ATC: J01XA01 | Descrizione tipo ricetta: RNRL - LIMITATIVA NON RIPETIB. |
Presenza Glutine:
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Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUSIONE POLV |
Presenza Lattosio:
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Somministrazione endovenosa Vancomicina è indicata per il trattamento delle seguenti infezioni in tutte le fasce di età (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.1): - infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli - infezioni delle ossa e delle articolazioni - polmonite acquisita in comunità (CAP) - polmonite acquisita in ospedale (HAP), inclusa la polmonite associata a ventilazione (VAP) - endocarditi infettive - meningiti batteriche acute - batteriemia che insorge in associazione, o si sospetta sia associata, ad una delle condizioni precedenti. Vancomicina è anche indicata in tutte le fasce di età per la profilassi antibatterica perioperatoria in pazienti che sono ad alto rischio di sviluppare l’endocardite batterica quando sottoposti a interventi di chirurgia maggiore. Somministrazione orale Vancomicina è indicata in tutte le fasce di età per il trattamento delle infezioni da Clostridium difficile (CDI) (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.1). Occorre prendere in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Devono essere evitati trattamenti contemporanei o susseguenti, topici o sistemici, di altri farmaci oto- e/o nefrotossici (aminoglicosidi, amfotericina B, bacitracina, cisplatino, colistina, polimixina B) con la vancomicina, particolarmente in pazienti con ipoacusia ed insufficienza renale preesistenti all’inizio del trattamento. La somministrazione contemporanea di vancomicina ed anestetici è stata associata ad eritema cutaneo, arrossamento istamino-simile e reazioni anafilattoidi.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
VANCOTEX 500 mg polvere per soluzione per infusione endovenosa e per soluzione orale Ogni flaconcino contiene 512.57 mg di vancomicina cloridrato equivalenti a 500 mg di vancomicina VANCOTEX 1 g polvere per soluzione per infusione endovenosa e per soluzione orale Ogni flaconcino contiene 1025.14 mg di vancomicina cloridrato equivalenti a 1000 mg di vancomicina Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafo 4.4). La vancomicina non deve essere somministrata per via intramuscolo a causa del rischio di necrosi del sito di somministrazione.
Posologia
Posologia Ove appropriato, vancomicina deve essere somministrata in combinazione con altri agenti antibatterici. Somministrazione endovenosa La dose iniziale deve essere basata sul peso corporeo totale. Successivi aggiustamenti della dose devono essere basati sulle concentrazioni sieriche necessarie per raggiungere mirate concentrazioni terapeutiche. La funzione renale deve essere presa in considerazione per le successive dosi e l’intervallo di somministrazione. Pazienti con età pari o superiore ai 12 anni La dose raccomandata è compresa tra 15 e 20 mg/kg di peso corporeo ogni 8-12 h (non superare 2 g per dose). In pazienti seriamente malati, una dose di carico di 25-30 mg/kg di peso corporeo può essere utilizzata per facilitare un rapido raggiungimento del target di concentrazione sierica di valle di vancomicina. Neonati e bambini con età compresa tra un mese e meno di 12 anni: La dose raccomandata è compresa da 10 a 15 mg/kg di peso corporeo ogni 6 ore (vedere paragrafo 4.4). Neonati a termine (dalla nascita a 27 giorni di età postnatale) e neonati prematuri (dalla nascita alla data prevista del parto più 27 giorni) Per stabilire il regime della dose per i neonati, deve essere richiesta una consulenza di un sanitario con esperienza nella gestione dei neonati. Una possibile modalità di somministrazione di vancomicina nei neonati è illustrata nella seguente tabella:
PMA (settimane) | Dose (mg/kg) | Intervallo di somministrazione (h) |
<29 | 15 | 24 |
29-35 | 15 | 12 |
>35 | 15 | 8 |
Indicazione | Durata del trattamento |
Infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli | |
-Non necrotizzante | Da 7 a 14 giorni |
- Necrotizzante | Da 4 a 6 settimane* |
Infezioni delle ossa e delle articolazioni | Da 4 a 6 settimane ** |
Polmonite acquisita in comunità | Da 7 a 14 giorni |
Polmonite acquisita in ospedale, inclusa la polmonite associata a ventilazione assistita | Da 7 a 14 giorni |
Endocarditi infettive | Da 4 a 6 settimane *** |
GFR (mL/min/1.73 m²) | Dose EV | Frequenza |
50-30 | 15 mg/kg | Ogni 12 ore |
29-10 | 15 mg/kg | Ogni 24 ore |
< 10 | 10-15 mg/kg | Ri-dosaggio in base ai livelli* |
Emodialisi intermittente | ||
Dialisi peritoneale | ||
Terapia sostitutiva della funzione renale continua | 15 mg/kg | Ri-dosaggio in base ai livelli * |
Avvertenze e precauzioni
Reazioni di ipersensibilità Sono possibili reazioni di ipersensibilità gravi e occasionalmente fatali (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). In caso di reazioni di ipersensibilità, il trattamento con la vancomicina deve essere sospeso immediatamente e bisogna iniziare adeguate misure di emergenza. Nei pazienti che ricevono vancomicina per un periodo a lungo termine o in concomitanza con altri farmaci che possono causare neutropenia o agranulocitosi, la conta dei leucociti deve essere monitorata ad intervalli regolari. Tutti i pazienti che ricevono vancomicina devono essere sottoposti a periodici studi ematologici, analisi delle urine e test di funzione epatica e renale. Vancomicina deve essere usata con cautela nei pazienti con reazioni allergiche a teicoplanina, dal momento che si possono verificare ipersensibilità crociata, incluso shock anafilattico fatale. Spettro di attività antibatterica Vancomicina ha uno spettro di attività antibatterica limitato agli organismi Gram-positivi. Non è adatta per l’uso come agente singolo per il trattamento di alcuni tipi di infezioni a meno che il patogeno sia già documentato e conosciuto per essere sensibile o che vi sia un forte sospetto che molto probabilmente il patogeno possa essere trattato con vancomicina. L’uso razionale della vancomicina deve tener conto dello spettro di attività antibatterica, del profilo di sicurezza e dell’adeguatezza della terapia antibatterica standard per il trattamento del singolo paziente. Ototossicità L’ototossicità, che può essere transitoria o permanente (vedere paragrafo 4.8) è stata riportata in pazienti con precedente sordità, che hanno ricevuto eccessive dosi endovenose, o che ricevono un trattamento concomitante con un’altra sostanza attiva ototossica come un amminoglicoside. La vancomicina deve essere evitata nei pazienti con precedente perdita di udito. La sordità può essere preceduta da tinnito. L’esperienza con altri antibiotici suggerisce che la sordità può essere progressiva nonostante l’interruzione del trattamento. Per ridurre il rischio di ototossicità, i livelli ematici devono essere determinati periodicamente e si raccomanda la verifica periodica della funzione uditiva. Gli anziani sono particolarmente suscettibili al danno uditivo. Il monitoraggio della funzione vestibolare e uditiva negli anziani deve essere effettuato durante e dopo il trattamento. L’uso concomitante o successivo di altre sostanze ototossiche deve essere evitato. Reazioni correlate all’infusione La somministrazione per bolo rapido (cioè nell’arco diversi minuti) può essere associata ad ipotensione eccessiva (incluso lo shock e, raramente, arresto cardiaco), risposte istamino-simili ed eruzione cutanea maculopapulare o eritematosa ("sindrome dell’uomo rosso" o "sindrome del collo rosso"). La vancomicina deve essere infusa lentamente in una soluzione diluita (da 2.5 a 5.0 mg/ml) ad una velocità non superiore a 10 mg/min e per un periodo non inferiore a 60 minuti per evitare reazioni da infusione rapida. L’interruzione dell’infusione di solito si traduce in una cessazione immediata di queste reazioni. La frequenza delle reazioni correlate all’infusione (ipotensione, rossore, eritema, orticaria e prurito) aumenta con la somministrazione concomitante di agenti anestetici (vedere paragrafo 4.5). Ciò può essere ridotto somministrando vancomicina per infusione per almeno 60 minuti, prima dell’induzione anestetica. Reazioni bollose gravi La sindrome di Stevens-Johnson (SJS) è stata riportata in seguito all’uso di vancomicina (vedere paragrafo 4.8). Se i sintomi o segni di SJS (per esempio eritema cutaneo progressivo spesso con bolle o lesioni della mucosa) sono presenti, il trattamento con vancomicina deve essere interrotto immediatamente e deve essere richiesta una valutazione specialistica dermatologica. Reazioni correlate al sito di somministrazione Dolore e tromboflebite possono verificarsi in molti pazienti che hanno ricevuto vancomicina per via endovenosa e sono talvolta gravi. La frequenza e la gravità delle tromboflebiti possono essere diminuite somministrando il prodotto lentamente come soluzione diluita (vedere paragrafo 4.2) e cambiando regolarmente i siti di infusione. L’efficacia e la sicurezza di vancomicina non sono state stabilite per le vie di somministrazione intratecale, intralombrare e intraventricolare. Nefrotossicità La vancomicina deve essere usata con cautela in pazienti con insufficienza renale, incluso anuria, poichè la possibilità di sviluppare effetti tossici è molto più elevata in presenza di alte concentrazioni ematiche prolungate. Il rischio di tossicità è aumentato da elevate concentrazioni nel sangue o da terapia prolungata. Un regolare monitoraggio dei livelli ematici di vancomicina è indicato nella terapia ad alto dosaggio e nell’uso a lungo termine, particolarmente in pazienti con disfunzione renale o funzione dell’udito compromessa nonché nella somministrazione concomitante di sostanze nefrotossiche o ototossiche, rispettivamente (vedere paragrafo 4.2). Popolazione pediatrica Le attuali dosi raccomandate per la somministrazione per via endovenosa per la popolazione pediatrica, in particolare per i bambini al di sotto dei 12 anni di età, possono portare a livelli sub-terapeutici di vancomicina in un numero consistente di bambini. Tuttavia, la sicurezza dell’aumento del dosaggio di vancomicina non è stata adeguatamente valutata e dosi superiori ai 60 mg/kg/die non possono essere generalmente raccomandate. Vancomicina deve essere usata con particolare attenzione nei neonati prematuri e bambini piccoli, a causa della immaturità della loro funzionalità renale e il possibile aumento della concentrazione sierica di vancomicina. Le concentrazioni ematiche di vancomicina devono quindi essere attentamente monitorate in questi bambini. La somministrazione concomitante di vancomicina e di agenti anestetici sono state associate a eritema e vampate istamino-simili nei bambini. Analogamente, l’uso concomitante con agenti nefrotossici quali antibiotici amminoglicosidici, FANS (per esempio, ibuprofene per la chiusura del dotto arterioso) o amfotericina B è associato a un aumentato rischio di nefrotossicità (vedere paragrafo 4.5) e pertanto è indicato un monitoraggio più frequente dei livelli sierici di vancomicina e della funzione renale. Uso negli anziani La diminuzione fisiologica della filtrazione glomerulare dovuta all’aumento dell’età può portare a concentrazioni sieriche elevate di vancomicina se il dosaggio non è regolato (vedere paragrafo 4.2). Interazioni farmacologiche con gli agenti anestetici La depressione miocardica indotta da anestetici può essere aumentata dalla vancomicina. Durante l’anestesia, le dosi devono essere ben diluite e somministrate lentamente con un attento monitoraggio cardiaco. Devono essere ritardati i cambiamenti di posizione fino a quando l’infusione è completa, per permettere l’aggiustamento posturale (vedere paragrafo 4.5). Enterocoliti pseudomembranose In caso di grave diarrea persistente deve essere presa in considerazione la possibilità di enterocolite pseudomembranosa che può essere pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.8). Non devono essere somministrati medicinali anti-diarroici. Superinfezione L’uso prolungato di vancomicina può causare la crescita eccessiva di organismi resistenti. Un’attenta osservazione del paziente è essenziale. Se si verifica una superinfezione durante la terapia, devono essere prese misure adeguate. Somministrazione orale La somministrazione endovenosa di vancomicina non è efficace per il trattamento dell’infezione da Clostridium difficile. Vancomicina deve essere somministrata per via orale per questa indicazione. Il test della colonizzazione di Clostridium difficile o della tossina non è raccomandato nei bambini al di sotto di 1 anno di età a causa di alto tasso di colonizzazione asintomatica, a meno che non sia presente la diarrea grave nei bambini con fattori di rischio per la stasi come la malattia di Hirschsprung, atresia anale gestita o altri gravi disturbi della motilità. Eziologie alternative devono sempre essere ricercate e l’enterocolite da Clostridium difficile deve essere dimostrata. Possibilità di assorbimento sistemico L’assorbimento può essere aumentato in pazienti con disturbi infiammatori della mucosa intestinale o con coliti pseudomembranose Clostridium difficile indotte. Questi pazienti possono essere a rischio per lo sviluppo di reazioni avverse, soprattutto se vi è una concomitante insufficienza renale. Maggiore è l’insufficienza renale, maggiore è il rischio di sviluppare reazioni avverse associate alla somministrazione parenterale di vancomicina. Deve essere eseguito il monitoraggio delle concentrazioni sieriche di vancomicina nei pazienti con disturbi infiammatori della mucosa intestinale. Nefrotossicità Il monitoraggio continuo della funzione renale deve essere eseguito nel trattamento di pazienti con disfunzione renale latente o di pazienti che ricevono la terapia concomitante con amminoglicosidi o altri farmaci nefrotossici. Ototossicità Possono essere utili test continui della funzione uditiva per minimizzare il rischio di ototossicità in pazienti con latente perdita dell’udito, o che sono sottoposti a terapia concomitante con un agente ototossico come un amminoglicoside. Interazione farmacologica con agenti anti motilità e inibitori di pompa protonica. Devono essere evitati agenti anti-motilità e deve essere riconsiderato l’uso degli inibitori della pompa protonica.L’uso di vancomicina per via orale aumenta la possibilità di avere popolazioni di Enterococchi resistenti alla vancomicina nel tratto gastrointestinale. Di conseguenza, si consiglia un uso prudente della vancomicina per via orale.
Interazioni
Devono essere evitati trattamenti contemporanei o susseguenti, topici o sistemici, di altri farmaci oto- e/o nefrotossici (aminoglicosidi, amfotericina B, bacitracina, cisplatino, colistina, polimixina B) con la vancomicina, particolarmente in pazienti con ipoacusia ed insufficienza renale preesistenti all’inizio del trattamento. La somministrazione contemporanea di vancomicina ed anestetici è stata associata ad eritema cutaneo, arrossamento istamino-simile e reazioni anafilattoidi.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Gli effetti indesiderati più comuni sono flebiti, reazioni pseudo-allergiche ed arrossamento della parte superiore del corpo ("sindrome del collo rosso") collegati con una infusione endovenosa di vancomicina troppo rapida. L’assorbimento della vancomicina da parte del tratto gastrointestinale è trascurabile. Tuttavia, in caso di severa infiammazione della mucosa intestinale, specialmente con concomitante insufficienza renale, possono insorgere reazioni avverse come quando la vancomicina è somministrata per via parenterale. Elenco delle reazioni avverse All’interno di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono descritti in ordine di gravità decrescente. Gli effetti indesiderati sotto riportati sono definiti in accordo alla classificazione sistemica organica MedDRA: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a < 1/10); non comune (da ≥1/1,000 a <1/100); raro (da ≥1/10,000 a <1/1,000); molto raro (<1/10,000), non nota (la frequenza non può essere stimata dai dati disponibili). Somministrazione endovenosa:
Classificazione per organi e sistemi | |
Frequenza | Reazione avversa |
Patologie del sistema linfatico e del sangue: | |
Raro | Neutropenia reversibile ¹, agranulocitosi, eosinofilia, trombocitopenia, pancitopenia. |
Patologie del sistema immunitario: | |
Raro | Reazioni di ipersensibilità, reazioni anafilattiche² |
Patologie del labirinto e dell’orecchio: | |
Non comune | Perdita transitoria o permanente dell’udito 4 |
Raro | Vertigini, tinnito³, capogiro |
Patologie cardiache: | |
Molto raro | Arresto cardiaco |
Patologie vascolari: | |
Comune | Diminuzione della pressione sanguigna |
Raro | Vasculiti |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: | |
Comune | Dispnea, stridore |
Patologie gastrointestinali: | |
Raro | Nausea |
Molto raro | Enterocolite pseudomembranosa |
Non noto | Vomito, Diarrea |
Patologie della pelle e del tessuto sottocutaneo: | |
Comune | Arrossamento della parte superiore del corpo ("sindrome dell’uomo rosso"), esantema e infiammazione delle mucose, prurito, orticaria |
Molto raro | Dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson, sindrome di Lyell, dermatosi bollosa lineare di IgA 5 |
Non noto | Eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome di DRESS), AGEP (Pustolosi Esantematica Generalizzata Acuta) |
Patologie renali e urinarie: | |
Comune | Insufficienza renale primariamente manifestata dall’aumento della creatinina sierica e della urea sierica |
Raro | Nefrite Interstiziale, insufficienza renale acuta. |
Non noto | Necrosi tubulare acuta |
Patologie sistemiche e condizioni relative al sede di somministrazione | |
Comune | Flebiti, arrossamento della parte superiore del corpo e del viso. |
Raro | Febbre da farmaco, brividi, dolore e spasmi muscolari del torace e dei muscoli della schiena |
Gravidanza e allattamento
Nelle donne in stato di gravidanza, nell’allattamento e nella primissima infanzia la sicurezza della vancomicina non è dimostrata; pertanto, il farmaco va somministrato solo nei casi di assoluta necessità quando, a giudizio del medico, i potenziali benefici superano i rischi possibili.
Conservazione
Non conservare al di sopra di 25°C. Da un punto di vista microbiologico il prodotto deve essere usato immediatamente dopo la ricostituzione/diluizione. Se non utilizzato immediatamente, le condizioni e il periodo di conservazione prima dell’uso sono responsabilità dell’utilizzatore; normalmente il periodo di conservazione non deve superare le 24 ore, ed il prodotto deve essere conservato tra + 2°C e + 8°C, a meno che la ricostituzione/diluizione non sia stata effettuata in condizioni controllate e convalidate di asepsi. La stabilità chimica e fisica del medicinale dopo ricostituzione è stata dimostrata per 4 giorni tra +2°C e +8°C e per 2 giorni per il prodotto conservato tra 20°C e 25°C.