ATC: L01XX02 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
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Classe 1: CN | Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUS POLV CONC |
Presenza Lattosio:
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Spectrila è indicato come componente di una terapia di associazione antineoplastica, per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta (acute lymphoblastic leukaemia, ALL) nei pazienti pediatrici dalla nascita a 18 anni di età e negli adulti.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Generali Asparaginasi può aumentare la tossicità di altri medicinali a causa del suo effetto sulla funzione epatica, ad es. aumento dell’epatotossicità con medicinali potenzialmente epatotossici, aumento della tossicità dei medicinali metabolizzati a livello epatico o legati alle proteine plasmatiche e alterazione della farmacocinetica e farmacodinamica dei medicinali legati alle proteine plasmatiche. Pertanto, si deve usare cautela nei pazienti trattati con altri medicinali metabolizzati per via epatica. I parametri epatici devono essere monitorati in caso di somministrazione concomitante di medicinali potenzialmente epatotossici e asparaginasi (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Agenti mielosoppressivi Durante il trattamento con regimi contenenti asparaginasi, possono verificarsi mielosoppressione, con potenziale effetto su tutte le tre linee cellulari, e infezioni. Il trattamento concomitante con medicinali mielosoppressivi e con medicinali noti per causare infezione è un’importante concausa e i pazienti devono essere attentamente monitorati per rilevare segni e sintomi di mielosoppressione e infezione (vedere paragrafo 4.8). Vincristina La tossicità di vincristina può essere additiva alla tossicità di asparaginasi se i due agenti vengono somministrati in concomitanza. Pertanto, al fine di ridurre al minimo la tossicità, vincristina deve essere somministrata da 3 a 24 ore prima della somministrazione di asparaginasi. Glucocorticoidi e/o anticoagulanti L’uso concomitante di glucocorticoidi e/o anticoagulanti con asparaginasi può aumentare il rischio di alterazione dei parametri della coagulazione (vedere paragrafo 4.4). Ciò può favorire la tendenza al sanguinamento (anticoagulanti) o alla trombosi (glucocorticoidi). È necessario pertanto usare cautela in caso di somministrazione concomitante di anticoagulanti (ad es. cumarina, eparina, dipiridamolo, acido acetilsalicilico o farmaci antinfiammatori non steroidei) o glucocorticoidi. Metotrexato È stato dimostrato che l’inibizione della sintesi proteica secondaria alla deplezione di asparagina indotta da asparaginasi attenua l’effetto citotossico di metotrexato, che richiede la replicazione cellulare per la sua attività antineoplastica. Questo antagonismo si osserva se asparaginasi è somministrata prima di o in concomitanza con metotrexato. Al contrario, gli effetti antitumorali di metotrexato vengono potenziati quando asparaginasi viene somministrata 24 ore dopo il trattamento con metotrexato. È stato dimostrato che questo regime riduce gli effetti gastrointestinali ed ematologici di metotrexato. Citarabina I dati di laboratorio in vitro e in vivo indicano una riduzione dell’efficacia di citarabina ad alte dosi incaso di precedente somministrazione di asparaginasi. Tuttavia, quando asparaginasi è stata somministrata dopo citarabina si è osservato un effetto sinergico. Questo effetto è stato più pronunciato con un intervallo di trattamento di circa 120 ore. Vaccinazione La vaccinazione concomitante con vaccini vivi aumenta il rischio di infezione grave. L’immunizzazione con vaccini vivi deve pertanto essere eseguita non prima di 3 mesi dopo il completamento del ciclo di trattamento antileucemico.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ogni flaconcino contiene 10.000 U di asparaginasi*. Un’unità (U) è definita come la quantità di enzima richiesta per liberare una mcmole di ammoniaca al minuto, a un pH di 7,3 e una temperatura di 37°C. Dopo la ricostituzione, ogni ml contiene 2.500 U di asparaginasi. *Prodotta da cellule di Escherichia coli mediante la tecnologia del DNA ricombinante. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
• Ipersensibilità al principio attivo, a qualsiasi preparato a base di asparaginasi nativa (non pegilata) prodotta da E. coli o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. • Pancreatite. • Compromissione epatica severa (bilirubina > 3 volte il limite superiore della norma [upper limit of normal, ULN]; transaminasi > 10 volte l’ULN). • Coagulopatia nota preesistente (ad es. emofilia). • Anamnesi positiva per pancreatite, emorragia grave o trombosi grave con precedente terapia a base di asparaginasi.
Posologia
Spectrila deve essere prescritto e somministrato da medici e operatori sanitari esperti nell’uso di antineoplastici. Deve essere somministrato in un contesto ospedaliero, in cui siano disponibili adeguati presidi per la rianimazione. Posologia Spectrila è in genere impiegato nell’ambito di protocolli chemioterapici di associazione con altri agenti antineoplastici (vedere anche paragrafo 4.5). Adulti e bambini di età superiore a 1 anno La dose endovenosa raccomandata di asparaginasi è 5.000 U/m² (unità per metro quadrato) di superficie corporea (Body Surface Area, BSA), somministrata ogni tre giorni. Il trattamento può essere monitorato in base ai livelli minimi di attività sierica di asparaginasi, misurata tre giorni dopo la somministrazione di Spectrila. Se il valore di attività dell’asparaginasi non raggiunge i livelli target, si può considerare il passaggio a un diverso preparato a base di asparaginasi (vedere paragrafo 4.4). I dati relativi all’efficacia e alla sicurezza di Spectrila negli adulti sono limitati. I dati relativi all’efficacia e alla sicurezza di Spectrila nelle fasi di trattamento post-induzione sono molto limitati. Popolazioni speciali Compromissione renale Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale. Compromissione epatica Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. Tuttavia, Spectrila non deve essere usato in pazienti con compromissione epatica severa (vedere paragrafo 4.3). Anziani Sono disponibili dati limitati per il trattamento di pazienti di età superiore a 65 anni. Bambini da 0 a 12 anni di età Sulla base di dati limitati, la dose raccomandata nei neonati e bambini della prima infanzia è la seguente: - età inferiore a 6 mesi: 6.700 U/m² di BSA - età 6 - 12 mesi: 7.500 U/m² di BSA Modo di somministrazione Spectrila deve essere somministrata solo mediante infusione endovenosa. La quantità giornaliera di Spectrila necessaria per ogni paziente può essere diluita in un volume finale di 50 - 250 ml di soluzione per infusione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). La soluzione diluita di asparaginasi può essere infusa nell’arco di 0,5 - 2 ore. La dose di asparaginasi non deve essere somministrata come bolo.
Avvertenze e precauzioni
Tracciabilità Si raccomanda vivamente di registrare in modo chiaro la denominazione commerciale e il numero di lotto del prodotto ogni volta che si somministra Spectrila a un paziente, al fine di collegare il paziente al lotto del prodotto. Le seguenti situazioni potenzialmente letali possono verificarsi durante il trattamento con asparaginasi in pazienti di tutte le fasce d’età: • pancreatite acuta • epatotossicità • anafilassi • disturbi della coagulazione, inclusa trombosi sintomatica correlata all’uso di cateteri venosi centrali • condizioni di iperglicemia. Prima di iniziare la terapia, devono essere determinati bilirubina, transaminasi epatiche e parametri della coagulazione (tempo di tromboplastina parziale [partial thromboplastin time, PTT], tempo di protrombina [prothrombin time, PT], antitrombina III e fibrinogeno). Dopo la somministrazione di qualsiasi preparato a base di asparaginasi si raccomanda un monitoraggio attento di bilirubina, transaminasi epatiche, glicemia/glicosuria, parametri della coagulazione (ad es. PTT, PT, antitrombina III, fibrinogeno e D-dimero), amilasi, lipasi, trigliceridi e colesterolo. Pancreatite acuta Il trattamento con asparaginasi deve essere interrotto nei pazienti che sviluppano pancreatite acuta. La pancreatite acuta si è sviluppata in meno del 10% dei pazienti. In casi rari, si verifica pancreatite emorragica o necrotizzante. Vi sono state segnalazioni isolate di esiti fatali. I sintomi clinici comprendono dolore addominale, nausea, vomito e anoressia. I livelli sierici di amilasi e lipasi sono in genere elevati, anche se in alcuni pazienti possono essere nella norma a causa dell’alterata sintesi proteica. I pazienti con ipertrigliceridemia severa hanno un maggiore rischio di sviluppare pancreatite acuta. Questi pazienti non devono più essere trattati con preparati a base di asparaginasi (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.8). Epatotossicità In casi rari, è stata descritta compromissione epatica severa, inclusi colestasi, ittero, necrosi epatica e insufficienza epatica con esito fatale (vedere paragrafi 4.8 e 4.5). I parametri epatici devono essere attentamente monitorati prima e durante il trattamento con asparaginasi. Il trattamento con asparaginasi deve essere sospeso se i pazienti sviluppano compromissione epatica severa (bilirubina > 3 volte l'ULN; transaminasi > 10 volte l’ULN), ipertrigliceridemia severa, iperglicemia o disturbi della coagulazione (ad es. trombosi del seno venoso, emorragia severa). Allergia e anafilassi A causa del rischio di reazioni anafilattiche severe, asparaginasi non deve essere somministrata come bolo endovenoso. È possibile eseguire precedentemente un test intracutaneo o somministrare una piccola dose di prova per via endovenosa. Le due procedure, tuttavia, non consentono di predire con accuratezza quali pazienti manifesteranno una reazione allergica. Se si verificano sintomi di allergia, la somministrazione di asparaginasi deve essere interrotta immediatamente e deve essere istituito un trattamento appropriato, che può comprendere l'uso di antistaminici e corticosteroidi. Disturbi della coagulazione A causa dell’inibizione della sintesi proteica (ridotta sintesi di fattori II, V, VII, VIII e IX, proteine C e S, antitrombina III [AT III]) causata da asparaginasi, possono verificarsi disturbi della coagulazione, che si manifestano come trombosi, coagulazione intravascolare disseminata (disseminated intravascular coagulation, DIC) o emorragia. Il rischio di trombosi sembra essere più elevato del rischio di emorragia. Sono state riportate anche trombosi sintomatiche correlate all’uso di cateteri venosi centrali. Circa metà degli eventi trombotici è localizzata nei vasi cerebrali. Può verificarsi trombosi del seno venoso. Gli ictus ischemici sono rari. Una riduzione acquisita o genetica degli inibitori fisiologici della coagulazione (proteina C, proteina S, antitrombina) è stata inoltre descritta in relazione alle complicanze vascolari. Una valutazione frequente dei parametri della coagulazione è importante prima e durante il trattamento con asparaginasi. In caso di riduzione di AT III si deve richiedere la consulenza di un esperto. Condizioni di iperglicemia Asparaginasi può indurre iperglicemia in conseguenza ad una ridotta produzione di insulina. Inoltre, può ridurre la secrezione di insulina da parte delle cellule pancreatiche β e alterare la funzione dei recettori dell’insulina. La sindrome in genere si risolve da sola. Tuttavia, in rari casi, può provocare chetoacidosi diabetica. Il trattamento concomitante con corticosteroidi contribuisce a questo effetto. I livelli sierici e urinari di glucosio devono essere monitorati regolarmente e gestiti secondo le indicazioni cliniche. Agenti antineoplastici La distruzione delle cellule tumorali indotta da asparaginasi può rilasciare grandi quantità di acido urico, con conseguente iperuricemia. La somministrazione concomitante di altri medicinali antineoplastici contribuisce a generare questo effetto. L’aggressiva alcalinizzazione delle urine e l’uso di allopurinolo possono prevenire la nefropatia uratica. Glucocorticoidi Un rischio più elevato di trombosi durante la terapia di induzione con asparaginasi e prednisone è stato osservato in bambini con fattore di rischio protrombotico genetico (mutazioni G1691A del fattore V, mutazione G20210A della protrombina, genotipo metilenetetraidrofolato reduttasi [MTHFR] T677T, aumento della lipoproteina A, iperomocisteinemia). Contraccettivi Durante il trattamento e per almeno 3 mesi dopo l’interruzione di asparaginasi si devono utilizzare misure contraccettive efficaci. Non essendo possibile escludere un’interazione indiretta fra i componenti del contraccettivo orale e asparaginasi, i contraccettivi orali non sono ritenuti sufficientemente sicuri in tale situazione clinica (vedere paragrafo 4.6). Pazienti positivi al cromosoma Philadelphia L’efficacia e la sicurezza di Spectrila nei pazienti positivi al cromosoma Philadelphia non sono state stabilite. Esami di controllo raccomandati per i pazienti di tutte le fasce d’età Attività dell’asparaginasi La misurazione dell’attività dell’asparaginasi nel siero o nel plasma può essere eseguita al fine di escludere una riduzione accelerata dell’attività dell’asparaginasi. I livelli devono essere misurati preferibilmente tre giorni dopo l’ultima somministrazione di asparaginasi, ossia di prassi immediatamente prima di somministrare la dose successiva. Bassi livelli di attività dell’asparaginasi sono spesso accompagnati dalla comparsa di anticorpi antiasparaginasi. In tali casi, si deve considerare il passaggio a un diverso preparato a base di asparaginasi, previa consultazione di un esperto. Ipoalbuminemia In conseguenza dell’alterazione della sintesi proteica, la riduzione dei livelli sierici di proteine (soprattutto albumina) si verifica con frequenza molto comune nei pazienti trattati con asparaginasi. Data l’importanza dell’albumina sierica per la funzione di legame e di trasporto di alcuni principi attivi, i livelli di albumina sierica devono essere monitorati regolarmente. Iperammoniemia I livelli plasmatici di ammoniaca devono essere determinati in tutti i pazienti che presentano sintomi neurologici inspiegabili o vomito severo e prolungato. In caso di iperammoniemia con sintomi clinici severi, devono essere avviate misure terapeutiche e farmacologiche in grado di ridurre rapidamente i livelli plasmatici di ammoniaca (ad es. restrizione proteica ed emodialisi), di fare regredire gli stati catabolici e di incrementare l’eliminazione dei cataboliti azotati, e si deve richiedere la consulenza di un esperto. Sindrome da leucoencefalopatia posteriore reversibile (Reversible posterior leukoencephalopathy syndrome, RPLS) La RPLS può verificarsi raramente durante il trattamento con qualsiasi asparaginasi (vedere paragrafo 4.8). Questa sindrome è caratterizzata nella risonanza magnetica (RM) da lesioni/edema reversibili (da alcuni giorni a mesi), principalmente nella regione posteriore del cervello. I sintomi della RPLS comprendono essenzialmente pressione arteriosa elevata, crisi convulsive, cefalea, alterazioni dello stato mentale e compromissione visiva acuta (principalmente cecità corticale o emianopsia omonima). Non è chiaro se l’RPLS sia causata dal trattamento concomitante con asparaginasi o dalle patologie di base. La terapia della RPLS è sintomatica, incluse misure per il trattamento delle crisi convulsive. Può essere necessario interrompere la somministrazione o ridurre la dose di medicinali immunosoppressori. Si deve richiedere la consulenza di un esperto.
Interazioni
Generali Asparaginasi può aumentare la tossicità di altri medicinali a causa del suo effetto sulla funzione epatica, ad es. aumento dell’epatotossicità con medicinali potenzialmente epatotossici, aumento della tossicità dei medicinali metabolizzati a livello epatico o legati alle proteine plasmatiche e alterazione della farmacocinetica e farmacodinamica dei medicinali legati alle proteine plasmatiche. Pertanto, si deve usare cautela nei pazienti trattati con altri medicinali metabolizzati per via epatica. I parametri epatici devono essere monitorati in caso di somministrazione concomitante di medicinali potenzialmente epatotossici e asparaginasi (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Agenti mielosoppressivi Durante il trattamento con regimi contenenti asparaginasi, possono verificarsi mielosoppressione, con potenziale effetto su tutte le tre linee cellulari, e infezioni. Il trattamento concomitante con medicinali mielosoppressivi e con medicinali noti per causare infezione è un’importante concausa e i pazienti devono essere attentamente monitorati per rilevare segni e sintomi di mielosoppressione e infezione (vedere paragrafo 4.8). Vincristina La tossicità di vincristina può essere additiva alla tossicità di asparaginasi se i due agenti vengono somministrati in concomitanza. Pertanto, al fine di ridurre al minimo la tossicità, vincristina deve essere somministrata da 3 a 24 ore prima della somministrazione di asparaginasi. Glucocorticoidi e/o anticoagulanti L’uso concomitante di glucocorticoidi e/o anticoagulanti con asparaginasi può aumentare il rischio di alterazione dei parametri della coagulazione (vedere paragrafo 4.4). Ciò può favorire la tendenza al sanguinamento (anticoagulanti) o alla trombosi (glucocorticoidi). È necessario pertanto usare cautela in caso di somministrazione concomitante di anticoagulanti (ad es. cumarina, eparina, dipiridamolo, acido acetilsalicilico o farmaci antinfiammatori non steroidei) o glucocorticoidi. Metotrexato È stato dimostrato che l’inibizione della sintesi proteica secondaria alla deplezione di asparagina indotta da asparaginasi attenua l’effetto citotossico di metotrexato, che richiede la replicazione cellulare per la sua attività antineoplastica. Questo antagonismo si osserva se asparaginasi è somministrata prima di o in concomitanza con metotrexato. Al contrario, gli effetti antitumorali di metotrexato vengono potenziati quando asparaginasi viene somministrata 24 ore dopo il trattamento con metotrexato. È stato dimostrato che questo regime riduce gli effetti gastrointestinali ed ematologici di metotrexato. Citarabina I dati di laboratorio in vitro e in vivo indicano una riduzione dell’efficacia di citarabina ad alte dosi incaso di precedente somministrazione di asparaginasi. Tuttavia, quando asparaginasi è stata somministrata dopo citarabina si è osservato un effetto sinergico. Questo effetto è stato più pronunciato con un intervallo di trattamento di circa 120 ore. Vaccinazione La vaccinazione concomitante con vaccini vivi aumenta il rischio di infezione grave. L’immunizzazione con vaccini vivi deve pertanto essere eseguita non prima di 3 mesi dopo il completamento del ciclo di trattamento antileucemico.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza La tossicità primaria di asparaginasi deriva dalle reazioni immunologiche causate dall’esposizione alla proteina batterica. Le reazioni di ipersensibilità vanno da vampate transitorie o eruzione cutanea e orticaria a broncospasmo, angioedema e anafilassi. Inoltre il trattamento con asparaginasi può provocare disturbi nei sistemi organici che manifestano un elevato livello di sintesi proteica. Una ridotta sintesi proteica può provocare prevalentemente compromissione epatica, pancreatite acuta, riduzione della produzione di insulina con iperglicemia, riduzione della produzione di fattori della coagulazione (in particolare fibrinogeno e antitrombina III), con conseguenti disturbi della coagulazione (trombosi, emorragia) e riduzione della produzione di liproproteine, che provoca ipertrigliceridemia. Gli effetti indesiderati più gravi di Spectrila comprendono reazioni di ipersensibilità severe, quali shock anafilattico (raro), eventi tromboembolici (comune), pancreatite acuta (comune) ed epatotossicità severa, ad es. ittero, necrosi epatica, insufficienza epatica (raro). Gli effetti indesiderati di Spectrila più frequentemente osservati (molto comuni) comprendono reazioni di ipersensibilità, iperglicemia, ipoalbuminemia, nausea, vomito, diarrea, dolore addominale, edema, affaticamento e alterazione dei parametri di laboratorio (ad es. transaminasi, bilirubina, lipidemia, parametri della coagulazione). Dal momento che Spectrila è di solito utilizzato nella terapia di associazione con altri agenti antineoplastici, è spesso difficile separare i suoi effetti indesiderati da quelli degli altri medicinali. Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse seguenti, elencate nella tabella 1, sono state raccolte da studi clinici condotti con Spectrila in 125 bambini con ALL di nuova diagnosi, nonché dall’esperienza post-marketing con altri preparati di asparaginasi prodotti da E. coli in bambini e adulti. Le reazioni avverse sono classificate per frequenza, indicando per prime le più frequenti. All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Le frequenze in questa tabella sono definite con la convenzione seguente: • molto comune (≥ 1/10); • comune (≥ 1/100, < 1/10); • non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); • raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); • molto raro (< 1/10.000); • non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Tabella 1
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza e reazioni avverse |
Infezioni ed infestazioni | Non nota |
Infezioni | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Comune |
Coagulazione intravascolare disseminata (DIC), anemia, leucopenia, trombocitopenia | |
Disturbi del sistema immunitario | Molto comune |
Ipersensibilità, inclusi vampate, eruzione cutanea, ipotensione, edema/angioedema, orticaria, dispnea | |
Comune | |
Ipersensibilità, incluso broncospasmo | |
Raro | |
Shock anafilattico | |
Patologie endocrine | Molto raro |
Ipotiroidismo secondario, ipoparatiroidismo | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Molto comune |
Iperglicemia, ipoalbuminemia | |
Comune | |
Ipoglicemia, diminuzione dell’appetito, calo ponderale | |
Non comune | |
Iperuricemia, iperammoniemia | |
Raro | |
Chetoacidosi diabetica | |
Disturbi psichiatrici | Comune |
Depressione, allucinazioni, confusione | |
Patologie del sistema nervoso | Comune |
Segni e sintomi neurologici comprendenti agitazione, capogiri e sonnolenza | |
Non comune | |
Cefalea | |
Raro | |
Ictus ischemico, sindrome da leucoencefalopatia posteriore reversibile (RPLS), convulsioni, alterazioni della coscienza, incluso coma | |
Molto raro | |
Tremore | |
Patologie vascolari | Comune |
Trombosi, in particolare trombosi del seno cavernoso o trombosi venosa profonda, emorragia | |
Patologie gastrointestinali | Molto comune |
Diarrea, nausea, vomito, dolore addominale | |
Comune | |
Pancreatite acuta | |
Raro | |
Pancreatite emorragica, pancreatite necrotizzante, parotite | |
Molto raro | |
Pancreatite con esito fatale, pseudocisti pancreatica | |
Patologie epatobiliari | Raro |
Insufficienza epatica con esito potenzialmente fatale, necrosi epatica, colestasi, ittero | |
Non nota | |
Steatosi epatica | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Molto comune |
Edema, affaticamento | |
Comune | |
Dolore (dolore dorsale, dolore articolare) | |
Esami diagnostici | Molto comune |
Aumento di: transaminasi, bilirubinemia, fosfatasi alcalina ematica, colesterolemia, trigliceridemia, lipoproteine a densità molto bassa (VLDL), attività della lipoproteina lipasi, urea ematica, ammoniaca, lattato deidrogenasi (LDH) ematica Riduzione di: antitrombina III, fibrinogeno ematico, colesterolemia, lipoproteine a bassa densità (LDL), proteine totali | |
Comune | |
Aumento di: amilasi, lipasi Anomalie dell’elettroencefalogramma (EEG) (riduzione dell’attività delle onde alfa, aumento dell’attività delle onde teta e delta) |
Gruppo di trattamento | Spectrila | Asparaginasi di riferimento |
Numero di pazienti | 97 | 101 |
Reazioni allergiche entro 12 ore dall’infusione di asparaginasi, durante il trattamento di induzione | 2 (2,1%) | 5 (5,0%) |
Qualsiasi evento allergico* entro 24 ore dall’infusione di asparaginasi, durante il trattamento di induzione | 16 (16%) | 24 (24%) |
*Comprendente tutte le reazioni allergiche entro 12 ore dall'infusione di asparaginasi in tutti gli eventi avversi con termini Common Terminology Criteria for Adverse Events (CTCAE) sincope (svenimento), ipotensione, eruzione cutanea, vampate, prurito, dispnea, reazione nella sede di iniezione o ostruzione delle vie respiratorie entro 24 ore dall'infusione di asparaginasi |
Gravidanza e allattamento
Donne in età fertile/Contraccezione negli uomini e nelle donne Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci ed evitare di iniziare una gravidanza durante la chemioterapia contenente asparaginasi. Non essendo possibile escludere un’interazione indiretta fra i componenti del contraccettivo orale e asparaginasi, i contraccettivi orali non sono ritenuti sufficientemente sicuri in tale situazione clinica. Nelle donne in età fertile deve essere utilizzato un metodo diverso dai contraccettivi orali (vedere paragrafo 4.4). Gli uomini devono adottare misure contraccettive efficaci ed essere avvisati di non procreare durante il trattamento con asparaginasi. Non è noto quanto tempo debba trascorrere dopo il trattamento con asparaginasi per iniziare una gravidanza o procreare in condizioni di sicurezza. A scopo precauzionale, si raccomanda di attendere tre mesi dopo il completamento della terapia. Tuttavia, deve essere preso in considerazione anche il trattamento con altri agenti chemioterapici. Gravidanza I dati relativi all’uso di Spectrila in donne in gravidanza non esistono. Non sono stati effettuati studi sulla riproduzione negli animali con Spectrila, ma gli studi condotti con altri preparati di asparaginasi nei topi, nei ratti, nei polli e nei conigli hanno dimostrato effetti embriotossici e teratogeni (vedere paragrafo 5.3). Sulla base dei risultati ottenuti dagli studi sugli animali e del meccanismo di azione di asparaginasi, Spectrila non deve essere usato durante la gravidanza a meno che la condizione clinica della donna non richieda il trattamento con asparaginasi. Allattamento Non è noto se asparaginasi sia escreta nel latte materno. Data la possibilità che si verifichino reazioni avverse gravi nei lattanti, il trattamento con Spectrila deve essere interrotto durante l’allattamento. Fertilità Non sono disponibili dati nell’uomo relativi all’effetto di asparaginasi sulla fertilità.
Conservazione
Conservare in frigorifero (2°C - 8°C). Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione e la diluizione, vedere paragrafo 6.3.