto e ventoso o se ami prendere il sole sugli scogli, così annulli l’effetto disseccante della salsedine perché crei un film protettivo. Le proprietà elasticizzanti dell’olio, soprattutto se di origine vegetale, lo rendono adatto in presenza di smagliature e rilassamenti cutanei.

↘Il punto debole

Se il clima è molto umido l’olio può ostacolare la traspirazione, surriscaldando la pelle con eritemi e arrossamenti. Inoltre gli oli non idratano molto, perché prevale la componente grassa. Per renderli più “dissetanti” applicali sulla cute leggermente umida.


LA MOUSSE

↘Che cos’è

Morbido e leggero grazie alla presenza di micro bolle di aria incorporate all’emulsione, il solare in mousse è facile da spalmare e si assorbe facilmente. Di norma non lascia una sensazione “collosa” e quindi è perfetto per chi ama la pelle al naturale. Oggi puoi trovare prodotti in mousse che contengono filtri solari molto alti (anche Spf 50+) e water resistant, che non lasciano traccia: gli schermi fisici contenuti sono finemente micronizzati e risultano quindi invisibili.

↘Quando si usa

È ideale per il viso e per qualsiasi tipo di pelle perché la lascia setosa senza appesantirla. Trovi anche la texture airgel: si tratta di una spuma ultra asciutta indicata per chi ha problemi di eccesso di sebo. La mousse, proprio perché morbida e impalpabile, si presta a proteggere le pelli più delicate, comprese quelle dei più piccoli.

↘Il punto debole

La consistenza “ariosa” può trarre in inganno sulla quantità di prodotto da utilizzare. Tieni presente che una noce di mousse non corrisponde a una di latte. Per proteggere la stessa superficie devi considerare di applicare almeno il doppio di prodotto.


L’ACQUA

↘Che cos’è

Le acque sono la vera novità nel campo della protezione solare. Prima c’erano solo quelle senza filtri, con ingredienti rinfrescanti e idratanti. Adesso si sono arricchite di Spf, anche elevato, e assicurano un’efficace difesa al pari delle altre texture, a patto di applicarle correttamente. «La formula è composta da una fase acquosa e una oleosa in cui sono presenti i filtri Uva, Uvb e Uva lunghi, simile a quella utilizzata per gli struccanti bifasici. Il risultato è uno spray trasparente: agita la confezione per mescolare le due componenti», raccomanda la dottoressa Antonella Antonini.

↘Quando si usa

La sensazione di freschezza, dovuta anche agli idratanti e alla texture impalpabile, rende l’acqua solare ideale nelle giornate afose. È un’ottima soluzione anche durante lo sport all’aria aperta, ricordandosi di spruzzare il prodotto più volte (ogni mezz’ora circa) in caso di sudorazione intensa.

↘Il punto debole

Ha meno persistenza sulla pelle rispetto ad altre texture: se si ha la carnagione chiara bisogna fare più attenzione. Inoltre le acque solari non sono water resistant: occorre riapplicarle anche dopo un breve tuffo.



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Articolo pubblicato sul n. 28 di Starbene in edicola dal 26/6/2018

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