ATC: V10XA01 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
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Classe 1: CN | Forma farmaceutica: CAPSULE |
Presenza Lattosio:
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La terapia della tiroide con radioiodio è indicata negli adulti e nei bambini per: - Ipertiroidismo: il trattamento della malattia di Graves, del gozzo multinodulare tossico o dei noduli tiroidei funzionalmente autonomi; - Il trattamento del carcinoma tiroideo papillare e follicolare compresa la forma metastatica. La terapia con sodio ioduro (131I) è spesso associata ad interventi chirurgici e a farmaci antitiroidei.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
È noto che molti agenti farmacologici interagiscono con il radioiodio. Tali interazioni possono essere dovute a vari meccanismi che influenzano i legami proteici, la farmacocinetica oppure gli effetti dinamici dello iodio marcato. Di conseguenza, è necessario considerare che la captazione tiroidea potrebbe essere ridotta. Risulta pertanto necessario acquisire un’anamnesi farmacologica completa e accertarsi se si deve procedere alla sospensione di determinati medicinali prima della somministrazione di sodio ioduro (131I). Ad esempio, è necessario interrompere l’assunzione delle seguenti sostanze:
Principi attivi | Periodo di sospensione prima della somministrazione di 131I |
Agenti antitiroidei (ad es. carbimazolo, metimazolo, propiltiouracile), perclorato | 1 settimana prima di iniziare il trattamento e fino a diversi giorni dopo |
Salicilati, corticosteroidi, sodio nitroprussiato, sodio sulfobromoftaleina, anticoagulanti, antistaminici, antiparassitari, penicilline, sulfonamidi, tolbutamide, tiopentale | 1 settimana |
Fenilbutazone | 1-2 settimane |
Espettoranti contenenti iodio e vitamine | circa 2 settimane |
Preparati a base di ormoni tiroidei | Triiodotironina: 2 settimane Tiroxina: 6 settimane |
Benzodiazepine, litio | circa 4 settimane |
Amiodarone* | 3-6 mesi |
Preparati a base di iodio per uso topico | 1-9 mesi |
Mezzi di contrasto idrosolubili contenenti iodio | Fino a 3 mesi |
Mezzi di contrasto liposolubili contenenti iodio | Fino a 6 mesi |
Agenti colecistografici orali | Fino a 1 anno |
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
THERACAP 37-5550 MBq capsula rigida Ciascuna capsula contiene: Principio attivo: Sodio ioduro (131I) da 37 a 5550 MBq alla data e ora di calibrazione. La data e ora di calibrazione (Activity Reference Time, ART) è al massimo di 8 giorni dalla data e ora di fine della produzione. Lo Iodio-131 è prodotto per fissione dell’uranio-235 o tramite il bombardamento con neutroni di tellurio stabile in un reattore nucleare. Lo Iodio-131 possiede un’emivita di 8,02 giorni e decade a Xenon-131 stabile con l’emissione di radiazioni gamma di 365 keV (81,7%), 637 keV (7,2%) e 284 keV (6,1%) e di radiazioni beta di energia massima di 606 keV. Ogni capsula contiene un massimo di 20 mcg di sodio ioduro (131I). Eccipiente con effetti noti: Una capsula di THERACAP contiene non più di 50 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. • Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6). • Pazienti con disfagia, stenosi esofagea, gastrite attiva, ulcera gastrica superficiale e ulcera peptica. • Pazienti con sospetta riduzione della motilità gastrointestinale.
Posologia
Questo medicinale deve essere somministrato solo da operatori sanitari autorizzati in contesti clinici designati (vedere paragrafo 6.6). Posologia L’attività somministrata dipende dal giudizio clinico. L’effetto terapeutico si ottiene soltanto dopo molte settimane. L’attività delle capsule deve essere stabilita prima dell’uso. Adulti - Per il trattamento dell’ipertiroidismo In caso di fallimento o impossibilità di proseguire il trattamento medico, lo ioduro radioattivo può essere somministrato per trattare l'ipertiroidismo. Quando possibile, i pazienti devono essere resi eutiroidei con terapia farmacologica prima di effettuare la terapia con radioiodio per l’ipertiroidismo. L’attività da somministrare dipende dal tipo di diagnosi, dalla dimensione della ghiandola, dall’accumulo di radioiodio da parte della tiroide e dalla sua clearance. L’attività da somministrare ad un paziente del peso medio di 70 kg è di solito compresa nell’intervallo di 200 - 800 MBq, ma può essere necessario un trattamento ripetuto fino a una dose cumulativa di 5.000 MBq. Il ritrattamento dopo 6-12 mesi è indicato per ipertiroidismo persistente L’attività da somministrare può essere definita mediante l’uso di protocolli a dose fissa o calcolata con la seguente equazione:
Attività (MBq) = | D(Gy) x V(ml) | x K |
max. captazione iodio-131 (%) x effettivo t½ (d) |
Dose pediatrica (MBq) = | Dose per l’adulto (MBq) x peso del bambino (kg) |
70 (kg) |
Dose pediatrica (MBq) = | Dose per l’adulto (MBq) x superficie del bambino (m²) |
1,73 (m²) |
3 | kg | = 0,10 | 22 | kg | = 0,50 | 42 | kg = | 0,78 |
4 | kg | = 0,14 | 24 | kg | = 0,53 | 44 | kg = | 0,80 |
6 | kg | = 0,19 | 26 | kg | = 0,56 | 46 | kg = | 0,82 |
8 | kg | = 0,23 | 28 | kg | = 0,58 | 48 | kg = | 0,85 |
10 | kg | = 0,27 | 30 | kg | = 0,62 | 50 | Kg = | 0,88 |
12 | kg | = 0,32 | 32 | kg | = 0,65 | 52-54 | kg = | 0,90 |
14 | kg | = 0,36 | 34 | kg | = 0,68 | 56-58 | kg = | 0,92 |
16 | kg | = 0,40 | 36 | kg | = 0,71 | 60-62 | kg = | 0,96 |
18 | kg | = 0,44 | 38 | kg | = 0,73 | 64-66 | kg = | 0,98 |
20 | kg | = 0,46 | 40 | kg | = 0,76 | 68 | kg = | 0,99 |
Avvertenze e precauzioni
Se si verificano reazioni di ipersensibilità o anafilattiche bisogna interrompere immediatamente la somministrazione del medicinale e, se necessario, iniziare un trattamento per via endovenosa. Per favorire un pronto intervento in caso di emergenza, devono essere immediatamente disponibili i farmaci e le apparecchiature necessari, come il tubo endotracheale e il ventilatore. Giustificazione del beneficio/rischio individuale Per ciascun paziente, l’esposizione alla radiazione ionizzante deve essere giustificata in base al possibile beneficio. In ogni caso, l’attività somministrata deve essere tale da garantire la dose di radiazione più bassa ragionevolmente raggiungibile per ottenere l’effetto terapeutico richiesto. Vi sono scarse evidenze di un aumento dell’incidenza di casi di cancro, leucemia o mutazioni nei pazienti trattati con radioiodio per malattie benigne della tiroide, nonostante l’uso estensivo. Nel trattamento di patologie maligne della tiroide, in uno studio condotto su pazienti sottoposti a dosi superiori a 3700 MBq di iodio-131 è stata riportata una più alta incidenza di carcinoma della vescica. Un altro studio ha riportato un leggero aumento di leucemie in pazienti sottoposti a dosi molto alte. Pertanto si raccomanda di non ricorrere a dosi cumulative totali superiori a 26000 MBq. Funzione gonadica nei maschi Per compensare un potenziale danno reversibile della funzione gonadica nei maschi dovuta all’alta dose terapeutica di radioiodio, nei casi di pazienti con malattia estesa, si potrebbe prendere in considerazione il ricorso alla banca dello sperma. Compromissione renale È necessario valutare attentamente l’attività da somministrare nei pazienti con compressione renale, poiché in questi pazienti esiste un rischio di aumento dell’esposizione alle radiazioni. La somministrazione terapeutica di sodio ioduro (131I) in pazienti con significativa insufficienza renale, nei quali è necessario un aggiustamento della dose, richiede una particolare attenzione riguardo all’attività somministrata. Iponatremia: Sono state riportate manifestazioni gravi di iponatremia dopo la terapia di ioduro di sodio (131I) in pazienti anziani sottoposti a tiroidectomia totale. I fattori di rischio includono l'età più anziana, il sesso femminile, l'uso di diuretici tiazidici e l'iponatremia all'inizio della terapia con ioduro di sodio (131I). Per questi pazienti deve essere considerata la regolare misurazione degli elettroliti sierici Popolazione pediatrica Per informazioni sull’uso nella popolazione pediatrica, vedere il paragrafo 4.2. È richiesta un’attenta valutazione delle indicazioni dal momento che la dose efficace per MBq è più elevata che negli adulti (vedere paragrafo 11). Nel trattamento dei bambini e degli adolescenti, tuttavia, bisogna tenere conto della maggiore sensibilità dei loro tessuti e della maggiore aspettativa di vita di questo tipo di pazienti. Occorre altresì valutare i rischi rispetto ad altri possibili trattamenti (vedere paragrafi 4.2 e 11). Il trattamento a base di radioiodio di patologie tiroidee benigne in bambini e adolescenti può essere adottato nei casi giustificati, in particolare nelle recidive dopo uso di farmaci antitiroidei, quando si verificano reazioni avverse gravi ad essi o quando il trattamento chirurgico è controindicato. Non ci sono prove di una maggiore incidenza di cancro, leucemia o mutazioni nell'uomo rispetto ai pazienti trattati per patologie tiroidee benigne con radioiodio, nonostante l'uso esteso. Le persone che hanno ricevuto la radioterapia della tiroide da bambini e adolescenti, devono essere riesaminate una volta all'anno. Preparazione del paziente I pazienti devono essere incoraggiati a incrementare l’assunzione orale di fluidi e a urinare il più spesso possibile, al fine di ridurre le radiazioni assorbite dalla vescica, in particolare a seguito di attività elevate, ad esempio per il trattamento del carcinoma tiroideo. I pazienti con problemi di svuotamento della vescica devono essere cateterizzati dopo la somministrazione di attività elevate di radioiodio. Speciali precauzioni, quali la cateterizzazione urinaria, devono essere prese a seguito della somministrazione del medicinale ai pazienti affetti da incontinenza, allo scopo di minimizzare i rischi di contaminazione radioattiva. Devono essere seguite le linee guida internazionali per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Per ridurre l'esposizione alle radiazioni del colon, possono essere necessari lassativi delicati (ma non ammorbidenti per le feci che non stimolano l'intestino) in pazienti che hanno meno di un movimento intestinale al giorno. Prima del trattamento deve essere evitato un eccesso di iodio stabile (vedere paragrafo 4.5). Prima della terapia con radioiodio, devono essere raccolti dati anamnestici relativi all’assunzione di iodio nei pazienti e, in caso di sospetto, occorre effettuare una misurazione dello iodio nelle urine. Prima della terapia può essere eseguito un test per determinare l’uptake massimo e l’effettiva emivita tiroidea dello iodio radioattivo. Al fine di evitare una scialoadenite, che può complicare la somministrazione di alte dosi di radioiodio, si può consigliare al paziente di assumere dolciumi o bevande contenenti acido citrico, che stimolano la secrezione di saliva. Altre misure di protezione farmacologica possono essere utilizzate in aggiunta. Le dimostrazioni dell’efficacia di stimolanti della salivazione per prevenire la scialoadenite sono al momento inconcludenti. Il sovraccarico di ioduro dovuto a cibo o trattamento medico deve essere investigato prima della somministrazione di ioduro (vedere la sezione 4.5). Una dieta povera di iodio prima della terapia favorisce l’assorbimento nel tessuto tiroideo sano. La terapia ormonale sostitutiva con ormoni tiroidei deve essere sospesa prima della somministrazione di radioiodio per il carcinoma della tiroide, al fine di assicurare un assorbimento adeguato. Si raccomanda una sospensione del trattamento con triiodotironina per un periodo di 14 giorni e di 4 settimane per il trattamento con tiroxina. La terapia sostitutiva con ormoni tiroidei può essere ripresa due giorni dopo il trattamento. Analogamente, il carbimazolo e il propiltiouracile devono essere sospesi una settimana prima del trattamento per ipertiroidismo e ripresi diversi giorni dopo. Il trattamento a base di radioiodio della malattia di Graves deve essere somministrato contemporaneamente al trattamento a base di corticosteroidi quando è presente un’oftalmopatia endocrina. Nei pazienti con sospetta malattia gastrointestinale, si deve prestare molta attenzione durante la somministrazione delle capsule di sodio ioduro (131I). Si consiglia l'uso concomitante di antagonisti H2 o inibitori della pompa protonica. Dopo il trattamento, il paziente deve essere inserito in un appropriato programma di monitoraggio a breve e lungo termine. Dopo la procedura Il contatto ravvicinato con lattanti e donne in stato di gravidanza deve essere evitato per almeno una settimana dopo dosi terapeutiche. In caso di vomito, è necessario considerare il rischio di contaminazione. I pazienti che ricevono la terapia della tiroide devono essere riesaminati a intervalli appropriati. Avvertenze specifiche Il rischio di secondi tumori primari in pazienti sopravvissuti al cancro della tiroide trattati con iodio radioattivo è leggermente aumentato rispetto ai sopravvissuti al cancro della tiroide non trattati con radioiodio. Si potrebbe prendere in considerazione il ricorso alla banca dello sperma per i giovani che hanno una malattia estesa e pertanto potrebbero avere bisogno di alte dosi terapeutiche di iodio radioattivo. A seguito della somministrazione terapeutica di sodio ioduro (131I) si raccomanda la contraccezione per 6 mesi (per i pazienti con condizioni tiroidee benigne) o 12 mesi (per i pazienti con cancro alla tiroide) per entrambi i sessi. Questo medicinale contiene non più di 50 mg di sodio per capsula, equivalente al 2.5% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS. Questo deve essere tenuto in considerazione nei pazienti sottoposti ad una dieta povera in sodio. Per le precauzioni relative al rischio ambientale, vedere paragrafo 6.6
Interazioni
È noto che molti agenti farmacologici interagiscono con il radioiodio. Tali interazioni possono essere dovute a vari meccanismi che influenzano i legami proteici, la farmacocinetica oppure gli effetti dinamici dello iodio marcato. Di conseguenza, è necessario considerare che la captazione tiroidea potrebbe essere ridotta. Risulta pertanto necessario acquisire un’anamnesi farmacologica completa e accertarsi se si deve procedere alla sospensione di determinati medicinali prima della somministrazione di sodio ioduro (131I). Ad esempio, è necessario interrompere l’assunzione delle seguenti sostanze:
Principi attivi | Periodo di sospensione prima della somministrazione di 131I |
Agenti antitiroidei (ad es. carbimazolo, metimazolo, propiltiouracile), perclorato | 1 settimana prima di iniziare il trattamento e fino a diversi giorni dopo |
Salicilati, corticosteroidi, sodio nitroprussiato, sodio sulfobromoftaleina, anticoagulanti, antistaminici, antiparassitari, penicilline, sulfonamidi, tolbutamide, tiopentale | 1 settimana |
Fenilbutazone | 1-2 settimane |
Espettoranti contenenti iodio e vitamine | circa 2 settimane |
Preparati a base di ormoni tiroidei | Triiodotironina: 2 settimane Tiroxina: 6 settimane |
Benzodiazepine, litio | circa 4 settimane |
Amiodarone* | 3-6 mesi |
Preparati a base di iodio per uso topico | 1-9 mesi |
Mezzi di contrasto idrosolubili contenenti iodio | Fino a 3 mesi |
Mezzi di contrasto liposolubili contenenti iodio | Fino a 6 mesi |
Agenti colecistografici orali | Fino a 1 anno |
Effetti indesiderati
Sono stati riportati alcuni casi di reazioni avverse in seguito alla somministrazione di sodio ioduro (131I), compreso nausea, vomito ed eventualmente fenomeni allergici non specificati. Nausea e vomito sono le reazioni più frequenti in seguito alla somministrazione per via orale in particolar modo in seguito a dosi terapeutiche, pertanto devono essere presi in considerazione i rischi di contaminazione conseguenti agli episodi di vomito. Riassunto del profilo di sicurezza Le frequenze delle reazioni avverse segnalate sono state ricavate dalla letteratura medica. Il profilo di sicurezza di sodio ioduro (131I) varia notevolmente a seconda delle dosi somministrate, mentre le dosi da somministrare dipendono dal tipo di trattamento (cioè, trattamento di malattie benigne o maligne). Inoltre, il profilo di sicurezza dipende dalle dosi cumulative somministrate e dai regimi posologici impiegati. Pertanto, le reazioni avverse segnalate sono state raggruppate sulla base della loro comparsa nel trattamento delle malattie benigne o maligne. Reazioni avverse che si manifestano frequentemente sono: ipotiroidismo, ipertiroidismo transitorio, disturbi delle ghiandole salivari e lacrimali ed effetti locali delle radiazioni. Nel trattamento del cancro possono manifestarsi spesso anche reazioni avverse gastrointestinali e soppressione midollare. Le seguenti tabelle illustrano le reazioni avverse segnalate, ordinate per sistemi e organi. I sintomi, che sono piuttosto secondari a un gruppo/sindrome (ad es. la cheratocongiuntivite secca) sono inseriti tra parentesi dopo la rispettiva sindrome. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Reazioni avverse dopo il trattamento di malattie benigne:
Classificazione per sistemi e organi | Sintomo | Frequenza |
Disturbi del sistema immunitario | Reazione anafilattoide | Non nota |
Patologie endocrine | Ipotiroidismo permanente, ipotiroidismo | Molto comune |
Ipertiroidismo transitorio | Comune | |
Crisi tireotossica, tiroidite, ipoparatiroidismo (ipocalcemia, tetanie), iperparatiroidismo. | Non nota | |
Patologie dell’occhio | Oftalmopatia endocrina (nella malattia di Graves) | Molto comune |
Cheratocongiuntivite secca | Non nota | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Paralisi delle corde vocali | Molto rara |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Acne da iodio | Non nota |
Patologie gastrointestinali | Scialoadenite | Comune |
Patologie epatobiliari | Funzionalità epatica anormale | Non nota |
Patologie congenite, familiari e genetiche | Ipotiroidismo congenito | Non nota |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Gonfiore localizzato | Non nota |
Classificazione per sistemi e organi | Sintomo | Frequenza |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | Leucemia | Non comune |
Tumori solidi, tumore della vescica, tumore del colon, tumore gastrico, tumore alla mammella | Non nota | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Eritropenia, insufficienza midollare | Molto comune |
Leucopenia, trombocitopenia | Comune | |
Anemia aplastica, soppressione midollare permanente o grave, incluso grave trombocitopenia, eritrocitopenia e/o leucopenia, leucocitosi transitoria | Non nota | |
Disturbi del sistema immunitario | Reazione anafilattoide | Non nota |
Patologie endocrine | Ipotiroidismo | Molto comune |
Crisi tireotossica, ipertiroidismo transitorio | Rara | |
Tiroidite (leucocitosi transitoria), ipoparatiroidismo (ipocalcemia, tetanie), iperparatiroidismo, aggravamento ipertiroidismo, malattia di Basedow (Graves) | Non nota | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Iponatremia | Non nota |
Patologie del sistema nervoso | Parosmia, anosmia | Molto comune |
Edema cerebrale | Non nota | |
Patologie dell’occhio | Cheratocongiuntivite secca (congiuntivite, secchezza oculare e nasale) | Molto comune |
Ostruzione dei dotti nasolacrimali (aumento della lacrimazione) | Comune | |
Oftalmopatia endocrina | Non nota | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea | Comune |
Costrizione della gola*, fibrosi polmonare, distress respiratorio, disturbo ostruttivo delle vie aeree, polmonite, tracheite, disfunzione delle corde vocali (paralisi delle corde vocali, disfonia, raucedine), dolore orofaringeo, stridore | Non nota | |
Patologie gastrointestinali | Scialoadenite (secchezza delle fauci, dolore delle ghiandole salivari, ipertrofia delle ghiandole salivari, carie dentale, perdita di denti), sindrome da radiazioni, nausea, ageusia, disgeusia, riduzione dell’appetito, vomito | Molto comune |
Gastrite, disfagia | Non nota | |
Patologie epatobiliari | Funzionalità epatica anormale | Non nota |
Patologie renali e urinarie | Cistite da radiazioni | Non nota |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Insufficienza ovarica, disturbi mestruali | Molto comune |
Azoospermia, oligospermia, riduzione della fertilità maschile e femminile | Non nota | |
Patologie congenite, familiari e genetiche | Ipotiroidismo congenito | Non nota |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Malattia similinfluenzale, cefalea, affaticamento, cervicalgia | Molto comune |
Gonfiore localizzato | Comune | |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | Lesioni da radiazioni comprese tiroidite da radiazioni, dolore associato alle radiazioni, ostruzione tracheale. | Molto comune |
Gravidanza e allattamento
Donne potenzialmente fertili Quando è necessario somministrare medicinali radioattivi a donne potenzialmente fertili, si devono assumere sempre informazioni su una possibile gravidanza. Ove non sia provato il contrario, qualsiasi donna che abbia saltato un ciclo mestruale deve essere considerata in stato di gravidanza. In caso di dubbio riguardo ad una possibile gravidanza (se la donna ha saltato un ciclo mestruale, se il ciclo mestruale è molto irregolare, ecc.), devono essere proposte alla paziente tecniche alternative (se esistenti), che non utilizzino radiazioni ionizzanti. Alle donne che assumono sodio ioduro (131I) deve essere raccomandato di NON iniziare una gravidanza per un periodo da 6 a 12 mesi dalla somministrazione. Contraccezione negli uomini e nelle donne In entrambi i sessi, si raccomanda la contraccezione per un periodo da 6 mesi (per pazienti con condizioni tiroidee benigne) a 12 mesi (per pazienti con cancro alla tiroide) dalla somministrazione terapeutica di sodio ioduro (131I). Agli uomini viene consigliato di non procreare per un periodo di tempo pari a 6 mesi dopo il trattamento con radioiodio per consentire la sostituzione degli spermatozoi irradiati con quelli non irradiati.Si potrebbe prendere in considerazione il ricorso alla banca dello sperma per i giovani che hanno una malattia estesa e pertanto potrebbero avere bisogno di alte dosi terapeutiche iodio radioattivo. Gravidanza La terapia con radioiodio è controindicata durante la gravidanza accertata, sospetta o che non possa essere esclusa, a causa del passaggio transplacentare di sodio ioduro (131I) che può causare ipotiroidismo grave e potenzialmente irreversibile nei neonati (la dose di questo agente assorbita dall’utero potrebbe variare dagli 11 ai 511 mGy e la tiroide fetale concentra avidamente lo iodio nel corso del secondo e terzo trimestre) (vedere paragrafo 4.3). In caso di carcinoma differenziato della tiroide, diagnosticato durante la gravidanza, dopo la tiroidectomia seguita da una terapia ormonale sostitutiva TSH-soppressiva, la terapia con radioiodio deve essere rimandata a dopo la nascita del bambino. Allattamento Prima di somministrare un radiofarmaco a una madre che allatta con latte materno, è necessario prendere in considerazione la possibilità di posticipare ragionevolmente la somministrazione del radiofarmaco fino all’interruzione dell’allattamento e scegliere il radiofarmaco più appropriato, tenendo conto della secrezione di attività nel latte materno. Se la somministrazione è considerata necessaria, le pazienti devono essere avvisate di interrompere l’allattamento al seno per almeno 8 settimane prima della somministrazione dello iodio radioattivo e di non riprendere ad allattare dopo il trattamento (vedere paragrafo 4.3). Per ragioni di radioprotezione, si raccomanda di evitare il contatto ravvicinato tra la madre e il bambino per almeno una settimana. Fertilità Per informazioni riguardanti la compromissione della fertilità, vedere paragrafo 4.8. Dopo la terapia del carcinoma tiroideo con radioiodio, in entrambi i sessi, potrebbe verificarsi una compromissione transitoria dose-dipendente della fertilità. In base alla dose dell’attività, può manifestarsi una compromissione reversibile della spermatogenesi in dosi superiori a 1850 MBq; effetti clinicamente rilevanti, inclusi oligospermia e azoospermia oltre a livelli sierici di FSH elevati sono stati descritti dopo somministrazione superiore a 3700 MBq.
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Non congelare. Conservare nella confezione originale per prevenire l'esposizione esterna alle radiazioni. I radiofarmaci devono essere conservati in conformità con la normativa nazionale relativa ai prodotti radioattivi.