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Malattie Sessualmente Trasmesse -Come difendersi dalle MST?

Malattie Sessualmente Trasmesse Le MST nel mondo “Bersaglio” delle MST Gonorrea Uretriti non gonococciche Tricomoniasi genitale Sifilide Herpes genitale Condilomatosi genitale (verruche genitali) Come difendersi dalle MST?

Se si escludono l’astinenza sessuale o una vita sessuale condotta esclusivamente nell’ambito di una coppia in cui i partner non abbiano MST, la difesa contro le malattie sessualmente trasmesse riconosce alcune possibili strategie:

  1. corretta informazione;
  2. uso del preservativo, come profilassi di barriera;
  3. astensione da manovre strumentali che possono veicolare la trasmissione di alcune MST;
  4. tempestivo ricorso al medico in caso di MST o anche solo di sospetta infezione;
  5. accurata assunzione della terapia prescritta in caso di MST e scrupoloso rispetto delle eventuali indicazioni fornite per prevenire le ricadute;
  6. controllo e trattamento dei “contatti”, cioè dei partner sessuali di un soggetto a cui sia stata diagnosticata una MST;
  7. vaccinazione pre-esposizione.

Informazione Acquisire una corretta informazione deve essere un obiettivo individuale e sociale da conseguire nell’adolescenza e prima dell’inizio dell’attività sessuale; tale conoscenza va intesa come strumento per vivere responsabilmente la propria sessualità. Libri, riviste, mass media, Internet e altri mezzi consentono oggi di approfondire al meglio gli argomenti relativi alla sessualità e al sesso sicuro, tuttavia non bisogna dimenticare che una discussione in materia con il proprio medico può fornire consigli adeguati e personalizzati rispetto alla propria particolare situazione (sempre nel rispetto assoluto del diritto alla privacy). La sessualità è parte delle funzioni che la natura ha conferito all’uomo; è quindi una manifestazione fisiologica di ogni essere umano, pertanto parlarne non può essere motivo di riluttanza e di pudicizia, ancor più se in gioco c’è, oltre al proprio, anche il benessere degli altri. Anche se la maggiore informazione è stata uno dei principali strumenti adottati nel contrasto delle MST, l’incidenza di queste malattie non è diminuita: i motivi sono molti, ma tra questi vanno ricordati in particolare l’alone di riservatezza che accompagna tali malattie, tale che in certi casi il soggetto colpito differisce il ricorso al medico, e la scarsa e incostante diffusione dell’uso del preservativo.

Preservativo Il preservativo, o profilattico o (in inglese) condom, è una sottile guaina di lattice di gomma, inserito nel gruppo dei cosiddetti presidi medico-chirurgici e quindi sottoposto a controlli da parte delle autorità sanitarie: oltre ad avere un’efficacia acclarata nel diminuire drasticamente la possibilità di trasmissione dell’HIV e delle altre malattie sessualmente trasmesse, è anche un efficace metodo contraccettivo “di barriera”. Sembra che questo strumento fosse conosciuto anche nei tempi antichi: è stato ritrovato infatti in alcune raffigurazioni egizie su papiri (ma ne esistono anche esemplari originali conservati nei musei); in passato era prevalentemente costituito da intestino di ovino. Il preservativo è semplice da usare, non necessita di prescrizione medica né presenta rischi per la salute (se non nei rari casi di allergia al lattice o al lubrificante); inoltre, non interferisce con i ritmi biologici dell’organismo e il suo uso può essere modulato a seconda del partner. La conoscenza del suo corretto impiego è fondamentale per ottimizzare gli obiettivi del suo utilizzo.

Manovre strumentali Alcune malattie trasmissibili per via sessuale (per esempio AIDS o epatite virale di tipo B) possono essere trasmesse anche attraverso oggetti infetti, precedentemente venuti a contatto con sangue di soggetti che hanno contratto l’infezione. È per questo motivo che una persona che desideri sottoporsi a piercing, tatuaggi, agopuntura, diagnostica con aghi ecc. deve richiedere sempre l’uso di strumenti sterili e possibilmente monouso.

Tempestiva consultazione del medico La consapevolezza di aver avuto un rapporto sessuale a rischio di MST, la presenza di segni (ma anche solo di sospetto) di MST, o una MST contratta dal partner debbono indurre a consultare subito il medico per ridurre l’infettività della persona affetta e la possibilità di contagiare; va ricordato ancora una volta, in questo senso, che attualmente sono disponibili terapie che possono portare alla guarigione o al controllo delle MST.

Può accadere che dopo la terapia i sintomi scompaiano ma che i germi continuino a essere presenti in parti limitate del sistema urogenitale o in altre sedi; questa condizione crea il presupposto per una successiva proliferazione dei germi e il ritorno dell’infezione (recidiva). L’infezione può anche ripresentarsi perché il soggetto guarito ha contatti sessuali con la stessa persona dalla quale aveva contratto la MST, e che nel frattempo non si è curata, oppure con altri (reinfezione).

La prevenzione della diffusione delle MST presenta due punti deboli: l’identificazione e il trattamento delle infezioni asintomatiche e l’identificazione del partner di una persona infetta (i cosiddetti contatti). In effetti, la persona che ha contratto una MST può trasmetterla ad altri o può continuare a ricevere l’infezione dal partner da cui aveva già avuto il contagio: in tali condizioni un trattamento della persona affetta cui non corrisponda quello del (o dei) partner può instaurare un meccanismo “a ping pong” per cui si ha una continua e ciclica reinfezione. La prevenzione della diffusione delle MST prevede allora che il o i partner delle persone affette da MST siano anch’essi valutati e trattati. Bisogna considerare che spesso il partner è del tutto privo di disturbi (asintomatico), oppure risulta negativo ai test diagnostici (la loro “sensibilità” non è mai del 100%) e pertanto può presentare resistenze al trattamento. Il trattamento dei contatti, indipendentemente dal fatto che abbiano contratto anch’essi la malattia, riduce il rischio della diffusione delle infezioni e delle possibili complicanze. In una coppia in cui si è verificata una MST, si raccomanda l’uso del preservativo sino a quando non si è ragionevolmente sicuri dell’estinzione dell’infezione.

Vaccinazioni La vaccinazione pre-esposizione consente d’immunizzarsi contro alcune malattie. Il vaccino contro il papillomavirus (HPV), da poco disponibile, è per esempio consigliato alle donne in età precedente l’inizio dell’attività sessuale (12 anni circa), in considerazione dell’alta frequenza con cui si riscontrano tali infezioni, della trasmissione per via sessuale e del ruolo di questo virus nel determinare l’insorgenza del carcinoma della cervice uterina. Altri vaccini disponibili sono quelli per le epatiti di tipo A e B. [S.C.]

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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