ATC: H01BA04 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
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Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE |
Presenza Lattosio:
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Trattamento delle emorragie da varici esofagee.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
La terlipressina aumenta l’effetto ipotensivo dei β-bloccanti non selettivi sulla vena porta. La riduzione della frequenza cardiaca e della gittata cardiaca indotta dal trattamento può essere attribuita all’inibizione dell’attività reflessogena del cuore attraverso il nervo vago conseguente all’aumento della pressione arteriosa. Il trattamento concomitante con farmaci dal noto effetto bradicardico (ad es. propofol, sufentanil) può provocare bradicardia grave. La terlipressina può provocare l’insorgenza di aritmie ventricolari, comprese "Torsioni di punta" (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Pertanto, è necessario prestare la massima cautela nell’uso di terlipressina in pazienti con farmaci concomitanti che possono prolungare l’intervallo QT, come antiaritmici di classe IA e III, eritromicina, alcuni antistaminici e antidepressivi triciclici o farmaci che possono provocare ipopotassiemia o ipomagnesiemia (ad es. alcuni diuretici).
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
5 ml di soluzione iniettabile contengono 1 mg di terlipressina acetato equivalente a 0,85 mg di terlipressina. Ogni ml contiene 0,2 mg di terlipressina acetato equivalente a 0,17 mg di terlipressina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
Posologia Adulti Dose iniziale: la dose iniziale raccomandata è 1-2 mg di terlipressina acetato#(equivalente a 5-10 ml di soluzione) somministrata mediante iniezione endovenosa nell’arco di un periodo di tempo. #1-2 mg di terlipressina acetato corrispondono a 0,85-1,7 mg di terlipressina A seconda del peso corporeo del paziente è possibile regolare la dose come indicato di seguito:
- peso inferiore a 50 kg: | 1 mg di terlipressina acetato (5 ml) |
- peso compreso tra 50 kg e 70 kg: | 1,5 mg di terlipressina acetato (7,5 ml) |
- peso superiore a 70 kg: | 2 mg di terlipressina acetato (10 ml) |
Avvertenze e precauzioni
Stemflova deve essere utilizzato con cautela e solo sotto stretto monitoraggio dei pazienti nei seguenti casi: • shock settico • asma bronchiale, insufficienze respiratorie; • ipertensione non controllata; • patologie vascolari periferiche o cerebrali; • aritmie cardiache; • insufficienze coronariche o precedente infarto del miocardio; • insufficienza renale cronica; • pazienti anziani di età superiore a 70 anni poiché l’esperienza in questo gruppo è limitata; • gravidanza (vedere paragrafo 4.6). Nei pazienti ipovolemici si registrano spesso reazioni di aumento della vasocostrizione e reazioni cardiache atipiche. Poiché la terlipressina ha un debole effetto antidiuretico (solo il 3% dell’effetto antidiuretico della vasopressina endogena), i pazienti con anamnesi di alterazioni del metabolismo elettrolitico devono essere monitorati per l’eventuale presenza di iponatremia e ipopotassiemia. In linea di principio, l’uso del medicinale deve essere limitato alla supervisione di specialisti in reparti dotati di apparecchiature per il monitoraggio regolare dell’apparato cardiovascolare, ematologico e degli elettroliti. Nelle situazioni di emergenza che richiedono un trattamento immediato prima di indirizzare il paziente in ospedale, è necessario tener conto dei sintomi di ipovolemia. La terlipressina non ha effetti sul sanguinamento arterioso. Per evitare necrosi locale nel sito di iniezione, l’iniezione deve essere somministrata per via endovenosa. Necrosi cutanea Nella fase post-marketing sono stati segnalati diversi casi di ischemia e necrosi cutanea non correlati al sito di iniezione (vedere paragrafo 4.8). Nei pazienti affetti da ipertensione venosa periferica o in pazienti obesi la tendenza a sviluppare questa reazione sembra maggiore. Pertanto, è necessario prestare la massima cautela quando si somministra la terlipressina a questi pazienti. Torsioni di punta Durante le sperimentazioni cliniche e nella fase post-marketing sono stati segnalati molti casi di prolungamento dell’intervallo QT e aritmie ventricolari, comprese "Torsioni di punta" (vedere paragrafo 4.8). Nella maggior parte dei casi, i pazienti presentavano fattori predisponenti quali prolungamento basale dell’intervallo QT, anomalie elettrolitiche (ipopotassiemia e ipomagnesiemia) o assunzione di farmaci con effetto concomitante sul prolungamento del QT. Pertanto, è necessario prestare la massima cautela nell’uso di terlipressina in pazienti con anamnesi di prolungamento dell’intervallo QT, anomalie elettrolitiche, assunzione di farmaci concomitanti che possono prolungare l’intervallo QT, come antiaritmici di classe IA e III, eritromicina, alcuni antistaminici e antidepressivi triciclici o farmaci che possono provocare ipopotassiemia o ipomagnesiemia (ad es. alcuni diuretici) (vedere paragrafo 4.5). Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio ogni 5 ml, ossia è essenzialmente "privo di sodio". Popolazioni particolari È necessario usare particolare cautela nel trattamento di bambini, adolescenti e anziani poiché l’esperienza è limitata e non vi sono dati sulla sicurezza e sull’efficacia relativi alle raccomandazioni posologiche per questa popolazione.
Interazioni
La terlipressina aumenta l’effetto ipotensivo dei β-bloccanti non selettivi sulla vena porta. La riduzione della frequenza cardiaca e della gittata cardiaca indotta dal trattamento può essere attribuita all’inibizione dell’attività reflessogena del cuore attraverso il nervo vago conseguente all’aumento della pressione arteriosa. Il trattamento concomitante con farmaci dal noto effetto bradicardico (ad es. propofol, sufentanil) può provocare bradicardia grave. La terlipressina può provocare l’insorgenza di aritmie ventricolari, comprese "Torsioni di punta" (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Pertanto, è necessario prestare la massima cautela nell’uso di terlipressina in pazienti con farmaci concomitanti che possono prolungare l’intervallo QT, come antiaritmici di classe IA e III, eritromicina, alcuni antistaminici e antidepressivi triciclici o farmaci che possono provocare ipopotassiemia o ipomagnesiemia (ad es. alcuni diuretici).
Effetti indesiderati
Il trattamento delle emorragie da varici esofagee con Stemflova (1 mg e più per via endovenosa) può essere accompagnato dalle reazioni avverse riportate nella Tabella 1. Tabella 1. Reazioni avverse riferite in seguito al trattamento delle emorragie da varici esofagee con terlipressina
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA | Reazione avversa (termine preferito) |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
non comune (≥1/1.000 - <1/100) | iponatremia in assenza di controllo dei liquidi |
molto raro (<1/10.000) | iperglicemia |
Patologie del sistema nervoso | |
comune (≥1/100, <1/10) | cefalea |
non comune (≥1/1.000 - <1/100) | insorgenza di un episodio convulsivo |
molto raro (<1/10.000) | ictus |
Patologie cardiache | |
comune (≥1/100, <1/10) | aritmia ventricolare e sopraventricolare, bradicardia, segni di ischemia all’ECG |
non comune (≥1/1.000 - <1/100) | angina pectoris, aumento dell’ipertensione acuta, in particolare in pazienti già affetti da ipertensione (con generale tendenza a diminuire spontaneamente), fibrillazione atriale, extrasistoli ventricolari, tachicardia, dolore toracico, infarto miocardico, sovraccarico di liquidi con edema polmonare, insufficienza cardiaca, torsioni di punta |
molto raro (<1/10.000) | ischemia miocardica |
Patologie vascolari | |
comune (≥1/100, <1/10) | ipertensione, ipotensione, ischemia periferica, vasocostrizione periferica, pallore del viso |
non comune (≥1/1.000 - <1/100) | ischemia intestinale, cianosi periferica, vampate di calore |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
non comune (≥1/1.000 - <1/100) | dolore toracico, broncospasmo, sofferenza respiratoria, insufficienza respiratoria |
raro (≥1/10.000, <1/1.000) | dispnea |
Patologie gastrointestinali | |
comune (≥1/100, <1/10) | crampi addominali transitori, diarrea transitoria |
non comune (≥1/1.000 - <1/100) | nausea transitoria, vomito transitorio |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
comune (≥1/100, <1/10) | pallore |
non comune (≥1/1.000 - <1/100) | linfangite, necrosi della cute non correlata alla sede di somministrazione |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | |
comune (≥1/100, <1/10) | crampi addominali (nelle donne) |
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali | |
non comune (≥1/1.000 - <1/100) | ipertono dell’utero, ischemia dell’utero |
non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) | contrazioni uterine, riduzione del flusso sanguigno uterino |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
non comune (≥1/1.000 - <1/100) | necrosi cutanea locale |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza L’uso di terlipressina non è raccomandato durante la gravidanza perché è stato dimostrato che provoca contrazioni uterine, aumenta la pressione endouterina nei primi mesi di gravidanza e può ridurre il flusso ematico uterino. La terlipressina può avere effetti farmacologici dannosi sulla gravidanza e sul feto. Dopo il trattamento con terlipressina, nei conigli sono stati evidenziati casi di aborto spontaneo e malformazioni (vedere paragrafo 5.3). Stemflova deve essere pertanto utilizzato esclusivamente per indicazione vitale previa valutazione caso per caso, in particolare durante il primo trimestre, quando non è possibile controllare il sanguinamento tramite intervento endoscopico. Allattamento Non è noto se la terlipressina viene escreta nel latte materno. L’escrezione di terlipressina nel latte non è stata studiata negli animali. Non è possibile escludere rischi per il bambino in allattamento. Si deve decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con terlipressina tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Conservazione
Conservare in frigorifero (2°C-8°C). Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Da un punto di vista microbiologico, dopo la prima apertura, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente.